Da un punto di vista dello sport individuale la scherma è sempre stata la disciplina che ha regalato le maggiori soddisfazioni all’Italia alle Olimpiadi. Vero, gli schermidori azzurri hanno anche vinto spesso e volentieri le gare di squadra, ma quando si parla di discipline prettamente collettive questa distinzione appartiene senza dubbio alcuno alla pallanuoto.

La leggenda del Settebello

Quante medaglie olimpiche

La rivoluzione Rudic

La medaglia d'oro a Barcellona 1992

Il Settebello d'oro di Sandro Campagna

FAQs

La leggenda del Settebello

Tra squadra maschile e squadra femminile, gli azzurri sono stati in grado di vincere dieci medaglie. Un ottimo bottino, se si considera che le ragazze del Setterosa sono scese in acqua sotto la bandiera a cinque cerchi soltanto nel 2000 e già nel 2004 hanno portato a casa un’oro che ha fatto la storia. 

La leggenda del Settebello nasce invece molti anni prima, nel secondo dopoguerra. La pallanuoto entra a far parte delle discipline olimpiche nel 1900, ma fino alla Prima Guerra Mondiale gli Azzurri non partecipano al torneo. La prima apparizione è ad Anversa nel 1920 e termina con una sconfitta agli ottavi.

Stesso identico risultato quattro anni dopo a Parigi, per poi non qualificarsi più alle Olimpiadi fino all’assenza a quelle del 1936, le ultime prima del secondo conflitto. A Londra 1948 però le cose cambiano eccome.

Il Settebello vince il suo girone a pari punti con la temibile Jugoslavia, passa anche il secondo gruppo nonostante l’incrocio con l’Ungheria, che aveva vinto entrambe le edizioni precedenti, si aggiudica un posto nel girone finale dopo il terzo turno e vince tutte le partite portando a casa l’oro.

Nella squadra azzurra c’è Cesare Rubini, straordinario atleta che in quegli anni giocava contemporaneamente a basket e a pallanuoto, finendo poi nella Hall of Fame di entrambe le discipline. Buona parte di quella rosa (con Majoni che è diventato CT) torna in vasca a Helsinki nel 1952, ma stavolta la squadra si ferma al bronzo, con i magiari che si riprendono lo scettro.

Quante medaglie olimpiche

Nel 1956 a Melbourne l’Italia arriva quinta ed è solo testimone dell’impresa della solita Ungheria, che vince di nuovo e che in semifinale si incrocia in un durissimo scontro con l’Unione Sovietica. Ma all’Olimpiade casalinga, quella di Roma del 1960, il Settebello torna a tingersi d’oro.

Gli Azzurri vincono tutte le partite tranne il match contro gli ungheresi, che viene pareggiato, ma che non impedisce alla squadra guidata dall’ungherese Zólyomy di portare a casa la seconda vittoria olimpica nel giro di dodici anni. A Tokyo nel 1964 si torna a veder vincere gli altri, anche se i protagonisti sono…sempre gli stessi.

L’Italia di Zólyomy si qualifica al girone finale, ma si becca la medaglia di legno, arrivando ultima dietro, neanche a dirlo, a Ungheria, Unione Sovietica e Jugoslavia. La musica non cambia neanche a Città del Messico, nonostante la formula del torneo subisca una variazione.

Stavolta si giocano le semifinali in gara secca, in cui il Settebello viene sconfitto dai sovietici, che perderanno poi la finalissima contro la Jugoslavia. Per l’Italia un altro quarto posto dopo la sconfitta nella finale di consolazione per mano dell’Ungheria.

A Monaco 1972 la formula cambia di nuovo, con tre gironi e poi pool finale a sei, ma il risultato per gli Azzurri peggiora: arrivano ultimi nel mini-torneo che assegna le medaglie, non riuscendo a vincere neanche un match.

Va decisamente meglio in Canada nel 1976, con la stessa formula. Stavolta l’Italia non può nulla contro l’Ungheria, che la batte in uno dei match della pool finale, ma si difende benissimo contro le altre e centra la prima medaglia d’argento della sua storia sotto la guida di Gianni Lonzi, già olimpionico da giocatore a Roma.

A Mosca nel 1980 impossibile pensare che i Sovietici non si impongano, ma allo stesso tempo accade qualcosa di mai visto, almeno per la nostra nazionale: l’eliminazione al primo turno per mano dei padroni di casa e della Spagna, che comincia a mostrare una certa crescita del movimento.

