Giovani di talento, da crescere e magari rivendere a cifre esorbitanti, ma anche tanta esperienza e amore per il club. Questa, in sintesi, la rosa del Borussia Dortmund. Il club giallonero, da quando ha capito che per competere con un gigante come il Bayern Monaco doveva inventarsi qualcosa veramente di speciale, ha deciso che il modo per evitare che gli avversari facessero incetta di talenti era…anticiparli, andando ad ingaggiare campioni in erba prima che ci arrivi qualcun altro. E nonostante nelle ultime stagioni l’albo d’oro della Bundesliga dica sempre Bayern, il Borussia è davvero andato vicino a scalzare i bavaresi dal trono di Germania.
I portieri elvetici del Dortmund
La difesa guidata da Mats Hummels
In mezzo il talento di Jude Bellingham
L'attacco atomico del Borussia
Certo, alcuni dei talenti fatti venire alla ribalta, come Sancho o Pulisic, sono andati via, ma il lavoro del club fa in modo che di nuove leve da far emergere ce ne siano sempre di nuove. Questa è la rosa del Borussia Dortmund: ragazzi giovanissimi che il Borussia non ha paura di far giocare a cui si affiancano veterani pronti a crescere le nuove generazioni e a spiegargli cos’è giocare davanti al muro giallo del Signal Iduna Park
I portieri elvetici del Dortmund
In porta da ormai qualche anno i gialloneri hanno puntato tutto sulla scuola svizzera e non sorprende dunque che tre dei cinque estremi difensori in rosa siano elvetici. Quest’anno il numero uno è diventato Gregor Kobel, acquistato dallo Stoccarda, che si è preso il posto da titolare rubandolo al connazionale Roman Bürki.
Il trentunenne è stato per anni la colonna difensiva della squadra, ma l’arrivo del classe 1997 lo ha visto retrocedere a dodicesimo. Nessuno dei due, comunque, è il portiere titolare della nazionale! E non lo è neanche il trentaquattrenne Marwin Hitz, che fa il terzo in attesa che il classe 2001 Luca Unbehaun e il classe 1999 Stefan Drljaca dimostrino di essere degni della maglia del Borussia.
La difesa guidata da Mats Hummels
La duttilità tattica del tecnico Marco Rose, che fa giocare la squadra sia a 3 che a 4, non permette di identificare un modulo principale, ma l’ampiezza della rosa del Borussia permette all’allenatore di avere sempre l’imbarazzo della scelta. Al centro della difesa la formula è la solita: tanti giovani e un veterano. Si parte proprio da quest’ultimo, Mats Hummels, campione del mondo 2014 e tornato a Dortmund dopo anni al Bayern.
Il tedesco è il leader…spirituale della retroguardia, ma deve fare attenzione ai compagni pronti a rubargli il posto. Il più quotato è un altro svizzero, Manuel Akanji, titolare in nazionale e quello usato più frequentemente da Rose, indipendentemente dal modulo. Anche sul ventiduenne Dan-Axel Zagadou i giudizi sono più che positivi, anche se il francese è di ritorno da un serio infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fuori parecchio. Ed ecco perché il club ha preso in prestito dal Wolfsburg il croato Pongracic, cresciuto nel Salisburgo, che Rose conosce bene. A chiudere la batteria dei centrali c’è il giovane francese Soumaila Coulibaly, strappato al PSG e che a diciotto anni è una bella scommessa per il futuro.
Sulle fasce, altrettanta concorrenza. La stella è certamente il portoghese Raphael Guerreiro, primo marcatore per le scommesse calcio nell'emozionante Ungheria - Portogallo di Budapest, che il club ha scovato parecchi anni fa in Francia. Peccato per una certa propensione agli infortuni, ma il talento del classe 1993 lo rende uno dei migliori esterni sinistri d’Europa.
Nel ruolo Rose può anche contare su Nico Schulz, il terzino con passaporto italiano e…cuore interista, che interessava molto alle big italiane qualche anno fa, ma soprattutto sul veterano Marcel Schmelzer, vera memoria storica del club di cui veste la maglia ormai dal lontano 2007. Sul lato destro il titolare è invece il belga Thomas Meunier, che al PSG non ha avuto troppa fortuna e che vuole rilanciarsi in Germania. Dietro di lui nelle gerarchie ci sono due giovani: il ventunenne spagnolo Mateu Morey Bauzà, portato via dal Barcellona, e il ventitreenne tedesco Felix Passlach, cresciuto nel club ma spesso spedito in prestito.
In mezzo il talento di Jude Bellingham
Questo forse è il reparto meno forte in confronto alla formazione Bayern Monaco. A centrocampo, ma non solo, visto che a volte gioca anche in difesa, spunta una faccia conosciuta in Italia, l’ex juventino Emre Can. Anche per il nazionale tedesco però la vita non è semplice, visti i colleghi che si trova accanto e che lo costringono…ad arretrare per giocare.
Si parte dal trentaduenne belga Axel Witsel, tornato in Europa dopo un’esperienza breve non memorabile in Cina, per continuare con un altro giovanissimo strappato al PSG, Abdoulaye Kamara.
Il più valutato del centrocampo però è certamente il vice premio Kopa, l’inglese Jude Bellingham, che a 18 anni gioca con la sicurezza di un veterano e che spesso tiene in panchina un compagno di squadra molto più anziano (anche se al Borussia si fa per dire) come il venticinquenne Mahmoud Dahoud.
L'attacco atomico del Borussia
La qualità che il Borussia può schierare dalla trequarti in su, però, è la caratteristica più spaventosa della squadra gallonera. Basterebbe iniziare dicendo…Erling Braut Haaland. Il centravanti norvegese, ad appena 21 anni, è al momento il calciatore come la valutazione più alta al mondo e il fatto che segni un gol a partita da quando è a Dortmund spiega benissimo perché il club se lo vorrebbe tenere stretto, nonostante qualsiasi squadra al mondo vorrebbe sfilarglielo…
Anche in caso di addio, però, il Borussia può stare tranquillo. In estate è infatti arrivato anche l’olandese Donyell Malen, un altro di quelli che vede la porta con una certa frequenza. E nel caso non bastasse lui, c’è il ragazzo dei record del calcio tedesco: Youssouffa Moukoko, il più giovane esordiente e marcatore di sempre della Bundesliga, uno che a 14 anni giocava in primavera e che a 17 è già in prima squadra da un anno. Se non deluderà le attese, la stella del futuro è certamente lui. Ma non di soli centravanti vive il Borussia di Rose.
Anche a trequarti la qualità non manca. Dietro le punte ci sono infatti Giovanni Reyna, diciannovenne figlio del grande Claudio, che sta già facendo le scarpe al più quotato Julian Brandt, più vecchio di lui di sei anni. E poi, infortuni permettendo, ci sarebbe anche da schierare un certo Marco Reus, cuore e capitano del Borussia, l’uomo che più di tutti può raccontare cosa voglia dire indossare quella maglia. Non finisce qui, perché sugli esterni c’è anche Thorgan Hazard, fratello di Eden e attualmente anche…il migliore tra i due.
E in caso di assenze di massa, c’è anche il talento brasiliano Reinier, arrivato in prestito dal Real Madrid. Insomma, tra presente e futuro impossibile negare che il Borussia Dortmund sia messo veramente bene. E se qualcuno prima o poi dovrà pur interrompere il dominio del Bayern, le prospettive della rosa e le quote Bundesliga non possono che far pensare ai gialloneri di Vestfalia…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.