Quattro su quattro. Nessuna delle squadre partecipanti alla fase finale del 2019 è riuscita a confermare la sua partecipazione alla Final Four della Nations League che andrà in scena tra Milano e Torino a ottobre del 2021.
Il Rinascimento calcistico italiano porta la firma dell’artista Roberto Mancini. Artista. Era questo il soprannome che i tifosi laziali gli misero nell’ultimo tratto della sua gloriosa carriera da calciatore. E da tecnico, ha saputo essere degno dei migliori artisti rinascimentali plasmando una nazionale a sua immagine e somiglianza, scolpendo nel marmo una squadra solida, ma allo stesso tempo armoniosa, ne ha curato sfumature e dettagli, ha trovato materiale tecnico in un magazzino svuotato dalle delusioni della mancata partecipazione ai Mondiali di Russia 2018.
L’Italia ha dominato il proprio girone, chiudendo da imbattuta contro formazioni che avrebbero potuto rappresentare un ostacolo significativo: Polonia e Olanda sono state due avversarie degnissime, Lewandowski e i suoi fratelli nel doppio confronto non hanno scalfito una difesa priva dei suoi protagonisti più affermati. E l’Olanda, battuta a domicilio nella notte in cui l’infortunio di Zaniolo rubò la prima pagina all’impresa degli azzurri.
La Francia Campione
Nell'autunno 2021, l’Italia dovrà battagliare con tre formazioni di altissimo livello; la Francia campione del Mondo non ha bisogno di presentazioni, ha saputo trovare lo strappo vincente andando a vincere in Portogallo, in un raggruppamento che la opponeva ai campioni d’Europa e della prima Nations. La sbornia dello champagne del post mondiale sembra passata, la selezione di Deschamps ha ritrovato quelle motivazioni che nella prima edizione della Nations League erano andate smarrite. i
l ct francese dopo il trionfo di Mosca ha cambiato pochissimo, confermando in attacco l’esclusione di Benzema: Mbappé e Griezmann danno ampie garanzie, Giroud resta l’uomo in più in grado di prendersi la scena in corso d’opera, Martial rappresenta un talento cresciuto allo stato brado che ha ancora bisogno di essere indottrinato all’interno degli schemi della selezione transalpina. Tuttavia la novità più apprezzabile è stata Clément Lenglet, centrale di difesa che ha ormai soppiantato la concorrenza, ritagliandosi un posto fisso accanto a Varane.
80 voglia di Final Four ??✈#BosniaItalia pic.twitter.com/w7Sh4vZ6qi
— 888Sport.it (@888sport_it) November 18, 2020
Belgio primo nel ranking
Oltre ai campioni del mondo, nel prossimo autunno nella Final Four ci sarà anche il Belgio, al primo posto nel ranking mondiale della Fifa. Già questo potrebbe bastare per certificare il potenziale della nazionale allenata dallo spagnolo Martinez. Ai prossimi Europei il Belgio cercherà quell’affermazione in campo internazionale che non è mai arrivata; questa volta il potenziale sembra esserci, ma i Diavoli rossi dovranno convertire i favori del pronostico in qualcosa di concreto.
Mai come in questo periodo il Belgio ha avuto tali e tanti campioni in giro per l’Europa: il portiere Courtois resta uno dei migliori interpreti del ruolo, in difesa Alderweireld, Denayer e Vertonghen offrono ampie garanzie. Il punto di forza è il centrocampo dove De Bruyne rappresenta il riferimento più accreditato per guidare la squadra e gestirne la manovra. Identiche credenziali non mancano al giovane Youri Tielemans in forza al Leicester. L’attacco rappresenta un’eccellenza; l’interista Lukaku ha ribadito la sua predisposizione al gol realizzando una doppietta nell’ultima sfida contro la Danimarca, Hazard e Mertens completano un tridente offensivo di assoluto livello.
La restaurazione iberica
La terza squadra che gli Azzurri troveranno nella prossima fase finale della Nations League è la Spagna: l’eclatante successo ottenuto contro la Germania con un punteggio tennistico sono la foto delle rinnovate ambizioni delle Furie Rosse. Luis Enrique ha saputo rigenerare la propria selezione, inserendo nuovi elementi in grado di interpretare lo spartito in maniera impeccabile.
La restaurazione di Luis Enrique somiglia - almeno in parte - al rinascimento di Mancini, ma le differenze per quanto riguarda l’avvio e il materiale tecnico sono ben diverse; il percorso del tecnico spagnolo è stato molto più agevole, e la cantera dei maggiori club spagnoli ha garantito giocatori che Mancini ha scoperto unicamente grazie alla sue grandissime capacità di talent scout.
La grande assente
Nella fase finale della prossima Nations League mancherà all’appello la Germania: nelle due edizioni della giovane manifestazione per Nazioni ideata dall’Uefa, i tedeschi non hanno mai superato l’ostacolo dei gironi di qualificazione, anzi nella prima edizione sarebbe stata per le scommesse online clamorosamente retrocessa in Lega B senza il blocco imposto dalla UEFA. E’ un risultato che va in netta contrapposizione rispetto all’abituale percorso tracciato durante Europei e Mondiali, dove raramente la Germania si ferma prima delle semifinali.
Nel girone di qualificazione i tedeschi hanno ottenuto soltanto due successi contro l’Ucraina, pareggiando i confronti diretti con la Svizzera e crollando nella sfida decisiva contro la Spagna. La panchina di Löw traballa, il tecnico potrebbe resistere fino ai prossimi Europei, ma la dirigenza lavora già per il futuro: Rangnick, Klopp e Flinck sono i principali candidati per assumere la guida della nazionale del post Europeo.
*L'immagine di apertura dell'articolo è di Kemal Softic (AP Photo).