A volte, per emergere nel mondo del calcio, il talento non basta. Ci vuole anche la fortuna di trovarsi al momento giusto e al posto giusto, ma soprattutto c’è da evitare la sfortuna. Quella che, a forza di problemi fisici, rischia di trasformare persino le carriere più promettenti in veri e propri calvari.
Trasferimento al Napoli per 12 milioni
Uno dei calciatori italiani dell’ultimo decennio che ha avuto il più alto mix delle due cose, talento e sfortuna, è certamente Roberto Inglese. Classe 1991, l’attaccante del Parma non è mai riuscito a sfondare del tutto. E dire che le caratteristiche fisiche e tecniche non gli mancherebbero, soprattutto con caratteristiche così diverse dagli attaccanti italiani. Ma un conto aperto con il destino lo ha costretto a fermarsi spesso e volentieri e per problematiche sempre complicate.
Il ragazzo di Lucera entra nelle giovanili del Pescara e dalle parti dell’Adriatico sanno di avere un gioiellino in squadra. Lo fanno esordire ancora giovanissimo e lo dosano con perizia. Nella squadra che viene promossa dalla C1 alla B nella stagione del 2009/10 c’è anche lui, ma gioca pochissimo: appena una manciata di presenze, perché arriva subito a dargli problemi la spalla, che lo costringe a stare fermo quasi per tutta la stagione.
Il Chievo ci crede
L’anno dopo fa appena in tempo a esordire nel campionato cadetto agli ordini di Eusebio Di Francesco che il Chievo Verona decide di acquistarlo e di girarlo immediatamente al Lumezzane. All’inizio l’attaccante non trova molto spazio, ma la stagione 2011/12 potrebbe essere quella della consacrazione in Lombardia. Se non fosse che a settembre, alla seconda di campionato, arriva la rottura del perone. Quasi tre mesi fuori, con una certa difficoltà a riprendere il ritmo partita dopo un infortunio così grave. La terza e ultima stagione a Lumezzane è la migliore, gli infortuni danno tregua a Inglese che può così tornare al Chievo nella speranza di dimostrare il suo valore.
In realtà però lo aspetta un’altra esperienza lontano da Verona, al Carpi. A gennaio 2014 torna a farsi sentire una vecchia amica, la spalla, che lo costringe a fermarsi per altri due mesi e mezzo.
Va meglio nella stagione 2015/16, quella in cui il club biancorosso ottiene una storica promozione nel massimo campionato, a sorpresa anche per le quote Serie A. L’unica partita in cui Inglese non è nella lista dei convocati è quella contro la Virtus Entella del gennaio 2015 e il motivo è indipendente dal suo fisico: squalifica per somma di ammonizioni. Una volta conquistata la Serie A sul campo, Inglese si prende finalmente il Chievo Verona.
La stagione 2015/16, la prima nel massimo campionato, si chiude con 26 presenze e 3 reti, ma anche con qualche partita saltata per infortunio. A fine febbraio un problema muscolare lo costringe a perdersi quattro turni di campionato e a tornare in campo a inizio aprile. In quella successiva lo stop è un solo, ad aprile, per un affaticamento al flessore. La beffa però è assai pesante, perché l’infortunio, per quanto lieve, lo costringe a saltare il match con il Cagliari ma anche lo stage con la nazionale di Ventura.
Trasferimento al Napoli per 12 milioni
Per fortuna di Inglese, ci sarà modo di rifarsi, anche se per lui non è ancora arrivata una convocazione vera e propria né da Ventura né successivamente da Mancini. In compenso però viene acquistato dal Napoli per 12 milioni di euro. I partenopei lo lasciano però in prestito al Chievo. La stagione 2017/18 è l’ultima a Verona ed è molto positiva, con 12 reti in A e un solo stop, di tre partite, dopo una contusione al ginocchio rimediata nel match contro il Benevento.
Il Napoli lo riporta a casa, ma solo per girarlo al Parma in prestito. La stagione 2018/19, però, è funestata dagli infortuni. Pronti, via, Inglese salta la settima e l’ottava di campionato per un ematoma alla coscia rimediato, ironia della sorte, nel match contro il Napoli. Al rientro contro la Lazio spunta una lombalgia acuta che lo costringe a saltare la partita successiva con l’Atalanta. Ancora un problema muscolare lo tiene fuori dalla partita di fine anno contro la Roma, mentre da fine marzo 2019 al termine del campionato per lui ci saranno solo 29 minuti: prima resta fuori più di un mese per una distorsione alla caviglia, poi, dopo essere rientrato nel derby con il Bologna alla terzultima di campionato, si fa male di nuovo prima del match con la Fiorentina e chiude così il campionato da infortunato.
Il Parma però in lui ci crede e lo tiene in prestito anche nella stagione 2019/20, un’altra in cui gli infortuni non lasciano in pace Inglese.
Prima una distorsione alla caviglia rimediata contro il Genoa, che lo fa rimanere fermo per due mesi. Poi, a cavallo della pausa forzata causa Covid, un lungo stop per una lesione di alto grado alla giunzione miotendinea dei flessori della coscia destra, da cui si riprende a luglio inoltrato. C’è tempo anche per un altro problema muscolare a fine campionato, poi in teoria si tornerebbe a Napoli.
A Parma a titolo definitivo per 18 milioni
La realtà però dice ancora Parma, stavolta a titolo definitivo per 18 milioni di euro. L’essere diventato a tutti gli effetti un giocatore dei crociati, però, non sembra aver fermato la sfortuna. Prima un problema muscolare alla seconda di campionato e poi un altro mese e mezzo di stop, con tanto di operazione per curare di nuovo una lesione miotendinea a carico dei flessori della coscia destra. Nel marzo 2021, Inglese è tornato in campo contro l'Inter in una sconfitta di misura che ha lasciato le quote calcio oggi in discussione fino al fischio finale.
E si spera che il fisico dia un po’ di tregua a un ragazzo che ha sempre avuto tutto per sfondare, ma che spesso ha dovuto lottare con un nemico assai subdolo e difficile da battere…
*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Andrew Medichini ed Antonio Calanni. Prima pubblicazione 6 marzo 2021.