Qualsiasi persona nata tra anni Ottanta e anni Novanta sia incappata negli ultimi mesi su Italia 1 verso le ore 14, di certo avrà avuto un leggero sussulto. Il canale Mediaset e da poco anche Sky ha infatti ricominciato a trasmettere quello che è un vero e proprio cult dell’animazione giapponese, Holly e Benji.
Holly e Benji - Due fuoriclasse
La storia dei due ragazzi, che da rivali diventano compagni di squadra e sfidano rivali sempre più forti fino ad arrivare al top al livello internazionale è parte integrante dell’infanzia di tantissime persone. Anzi, non mancano i calciatori celebri, giapponesi e non solo, che citano proprio il cartone animato come fonte di ispirazione per quella che sarebbe stata la loro futura carriera.
Holly e Benji - Due fuoriclasse
Un anime che è stato esportato in ogni parte del mondo e che ha avuto un successo planetario fin dal 1981, anno in cui è iniziata la sterilizzazione del manga di Yōichi Takahashi. Ma a chi si è fermato a guardare qualche scena, non sarà sfuggito un particolare: sono cambiati i nomi delle squadre e quelle dei calciatori, così come il titolo stesso del cartone animato
Anzi, a dirla tutta, sono tornati… quelli originali, perché il doppiaggio degli anni Ottanta aveva stravolto tutto per rendere i nomi meno esotici per il pubblico europeo. Dunque quando nel 1986 sbarca in Italia, da Captain Tsubasa diventa “Holly e Benji - Due fuoriclasse”.
Un cambio di focus già interessante, considerando che si passa da un solo protagonista, Tsubasa Oozora (per gli italiani Oliver Hutton, per quelli di lingua spagnola Oliver Atom, e via discorrendo), alla presenza di Benji Price (originariamente Genzo Wakabayashi).
Un concetto che nel corso degli anni è valso anche per Mila e Shiro, originariamente semplicemente intitolato “Attacker You” perché incentrato solo sulla storia di Yu Hazuki, o per i Cavalieri dello Zodiaco, che invece in origine è intitolato “Saint Seiya”, ovvero Seiya (che noi conosciamo come Pegasus) il Cavaliere.
Naturalmente, tutto quanto è stato il più possibile occidentalizzato, mantenendo chiaramente l’ubicazione geografica e poco altro. Per generazioni di ragazzi, quindi, le coppia d’oro di Holly e Tom Becker (Taro Misaki) o le sfide con Mark Lenders (Kojirō Hyuga) sono state leggendarie. Poi però l’autore del manga ha deciso che, in occasione del reboot del 2018 da parte della David Production, le geolocalizzazioni sarebbero sparite.
Da New Team a Nankatsu...
Una volontà ovviamente legata alla volontà di sfruttare quello che è un vero e proprio brand planetario, il cui valore però nel corso dei decenni è stato diminuito dalle traduzioni che impedivano un marketing e un merchandising a livello globale. Dunque, gli episodi prodotti negli ultimi anni vedono un ritorno ai nomi originali anche delle squadra, con la New Team che torna Nankatsu o la Meiwa che riprende il suo nome al posto della Muppet.
Un qualcosa che ovviamente lascia un po’ spiazzati i fan di vecchia data, considerando che quasi tutti erano abituati a sentir nominare Julian Ross, il campione fragile della Mambo, e non Jun Misugi del Musashi. Stesso identico discorso per quanto riguarda altri personaggi secondari, come il portiere karateka della Meiwa, Ken Wakashimazu (Ed Warner), o il capitano e leader coraggioso della Furano Hikaru Matsuyama, celebre come “Philip Callaghan” della Flynet).
Superata la confusione iniziale, però, ci si accorge che trattandosi di un reboot, la storia è assolutamente fedelissima a quella del manga, a parte una necessaria modernizzazione. La storia non è più ambientata negli anni Ottanta ma nel 2010, con tanto di telefoni cellulari e altre modernità che ovviamente i personaggi della serie originaria non potevano neanche immaginare.
Holly e Benji Forever
Non si tratta comunque del primo remake, considerando che già quasi venti anni fa, in occasione del mondiale 2002 in Corea e Giappone, famoso per gli errori aribtrali di Byron Moreno quasi da calcio scommessa, c’era stato un tentativo simile, quello di Captain Tsubasa Road to 2002, che in Italia è stato trasmesso con il titolo di Holly e Benji Forever.
Questa versione riprendeva parti della storia del cartone degli anni Ottanta, aggiungendo poi il torneo di Parigi, presente in una serie soltanto animata e non sul manga, e completando il tutto con la parte finale, inedita, che porta Holly a giocare i mondiali con la maglia del Giappone contro la squadra da sogno... il Brasile!
Captain Tsubasa World Youth
Quella di Captain Tsubasa è dunque una cronologia non troppo lineare, visto che esiste anche la serie degli anni Novanta Captain Tsubasa World Youth, che è stata adattata anch’essa come anime e che in Italia è arrivata con il titolo di Che Campioni Holly & Benji.
Qui i calciatori della nazionale giovanile del Giappone erano alle prese prima con le qualificazioni asiatiche al mondiale giovanile e poi al torneo vero e proprio, in cui si ritrovavano ad affrontare giovani campioni provenienti dalle migliori nazionali del mondo, ispirati (e neanche poco) ai grandissimi talenti del calcio degli anni Ottanta.
Il tutto, ovviamente, dovendo rimanere fedeli all’arco temporale della prima serie, in cui Tsubasa e compagni sono poco più che dei pulcini all’inizio di quel decennio.
Holly vs Roberto Baggio
Probabilmente proprio per questo, però, non si proseguirà oltre con il nuovo anime. La decisione infatti è stata quella di ripercorrere i volumi originali della prima serie del manga, quelli che terminano con l’ultima sfida al campionato delle medie.
Adattare le parti successive con tanto di relativo videogame per le scommesse esport in cui i giovani calciatori non solo affrontano gli avversari stranieri, ma si ritrovano a giocare in Europa e in Sudamerica, incontrando anche campioni come Roberto Baggio o tecnici ispirati a personaggi reali come…Van Saal che allena il Barcellona di Tsubasa, avrebbe richiesto troppe modifiche e forse presentarle come sono state prodotte all’epoca sarebbe comprensibilmente anacronistico.
Il che non toglie però che la nuova serie sia un bel tuffo nel passato per i vecchi fan e una storia splendida da scoprire per le nuove generazioni.
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