Quante volte abbiamo provato un dolore improvviso piegando e stendendo il ginocchio. Capita a tutti di accusare questo tipo di disagio, anche senza svolgere per forza un’attività sportiva.

Quanti giocatori protagonisti delle quote calcio sono stati vittime di questo tipo di infortunio. Ebbene, molto più spesso di quanto potremmo immaginare, esiste una causa comune, semplice ma complessa.

Cosa sono i menischi

Le novità introdotte dalla chirurgia artroscopica

Lesione menisco sintomi

Lesione del menisco quando operare

I recuperi a tempo di record

Cosa sono i menischi

Già, perché le più comuni lesioni del ginocchio sono proprio quelle a carico dei menischi, due piccole strutture fibrocartilaginee, poste tra i condili femorali e la tibia.

Durante i movimenti, i menischi consentono di scaricare gran parte del peso gravante sulla cartilagine articolare, stabilizzando il ginocchio. La loro forma, leggermente rialzata ai bordi e concava all'interno, aumenta inoltre la congruenza delle superfici articolari, che formano questa importante articolazione.
 
I menischi dunque assolvono a numerose funzioni: ammortizzano e ripartiscono uniformemente i carichi ad essi applicati; aiutano la cartilagine ad assorbire gli urti; collaborano con i tendini proteggendo l'articolazione dai danni da iper-estensione ed iper-flessione; aumentano la congruenza dell'articolazione; se sottoposti a carico spingono il liquido sinoviale, ricco di nutrienti, all'interno della cartilagine articolare; stabilizzano l'intera articolazione.

I menischi sono formati da una cartilagine fibrosa, di colore biancastro e particolarmente resistente alle sollecitazioni meccaniche. Il principale componente della cartilagine fibrosa, chiamato collagene di “tipo I”, si dispone a sua volta lungo fibre circolari, in modo da resistere ai carichi esercitati dal femore. Una minima parte di fibre ha invece orientamento radiale e conferisce al menisco una certa resistenza agli strappi longitudinali.
 
Il menisco mediale o interno assomiglia ad una mezza luna o ad una “C” se preferite, mentre quello laterale o esterno ha un aspetto più circolare, assomiglia di più ad una “O”.
 
Il menisco è privo di vasi sanguigni fatta eccezione per le sue due estremità. Ne consegue che, fatta eccezione per piccole lesioni periferiche, in caso di un forte trauma le sue capacità riparative se esistono sono estremamente basse.
 
Come tipologia di infortunio, rispetto ai piloti italiani F1 è più comune nei colleghi che sfrecciano su due ruote! Un tempo i menischi erano considerati “importanti ma non indispensabili” e venivano per questo asportati in caso di lesione. Sebbene nel breve periodo questi interventi restituissero rapidamente la funzionalità articolare perduta, alcuni studi successivi dimostrarono una profonda incidenza di artrosi e patologie degenerative nei pazienti che avevano subito questo intervento.

Franco Baresi con il suo compagno di squadra francese
 

Le novità introdotte dalla chirurgia artroscopica

Oggi, le vecchie tecniche sono state quasi completamente sostituite dalla chirurgia artroscopica, che nella maggior parte dei casi non rimuove, ma sutura, la parte di menisco danneggiata.

Numerosi studi hanno infatti chiaramente dimostrato che la conservazione del menisco protegge la cartilagine articolare dai processi degenerativi e che questi sono direttamente proporzionali alla porzione di menisco asportata.
 
Con il termine generico di "meniscopatie" si vuole indicare l'insieme delle lesioni che possono interessare i menischi. Ovverosia le meniscopatie rientrano nella categoria dei più comuni disturbi che possono colpire il ginocchio.

Le patologie del menisco possono insorgere in tutti i tipi di pazienti, sia di sesso maschile che femminile. Tuttavia, indicativamente, si stima che più del 50% delle meniscopatie diagnosticate interessi gli sportivi.

In seguito ad una lesione meniscale il ginocchio perde la propria integrità meccanica mettendo in crisi i sofisticati meccanismi che la regolano. La presenza di un menisco lesionato all'interno del ginocchio equivale a quella di un sassolino all'interno di un ingranaggio.

