Quando un club si qualifica per le coppe europee è sempre una notizia importante. In primis per il prestigio che porta partecipare alle competizioni continentali, per non parlare (per chi ne ha realmente le possibilità) del sogno di aggiungere un trofeo prestigioso alla propria bacheca.
Poi ovviamente ci sono i benefici economici, perché le coppe portano con sé ulteriori entrate al botteghino con incassi da record, i premi per i risultati ottenuti e una visibilità a livello transnazionale che porta maggiori possibilità per quanto riguarda gli sponsor.
Le regole per compilare la lista UEFA
L’unico vero grattacapo che riguarda le competizioni continentali è…la lista UEFA. Ogni anno all’inizio dei vari tornei (ma anche a febbraio, per chi riesce ad andare avanti e giocare le fasi a eliminazione diretta) le squadre devono ragionare parecchio su chi inserire nella lista da consegnare alla federazione e chi invece escludere.
Ma quali sono le regole che portano ad un lavoro davvero delicato per il team manager ed il segretario sportivo nella compilazione delle liste?
La lista A e gli 8 calciatori "formati"
Alla scadenza fissata dalla UEFA, le squadre devono presentare la cosiddetta Lista A, quella principale. La lista va prima spedita alla propria federazione per un controllo e poi va inoltrata alla UEFA.
Nella lista sono presenti i dati dei calciatori (data di nascita, nazionalità, numero di maglia) e c’è allegata la dichiarazione da parte del club che tutti hanno passato le visite mediche sportive previste. Questa lista può essere composta al massimo di 25 nomi, con più di qualche restrizione. La prima è che almeno due dei calciatori in lista devono essere portieri.
Poi ci sono le regole che riguardano la formazione dei calciatori. Infatti 8 dei 25 posti in lista devono essere riempiti da giocatori “formati localmente” e “formati nella federazione”.
Cosa significa? Per “formati localmente” si intende che i giocatori devono essere stati tesserati per il club in questione per 36 mesi tra i 15 e i 21 anni di età. Lo stesso criterio, ma con tesseramento anche in altri club della stessa nazione, si applica per quelli “formati nella federazione”.
Le regole prevedono che almeno quattro calciatori siano stati formati localmente, con gli altri quattro posti (a meno che non ce ne siano già altri occupati da chi è formato “in casa”) da riempire con calciatori formati nella federazione. Se ne deduce quindi che il numero massimo di giocatori stranieri o comunque non formati in Italia è di 17.
Il numero massimo di calciatori nella lista UEFA
Se un club non riesce a riempire gli 8 slot per i calciatori formati localmente e nella nazione, deve lasciare uno spazio in lista, riducendo i calciatori inseribili.
La lista non è modificabile fino al termine della fase a gironi, dopodiché chi rimane in lizza per le competizioni può modificarla prima dell’inizio della fase a eliminazione diretta, inserendo fino a tre nuovi calciatori, a patto di toglierne altrettanti o di coprire uno slot libero e rispettando comunque il limite di 25 calciatori e la necessità di 8 giocatori formati localmente e/o nella federazione.
Per fare un esempio concreto, se un club a settembre ha registrato 24 calciatori perché non è riuscito a completare gli 8 “locali”, a febbraio può arrivare a 25 sostituendo due dei 17 e aggiungendo un giocatore locale, coprendo così il buco lasciato a settembre.
I calciatori che hanno già giocato in Coppa
A proposito degli inserimenti a stagione in corso, è stata da poco cambiata la regola riguardante i calciatori che nella prima metà della stagione avevano già giocato le coppe con un’altra squadra, magari essendo anche decisivi con un gol che ha fermato le scommesse live!
In passato non si potevano registrare, poi il blocco era rimasto solo per chi cambiava club ma rimaneva nella stessa competizione europea, per poi arrivare all’abrogazione completa del divieto.
La lista B
E poi c’è la lista B, ovvero quella dei giovani, che fa storia a sé. Nella lista B entrano i calciatori che hanno fino a 21 anni nell’anno in cui inizia la competizione (per la stagione 2024 sono registrabili i calciatori nati dal 1 gennaio 2002 in poi) e che hanno fatto parte del club da due anni dopo i 15 anni.
A differenza della lista A, quella B non va compilata a inizio stagione, ma va spedita alla UEFA fino a 24 ore prima dell’inizio della partita e non ha limiti per numero di calciatori inseriti. L’unica regolamentazione è che prima di un match tra lista A e lista B siano inseriti almeno tre portieri.
Le sanzioni e la riduzione della lista
Negli ultimi anni, poi, ci sono state situazioni in cui i club sono stati sanzionati per mancato rispetto del Fair Play Finanziario subendo una riduzione della rosa registrabile. Il numero di calciatori esclusi dai 25, poi, non va a toccare la quota degli 8 “locali”, quindi significa che viene di fatto ridotto il numero di calciatori non provenienti dal club o dalla federazione.
Gli esempi più semplici e recenti sono quelli di Roma e Inter, che hanno iniziato le coppe europee 2023/24 con la lista ridotta a 23 calciatori invece che 25 e che se non fossero riuscite a coprire gli 8 locali avrebbero potuto registrare ancora meno giocatori.
L'unica deroga alla lista UEFA
Un qualcosa che i club spesso scoprono sulla loro pelle è che la lista A non è modificabile per nessun motivo. Beh, tranne uno, l’infortunio lungo di un portiere (almeno 30 giorni), che lascia spazio all’inserimento temporaneo di un nuovo estremo difensore per garantire il rispetto del limite minimo di 2.
Per il resto, nessuna deroga, né per eventuali infortuni, né per scelte sbagliate al momento di decidere chi entra in lista e chi esce fuori. E questo vale anche per le dimenticanze, che non sono per nulla rare.
Il caso Haller fuori dalla lista UEFA
Una delle situazioni più recenti al riguardo è quella vissuta da Sébastien Haller. L’attaccante, sempre ottima opzione di marcatore per le scommesse calcio, della Costa d’Avorio si è trasferito all’Ajax nella sessione di mercato di gennaio del 2021, diventando tra l’altro l’acquisto più costoso di sempre della storia dei Lancieri, ma per errore non è stato inserito nella lista A.
E sono valsi a poco i tentativi da parte degli olandesi e della federazione di riparare alla dimenticanza: la squadra di Amsterdam è stata costretta a giocare la seconda parte dell’Europa League 2021/22 senza il suo nuovo centravanti. Tanto per dimostrare che un errore del genere può capitare davvero a tutti e che da questo punto di vista la UEFA è molto rigorosa: una volta consegnata, la lista A resta quella!
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