“Non è Inzaghi ad essere innamorato del gol, è il gol ad essere innamorato di Inzaghi”. Questa definizione, data da Emiliano Mondonico ai tempi dell’Atalanta, è perfetta per raccontare la carriera di Filippo “Pippo” Inzaghi, centravanti letale e vincente.
Classe 1973, Superpippo ha giocato per oltre vent’anni, segnando 316 gol in 681 partite, di cui appena 17 su calcio di rigore.
Paradossalmente, ha vinto solamente una volta la classifica marcatori (nella stagione 1996/97), ma in compenso con 70 reti è il giocatore italiano che ha segnato più gol nelle competizioni UEFA per club.
Inzaghi comincia dalla sua Piacenza
La carriera di Inzaghi è iniziata nella sua Piacenza, con l’esordio nella stagione 1991/92, terminata con tre presenze e senza gol.
Per le prime gioie bisogna attendere i prestiti a Leffe (in C1, 22 presenze e 13 reti) e al Verona (in B, 37 partite e 14 gol), prima del ritorno al Garilli, stavolta da titolare, contribuendo alla vittoria del campionato e alla promozione del Piacenza con 41 gol in 17 partite.
Nel 1995 lo acquista il Parma per 6 miliardi, ma l’esperienza al Tardini è breve e termina con appena 4 gol in 22 partite. Un anno dopo a puntare su di lui è l’Atalanta, che fa decisamente bingo: Inzaghi si aggiudica la classifica cannonieri con 24 gol in 33 partite, a cui va aggiunta una rete nell’unico match di Coppa Italia disputato.
La Juve compra Inzaghi per 20 miliardi di lire
Abbastanza per finire nel mirino della Juventus, che cerca un finalizzatore spietato. Dunque, per 20 miliardi Superpippo vola a Torino nell’estate 1997. La coppia con Del Piero, nonostante lo scetticismo iniziale, è perfetta e Inzaghi termina la sua prima stagione in bianconero con 27 gol in 46 partite, tra cui alcuni fondamentali per la vittoria dello Scudetto.
Nella stagione successiva Inzaghi raggiunge quota 20 gol in 42 presenze, per poi segnarne addirittura 26 in 43 partite nell’annata 1999-2000. L’ultima in maglia bianconera è invece quella 2000/01, chiusa con 16 realizzazioni in 34 presenze, per un totale con la Juventus di 89 gol in 165 partite.
Inzaghi bandiera rossonera
Nell’estate 2001 lo acquista il Milan per 70 miliardi e di certo nessuno si immagina che Inzaghi, che fino a quel momento ha girato parecchie squadre, avrebbe chiuso la carriera in rossonero.
Ma quello col Diavolo è un amore che dura oltre un decennio, anche grazie alla incredibile longevità agonistica di Superpippo. La prima annata al Milan termina con 16 gol in 28 partite, ma quella della consacrazione è la stagione 2002/03.
Inzaghi fa registrare il suo massimo di sempre, 30 gol in 49 partite, compresi i 12 in Champions League che sono fondamentali per la vittoria del trofeo da parte della squadra di Ancelotti. Nei due anni successivi gli infortuni però lo tengono abbastanza fermo, con annate da 28 e 15 partite, condite da appena 7 e un gol.
Inzaghi torna in forma nella stagione 2005/06, in cui realizza 17 reti in 31 partite, ma soprattutto in quella 2006/07, che termina con 11 reti in 37 match e con la seconda Champions League vinta in maglia rossonera.
E nella finale di Atene contro il Liverpool, rivincita di quella di Istanbul di due anni prima, è proprio una doppietta di Superpippo, un inedito negli atti conclusivi europei anche per le scommesse sportive, a dare ai rossoneri la coppa dalle grandi orecchie.
A 34 anni molti pensano che per Inzaghi possa cominciare il declino, ma non è così. Nell’annata 2007/08 il centravanti segna 18 gol in 29 partite, mentre in quella successiva il totale dice 16 marcature in 32 presenze.
Anche se da sostituto, Inzaghi continua a giocare molto, come dimostra la stagione 2009/10, con 33 match e 5 reti. Superpippo appende gli scarpini al chiodo nel 2012, dopo le ultime due annate al Milan, giocando in entrambe 9 partite e segnando 4 e un gol, che portano il suo totale in rossonero a 126 reti in 300 presenze.
Super Pippo sesto bomber di sempre in Azzurro
A queste cifre, che parlano già decisamente da sole, mancano i dati relativi alla carriera in nazionale di Superpippo.
La prima presenza in azzurro arriva nell’estate 1997, dopo la vittoria del titolo di capocannoniere, ma per il primo gol bisogna aspettare l’autunno 1998, sotto la guida di Dino Zoff, dopo che Inzaghi comunque ha giocato alcune partite ai Mondiali con in panchina Cesare Maldini.
A Euro 2000 parte da titolare e segna due gol, ma non prende parte alla sfortunata finale con la Francia, mentre ai Mondiali del 2002 è la riserva di Vieri e Trapattoni gli regala appena due partite.
Salta Euro 2004 per colpa degli infortuni (nonostante sia stato il miglior marcatore azzurro delle qualificazioni), ma il suo grande ritorno è nel 2006, quando Lippi, che lo conosce dai tempi della Juventus, lo convoca per la vittoriosa spedizione ai Mondiali in Germania, chiusa anche con il celebre gol in contropiede contro la Repubblica Ceca.
Inzaghi chiude la carriera in nazionale con 57 partite e 25 reti, che gli danno il sesto posto nella classifica di sempre degli Azzurri.
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