Le lesioni meniscali si possono classificare in due grandi gruppi:

  • Lesioni meniscali di origine traumatica: sono più frequenti tra i giovani e gli sportivi. In questi casi uno od entrambi i menischi subiscono delle lesioni in seguito ad una violenta sollecitazione che supera la massima resistenza del tessuto cartilagineo che li compone;
  • Lesioni meniscali di origine degenerativa: il menisco si lesiona in seguito ad un movimento apparentemente banale come il sollevarsi rapidamente da una posizione accosciata. Tali lesioni insorgono a causa della degenerazione del tessuto meniscale che con il passare degli anni diventa più fragile e meno elastico.

Lesione menisco sintomi

I sintomi principali delle lesioni meniscali comprendono dolore e rigonfiamento locale. A questi due sintomi si associa spesso il cedimento o il blocco dell'articolazione causato dai frammenti di menisco che interferiscono con la normale mobilità del ginocchio.

La diagnosi di una lesione meniscale è fondamentalmente clinica, basata sulla presenza dei sintomi diagnostici sopra descritti.

In ogni caso la diagnosi dev'essere confermata da un'indagine strumentale.

La radiografia non fornisce informazioni dirette sullo stato di salute del menisco, dato che questo non è una struttura calcificata, ma può comunque essere utile per escludere altre patologie come ad esempio l’artrosi.
 
La risonanza magnetica riesce invece a fornire chiare informazioni sullo stato dei tessuti molli, menischi compresi. Grazie a queste sue caratteristiche la MRI può evidenziare eventuali processi degenerativi prima che il menisco si rompa.
 
Anche la TAC fornisce informazioni utili, ma meno precise e dettagliate rispetto alla risonanza. Questa tecnica è meno costosa, ha liste di attesa più brevi, mostra molto bene lo stato di salute delle ossa pur fornendo poche informazioni sui menischi.

Lesione del menisco quando operare

Il “top” sarebbe però l’artroscopia, che pur essendo invasiva, rappresenta il metodo più sicuro per confermare la diagnosi di lesione meniscale.

L'ex giocatore dei Lakers in uno scatto del 2010

Nella foto, Ron Artest, campione NBA 2010 con i Lakers con il record, per le scommesse live di minutaggio in campo nella gara 7 contro Boston!

Come già evidenziato, la riabilitazione dopo lesione meniscale è più rapida se la parte di menisco lesionata viene rimossa chirurgicamente. In questo caso il paziente è solitamente in grado di camminare già dopo uno o due giorni dall'intervento e può ritornare alle normali attività dopo qualche settimana (2-6 settimane in rapporto all'entità e alla localizzazione della lesione).

Allo stesso tempo però, la rimozione degli interi menischi espone il paziente al rischio di patologie degenerative, tra le quali l'artrosi del ginocchio.
 
Il processo riabilitativo è invece più lungo se il menisco viene riparato chirurgicamente con un intervento di suturazione. In questo caso si dovrà camminare con l'ausilio delle stampelle per quattro settimane ed un completo ritorno all'attività sportiva sarà possibile soltanto dopo quattro/sei mesi.
In caso di terapia conservativa, che può essere efficace nel risolvere il problema solo in caso di meniscopatie lievi, il processo riabilitativo prevede innanzitutto l'immobilizzazione e il riposo dell'arto interessato.

I tempi di recupero non sono però generalizzabili, in quanto dipendenti da troppi fattori legati a età e condizione del paziente e dalla sua capacità e costanza nella fisioterapia riabilitativa.

I recuperi a tempo di record

Nel mondo dello sport professionistico, sono stati innumerevoli gli atleti vittime di incidenti di questo tipo e che hanno recuperato dall'infortunio a tempo di record.

Nel calcio, il più famoso, anche per il contesto, fu il ritorno in campo, contro i pronostici degli addetti ai lavori, di Franco Baresi a 25 giorni dall'operazione per la frattura del menisco mediale per giocare la finale del Mondiale del ’94 contro il Brasile. Un record battuto diversi anni dopo da Alessandro Lucarelli, capitano del Parma, tornato a giocare 16 giorni dopo l'intervento chirurgico.

Ancor meglio fece il cestista NBA dei Lakers Ron Artest, famoso come Metta World Peace, che riapparì sul parquet appena 12 giorni dopo la rottura del menisco laterale.

La leggenda svizzera

L'impresa però destinata a passare alla storia la firmò nel 1985 il fenomenale sciatore svizzero Pirmin Zurbriggen, che vinse due discese libere a Kitzbuhel gareggiando con un menisco rotto e che a un mese esatto dall’operazione tornò in pista conquistando due medaglie d’oro, ancora nella discesa libera e in combinata.

*Il testo dell'articolo è stato redatto da Marco Netri; le immagini sono distribuite da AP Photo.

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