Si apre così un periodo complicato per il Settebello, che a Los Angeles nel 1984 viene di nuovo eliminato nel girone iniziale, nonostante l’assenza di Unione Sovietica e Ungheria per il boicottaggio ai giochi made in USA. A Seoul nel 1988 la musica non cambia, Italia fuori al turno preliminare. 

La rivoluzione Rudic

È evidente che serva una rivoluzione. Rivoluzione che ha…i baffi del croato Ratko Rudic, che ha giocato nella Jugoslavia degli anni Settanta e Ottanta e che si affermerà come uno dei migliori tecnici di sempre della pallanuoto mondiale.

Una sfida tra Italia e Serbia!

Grazie a lui, il mito del Settebello rinasce e non solo a livello olimpico. Sotto la sua guida la pallanuoto tricolore tornerà a dominare ovunque, anche grazie a una generazione davvero fenomenale.

La medaglia d'oro a Barcellona 1992

A Barcellona nel 1992 si scrive la leggenda di questo sport, prima in una complicatissima semifinale contro la Squadra Unificata (ciò che rimane dell’Unione Sovietica) e poi soprattutto nella finale contro i padroni di casa della Spagna. Alla piscina Picornell va in scena una vera e propria battaglia, che si risolve per 9-8 dopo tre tempi supplementari con le scommesse live impazzite alla rete del poker personale di Ferretti, in un momento di sport che inchioda tutta l’Italia ai teleschermi.

Dopo trentadue anni, il Settebello è di nuovo d’oro.

Nel 1996 ci sono tutte le possibilità di concedere il bis, ma il destino ci mette lo zampino. A battere gli Azzurri in semifinale c’è proprio la Croazia di Rudic, che poi perde nell’ultimo atto contro la Spagna. Per il Settebello resta almeno la soddisfazione di portare a casa il bronzo dopo una maratona contro gli ungheresi, terminata addirittura 20-18 dopo due supplementari. Il decennio di Rudic, però, si chiude su una nota assai negativa.

Il Settebello d'oro di Sandro Campagna

A Sydney 2000 l’Italia si ferma ai quarti di finale contro l’Ungheria e a fine match c’è una vera e propria rissa, con pugni in acqua e arbitro circondato.

Ripartire però è complicato e ad Atene 2004 si presenta un Settebello in parte rinnovato, allenato da De Crescenzo. Il torneo in Grecia è una delusione, l’Italia non supera il girone eliminatorio e non accede quindi al tabellone a eliminazione diretta, mentre le ragazze di Formiconi conquistano l’oro.

Nel 2008 a Pechino la musica si ripete anche con in panchina Malara. L’Italia arriva clamorosamente penultima nel suo raggruppamento, davanti solo ai padroni di casa della Cina. A prendersi la squadra arriva quindi Sandro Campagna, che già aveva sostituito Rudic nel 2000, ma senza prendere parte a nessuna Olimpiade.

Una delle stelle dell’ultimo Settebello d’Oro, Campagna riesce a restituire all’Italia il posto che le compete tra le grandi della disciplina. Alla sua prima esperienza a cinque cerchi, a Londra 2012, il tecnico porta la squadra alla finalissima arrendendosi solo all’invincibile Croazia, guidata dal suo maestro Rudic. Anche a Rio il Settebello fa bene, diventando l’unica…intrusa in un torneo fortemente balcanico: sconfitta in semifinale dalla Serbia, che poi batte la Croazia, ma vincente nella finalina per il bronzo contro il Montenegro.

E ora? Cosa riserverà Tokyo agli uomini di Campagna? Difficile a dirsi, ma il Settebello è campione del mondo in carica e tra le favorite per le scommesse. E qualcosa, anche a distanza di due anni, vorrà anche dire…
 

FAQs

Quante medaglie olimpiche ha vinto l'Italia nella pallanuoto?

Gli Azzurri hanno conquistato otto medaglie, mentre il Setterosa ne ha vinte due, con l'oro olimpico di Atene nel 2004! 

Il Settebello ha mai vinto l'oro?

Certo, che domande: i nostri ragazzi hanno sentito l'inno di Mameli dal gradino più alto del podio tre volte!

Chi è il capitano della nostra Nazionale di pallanuoto?

Il carioca Pietro Figlioli, sette volte Campione d'Italia, guida da fiero capitano il nostro attacco!

*L'immagine di apertura è di Darko Vojinovic (AP Photo). 

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.