Ora sarà anche l’allenatore del Genoa, che ha riportato in Serie A dopo appena un anno di purgatorio, ma Alberto Gilardino è nei cuori di tutti i tifosi italiani per la sua carriera da calciatore.
L’ex centravanti classe 1982 ha iniziato giovanissimo a calcare i campi del massimo campionato tricolore e ha giocato in diverse squadre nel corso di quasi vent’anni, arrivando a raggiungere il decimo posto tra i migliori marcatori di sempre della Serie A, a quota 188, a pari merito con altre due icone del gol italiano come Alex Del Piero e Beppe Signori.
Nel mezzo, Gila ha avuto anche una buona carriera in azzurro, che lo ha portato a fregiarsi del titolo di campione del mondo nella spedizione della squadra di Lippi in Germania nel 2006.
Gila ha esordito in A con il Piacenza
Gilardino ha fatto i suoi primi passi in A nella stagione 1999/2000 con la maglia del Piacenza.
A dargli fiducia è Gigi Simoni, che gli concede ben 17 presenze corredate da 3 gol. Purtroppo per il club emiliano, l’annata termina con la retrocessione, ma il giovane centravanti si è già fatto un nome e nell’estate del 2000, dopo due reti in tre match di Coppa Italia, il Verona lo acquista in comproprietà versando al Piacenza 7,5 miliardi di lire.
A Pama l'esplosione di Gilardino
Al Bentegodi Gila gioca due stagioni, la prima delle quali sotto la guida di Attilio Perotti e la seconda con in panchina Alberto Malesani. Il totale delle presenze in gialloblù è di 43, mentre i gol con la maglia del Verona sono 6.
Nel 2002 arriva il passaggio al Parma, su spinta di Claudio Prandelli. E il tecnico ci vede davvero lungo, perché il triennio al Tardini è il periodo migliore a livello realizzativo per Gilardino. Nella stagione 2002/03 l’attaccante non convince, segnando appena 5 reti in 28 partite, ma in quella successiva arriva una vera e propria esplosione.
Il centravanti va a segno 26 volte in 40 partite, di cui 23 in Serie A, portando i ducali a un passo dalla qualificazione alla Champions League.
La stagione 2004/05 è complicata per il Parma, che non ha più Prandelli in panchina, ma Gilardino toglie le castagne dal fuoco con 25 marcature in 48 partite, compreso il gol nello spareggio salvezza contro il Bologna che decreta la salvezza dei gialloblù.
Per Gila 44 gol in rossonero
Le ottime stagioni al Parma (56 gol in 116 presenze) fruttano a Gilardino un altro trasferimento, quello al Milan, che nell’estate 2005 lo paga 25 milioni di euro. Dal punto di vista del palmares, quelle in rossonero sono le migliori stagioni della carriera del centravanti, che porta a casa la Champions League 2006/07, la Supercoppa Europea e la Coppa Intercontinentale.
I numeri sono buoni, soprattutto nelle prime due stagioni, anche per le scommesse Serie A sui marcatori, chiuse rispettivamente con 19 e 16 reti in 47 e 45 partite, mentre la terza annata si chiude con 9 marcature in 40 match disputati, complice anche l’arrivo del giovane Pato.
Una situazione che convince il Diavolo a cedere il calciatore, che quindi passa alla Fiorentina per 14 milioni di euro dopo 132 presenze e 44 gol in rossonero.
A Firenze Gilardino ritrova Prandelli e anche la prolificità che sembrava aver smarrito. Nella stagione 2008/09 arrivano 25 gol in 46 partite in tutte le competizioni, una cifra che gli permette anche di diventare il giocatore italiano del dopoguerra ad aver segnato più reti prima dei 26 anni, mentre in quella successiva i gol sono 19 in 48 match giocati.
Il terzo anno i numeri sono in calo, ma il centravanti riesce comunque ad andare in doppia cifra, timbrando il cartellino 12 volte in 36 presenze.
La prima avventura al Franchi però termina nel gennaio 2012, dopo 3 reti in 13 partite, con l’acquisto da parte del Genoa per 8 milioni.
Gilardino suona il violino anche a Bologna
La mezza stagione in rossoblù si chiude con 4 gol in 14 partite e in estate l’attaccante viene ceduto in prestito al Bologna. Al Dall’Ara Gilardino fa registrare 13 marcature in 37 match, numeri che gli valgono il ritorno al Genoa, dove nella stagione 2013/14 segna 16 gol in 37 partite.
Nell’estate 2014 Gila non resiste al fascino della Cina e si trasferisce al Guangzhou Evergrande di Marcello Lippi, con cui vince il campionato cinese segnando 6 volte in 17 presenze.
Gilardino ha 646 presenze e 232 reti con i club
Tempo qualche mese e il centravanti torna in prestito alla Fiorentina, per una mezza stagione da 14 presenze e 4 reti, che portano il suo score con i Viola a un totale di 63 marcature in 157 match. I toscani non lo riscattano, ma l’attaccante resta comunque in Italia, al Palermo, chiudendo la stagione 2015/16 con 11 gol in 34 partite.
Si tratta del preludio all’ultima annata in Serie A, che Gilardino divide tra l’Empoli (appena un gol in 16 presenze) e il Pescara (tre partite, neanche una rete), prima di appendere gli scarpini al chiodo nel 2018 dopo la prima e unica stagione in B della carriera con la maglia dello Spezia, con un totale di 646 presenze e 232 reti con i club.
I numeri di Alberto Gilardino in Azzurro
Ma non si può certo parlare della carriera di Gilardino senza menzionare la nazionale. Data la sua esplosione ad alti livelli già da giovane, il centravanti di Biella ha conosciuto ben presto la gioia di indossare la maglia azzurra, esordendo nel 2004 poco dopo aver vinto da protagonista il Campionato Europeo Under-21 (di cui è stato capocannoniere e miglior giocatore) e in seguito al bronzo ottenuto ad Atene con la Nazionale Olimpica, con tanto di gol decisivo nella finale per il terzo e il quarto posto.
Lippi lo convoca con frequenza nel biennio che porta ai Mondiali in Germania e Gilardino parte per la Coppa del Mondo come opzione in avanti assieme a Toni.
Nonostante la concorrenza del bomber emiliano, Gila segnerà anche un gol in Germania, quello nel pareggio contro gli Stati Uniti nel girone, laureandosi poi campione del mondo nella finalissima a Berlino pur non scendendo in campo.
Il centravanti resta uno degli attaccanti titolari anche durante l’era Donadoni e con il ritorno di Lippi, ma quando diventa CT Prandelli prima gioca un match da capitano nel 2011, salvo poi non essere convocato per un anno e mezzo.
Le ultime partite in azzurro risalgono al 2013 e vedono terminare la sua esperienza in nazionale con 19 reti in 57 presenze, che lo rendono il tredicesimo bomber di sempre della storia dell’Italia e che fanno arrivare il totale in carriera a 703 partite e 251 gol. Decisamente non male!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.