Quella di “nuovo Zidane” è un’etichetta difficile da portare, soprattutto visto il livello a cui in carriera è arrivato il campione del mondo 1998. Ma, un po’ come succede in Argentina con Maradona e Messi, ogni volta che in Francia spunta un talento cristallina che gioca nella stessa zona di campo frequentata da Zizou, è facile che il paragone venga scomodato.
Gli esordi in Ligue 1 e Nazionale
Il contratto ed il valore di mercato
A volte con risultati non proprio positivi, come nel caso di Mourad Meghni, classe 1984, ex Bologna e Lazio, che per primo è stato avvicinato alla leggenda di Juventus e Real Madrid ma non ha mai convertito in realtà neanche la decima parte delle aspettative poste su di lui. Forse è proprio per questo che quando si parla di Houssem Aouar il nome di Zidane viene sussurrato con un certo timore.
La scuola Lione
La…paura è comprensibile, perché nessuno vorrebbe che il talento del 1998 venisse sprecato. Men che mai lo desidera il Lione, che come sempre si crea in casa i fenomeni del domani (Benzema, Lacazette, Tolisso, Fekir, solo per citarne qualcuno) e, non potendoli quasi mai trattenere, punta a monetizzare. Nel frattempo, però, il ventiduenne enfant du pays continua a fare in campo le fortune della squadra di Rudi Garcia, che infatti, al momento della prima pubblicazione di questo contenuto, è in piena lotta secondo i pronostici calcio per la vetta della Ligue 1 con Lille, PSG e Monaco.
E molto del successo stagionale, l’ex tecnico della Roma lo deve proprio al suo centrocampista con la maglia numero 8, che guida la squadra con l’entusiasmo di un ragazzino e con la freddezza di un veterano. Per lui finora in 22 partite stagionali sono arrivati cinque gol e tre assist, ma soprattutto un ruolo assolutamente centrale nel progetto.
La Pépite
Normale, considerando che “La Pépite”, come lo chiamano da quelle parti, sembra nato per fare tutto a centrocampo. Sin dai tempi delle giovanili del Lione, la sua forza è stata quella di adattarsi alla perfezione alla partita. Fisicamente Aouar non è un gigante (1,75 m per 70 kg), ma come tutti i calciatori delle nuove generazioni ha lavorato parecchio per non essere spazzato dal confronto con calciatori molto più imponenti. E in fase difensiva fa decisamente il suo, sfruttando la sua capacità di lettura del gioco che gli permette di trovarsi spesso e volentieri nelle linee di passaggio degli avversari.
È indubbiamente, questa la sua maggiore qualità, quella che lo rende il cardine del Lione. E poi c’è la tecnica, sopraffina e che si esprime alla perfezione nella specialità della casa: il dribbling e la conduzione palla al piede. C’è ancora qualcosa da affinare nell’ultimo passaggio, come dimostrano i dati un po’ bassi degli assist, ma il francese ci sta lavorando dopo. E anche per la posizione, di problemi non ce ne sono. Nelle giovanili giocava davanti alla difesa, con i grandi ha fatto sia la mezzala che il centrocampista offensivo, ennesima dimostrazione di una duttilità importante.
Video tratto dalla pagina ufficiale YouTube di Sports Moments 2.0
Gli esordi in Ligue 1 e Nazionale
E a ben vedere, Aouar è un punto fermo del Lione ormai da parecchi anni. L’esordio è arrivato nel 2017, ma ci è voluto poco al centrocampista per prendersi con la forza il posto da titolare. La 2020/2021 è per lui la quarta stagione “vera” e i suoi numeri sono andati costantemente in crescendo. Abbastanza da convincere Deschamps, uno che il Zidane…originale l’ha conosciuto abbastanza bene, a regalargli la prima presenza con i Bleus nel match contro l’Ucraina dell’ottobre 2020.
Non è l’unica soddisfazione per il transalpino, che non ha ancora vinto nulla con il Lione ma è stato comunque fondamentale nella cavalcata Champions dello scorso anno. Garcia e i suoi si sono fermati in semifinale contro il Bayern pigliatutto, ma hanno lasciato dietro di loro gli scalpi prima della Juventus di Sarri e poi del Manchester City di Guardiola, strafavorito per le quote Premier. E la UEFA non è stata a guardare, inserendo il centrocampista nella squadra della stagione assieme a stelle come De Bruyne e Thiago Alcantara.
Il contratto ed il valore di mercato
Logico dunque che su Aouar ci sia un certo interesse. Il Lione è ben conscio del fatto che non potrà trattenerlo per sempre e, nonostante un contratto da quasi quattro milioni a stagione che scade nel 2023, pensa già a come monetizzare. Le prestazioni del ragazzo danno una mano, considerando che il suo valore di mercato negli ultimi quattro anni è schizzato a cinquanta milioni di euro secondo il sito specializzato transfermarkt, che lo rendono uno dei transalpini di maggior valore.
Le possibili pretendenti
E le richieste non mancano. Aouar fa davvero gola a tutti, a partire (e non è un caso) dalle due squadre che hanno fatto grande Zidane: la Juventus e il Real Madrid. Certo, i Blancos hanno dalla loro parte un asso della manica che, neanche a dirlo, si chiama Zizou. Il tecnico della squadra spagnola non ha mai nascosto una certa ammirazione per il suo connazionale e sarebbe felicissimo di accoglierlo al Bernabeu e affidargli le chiavi del centrocampo delle Merengues.
Anche la Juve lo segue da parecchio tempo e il prestito di De Sciglio al Lione può certamente essere servito anche per gettare le basi per un possibile trasferimento. Occhio però anche all’Arsenal, club che ha sempre un occhio di riguardo per il campionato francese. Anche se, vista la situazione dei Gunners, un volo all’Emirates sarebbe soltanto una tappa intermedia prima dell’inevitabile approdo in una big del Vecchio Continente. Che potrebbe arrivare già a giugno, per la gioia delle casse del Lione…e di chi lo acquisterà!
Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Franck Fife e Laurent Cipriani. Prima pubblicazione 3 marzo 2021.