Analizzando la storia degli infortuni subiti in carriera da Dries Mertens, c’è da considerare una cosa: in pochi hanno visto la loro storia calcistica cambiare quasi totalmente a causa di infortuni…altrui. Ma tra questi c’è sicuramente il belga, che si è trasformato da esterno sgusciante a bomber implacabile quando Maurizio Sarri si è trovato di fronte alla rottura del legamento crociato di Milik.
Euro 2020: Mertens protagonista
Fino a quel momento Mertens era una delle opzioni offensive del Napoli, che negli anni di Benitez e nella prima stagione con il tecnico toscano aveva sostituito all’occorrenza Callejon e Insigne, giocando al posto del numero 24 nel periodo in cui Lorenzo Il Magnifico era alle prese con il lungo stop dopo l’infortunio al ginocchio.
Poi, quando il sostituto di Higuain si rompe, Sarri si inventa Mertens falso nueve e i 34 gol della stagione 2016/17 (28 in campionato alle spalle solo del bomber principe Dzeko) gli danno ragione.
Ma questo naturalmente non vuol dire che anche il belga in carriera non abbia avuto i suoi piccoli e grandi fastidi fisici…
Mertens tra AGOVV e Utrecht
Le prime stagioni però sono tutte molto positive da questo punto di vista. Il classe 1987 di Lovanio si mette in luce con la maglia dell’AGOVV, società della città di Apeldoorn che non esiste più, e tra il 2006 e il 2009 non manca praticamente mai nell’undici titolare del suo club. L’unica assenza prolungata è datata maggio 2009, quando salta le ultime due partite di campionato. Ma c’è un ottimo motivo: il club è salvo e lo ha già ceduto all’Utrecht e quindi non vuole rischiare problemi per il suo gioiellino.
Gli olandesi lo pagano 600mila euro e fanno un grandissimo colpo. In due stagioni le partite saltate si contano sulle dita di una mano e per di più sono per squalifica. In compenso i gol non mancano. Anzi, nella stagione 2010/11, il belga, giocando sempre da esterno sinistro, arriva secondo nella classifica cannonieri dell’Eredivisie, dietro solo a un certo Luis Suarez dell’Ajax.
Mertens al PSV Eindhoven
Abbastanza per attirare le attenzioni di tanti grandi club. Ma ad aggiudicarselo è il PSV Eindhoven, che lo paga 8,5 milioni di euro. Anche al Philips Stadion poche assenze in due stagioni, anche se durante la seconda annata arriva il primo stop di rilievo: un problema all’inguine lo fa fermare nel dicembre 2012, costringendolo a saltare cinque partite, tra cui la trasferta a Napoli nel girone di Europa League.
Neanche pochi mesi dopo, sarebbe comunque volato al San Paolo da protagonista, rappresentando sempre un'opzione valida come primo marcatore per le quote Serie A
Il matrimonio con il Napoli
Il Napoli bonifica 9,5 milioni al PSV e già nella stagione 2013/14 vede ripagato il suo sforzo economico. Mertens segna spesso e gioca quasi sempre, saltando solo un match di campionato a marzo 2014 per una distorsione alla caviglia e l’altro per somma di ammonizioni. Nell’annata successiva le giornate saltate per decisione del giudice sportivo sono due, tante quante quelle in cui Mertens non entra nella lista dei convocati di Benitez.
Colpa di una commozione cerebrale rimediata a novembre giocando con il Belgio contro il Galles, che lo fa rimanere fuori dal match di campionato contro il Cagliari e poi da quello di Europa League contro lo Slavia Praga.
La stagione 2015/16 presenta qualche problema in più A ottobre il belga salta il Midtjylland per una contrattura, poi torna in campo ma aggrava il problema, rimediando uno strappo del muscolo femorale. Lo stop dura quasi tutto il mese di novembre, facendogli saltare ben quattro partite, due in campionato e altrettante in Europa League. Mertens però si rifa nel campionato 2016/17, in cui il fisico non regala scherzi e da centravanti il numero 14 si toglie parecchie soddisfazioni.
E persino quando nella stagione 2017/18 Milik torna a pieno regime, Sarri non ci pensa neanche a togliere il belga dal centro dell’attacco. Per sua fortuna, non deve mai rinunciare a Mertens, che passa un’altra annata senza noie fisiche, giocando tutte e 38 le partite di Serie A, quelle di Coppa Italia e di Champions, saltando soltanto il match di Europa League con il Lipsia per somma di ammonizioni.
Euro 2020: Mertens protagonista
L’addio di Sarri lo rende un po’ meno fondamentale nelle gerarchie, ma anche Ancelotti sa di poter contare sulla tecnica in velocità di Mertens. E infatti il belga nella stagione 2018/19 risponde sempre presente, eccezion fatta per un problema muscolare che gli impedisce di seguire i compagni in trasferta a Ferrara contro la SPAL. Altro anno, altra rivoluzione: Ancelotti vede la squadra che non lo segue più e lascia la panchina degli azzurri a Rino Gattuso.
E giusto prima della pausa forzata del 2020 arriva anche quello che fino a quel momento è l’infortunio più grave della carriera del belga: il primo mese dell'anno comincia con un problema agli adduttori che tiene fermo il numero 14 per tutto il mese, facendogli saltare quattro match di campionato e due di Coppa Italia. Nella stagione in corso, però, arriva un problema nuovo e preoccupante: la caviglia.
A dicembre 2020 la partita a San Siro con l’Inter dura appena 16 minuti, prima di rimediare una distorsione alla caviglia sinistra. Mertens salta tutte le partite a cavallo delle feste e torna in campo il 17 gennaio. Neanche due settimane dopo, però, la caviglia torna a fare male e lo costringe a fermarsi un altro mese, saltando cinque gare di campionato, entrambe le semifinali di Coppa Italia contro la Dea e l’andata con il Granada in Europa League.
Insomma, per essere un calciatore di quasi 34 anni il belga ha una storia clinica di tutto rispetto. E, in attesa di Euro 2020 con la sua nazionale tra le favorite per le scommesse online calcio si spera che il fisico lo sorregga anche nella fase finale di una carriera che gli ha regalato forse meno soddisfazioni di quanto il suo talento meritasse…
*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Kerstin Joensson e Dmitri Lovetsky.