Dopo qualche anno di una mediocrità che né a Maranello né tra i tifosi era accettabile, la Ferrari è tornata competitiva per il campionato mondiale di Formula 1. I progettisti della Rossa hanno saputo affrontare al meglio le novità regolamentari presenti nel circus dal 2022 e hanno costruito una vettura capace di vincere e di dare filo da torcere alla Red Bull e a Max Verstappen.
E nonostante alcuni errori dei piloti o del muretto o alcuni problemi di affidabilità abbiano portato la Ferrari a gettare via gare che sembravano vinte, si può certamente dire che quella 2022, anche per le scommesse F1 è la migliore delle stagioni recenti della scuderia del Cavallino. Ma quali sono le migliori stagioni di sempre della Ferrari?
Il Mondiale costruttori del 1982
Il terzo Mondiale di Schumi
Sulla prima, non ci possono essere dubbi. Il campionato mondiale 2002, il terzo consecutivo vinto da Michael Schumacher, è decisamente a senso unico. Basterebbe pensare che delle 17 gare disputate, ben 15 vedono trionfare una Ferrari, con 11 vittorie del Kaiser, compresi due grand chelem, e 5 di Rubens Barrichello.
Gli unici due piloti che riescono a strappare un trionfo sono Ralf Schumacher e David Coulthard, con Juan Pablo Montoya che è invece l’unico pilota non Ferrari a far segnare la pole position in stagione.
A impreziosire il bottino delle Rosse ci sono anche nove uno-due, compresi i cinque negli ultimi Gran Premi della stagione. Che tra l’altro sono totalmente ininfluenti, visto che Schumacher vince matematicamente il mondiale piloti a sei gare dalla fine (con Barrichello che ovviamente arriva secondo), mentre quello costruttori vede la Ferrari doppiare agevolmente la Williams e fare quasi il quadruplo dei punti della McLaren.
Sullo stesso andazzo per prestazioni, risultati e dominio ci sarebbe anche la stagione 2004, ma una…replica quasi esatta di quella 2002 è poco appassionante da raccontare!
Il titolo piloti di Raikkonen
Nel 2007 la Ferrari vince il titolo piloti con Kimi Raikkonen, ma quello costruttori gli viene assegnato per la squalifica della McLaren.
Nella stagione successiva, nonostante un dominio abbastanza netto, il Cavallino perde invece il titolo piloti per un solo punto, quando Lewis Hamilton conquista il primo dei suoi sette trionfi iridati davanti a Felipe Massa.
Il 2008 resta però l’ultimo anno con un mondiale vinto della Ferrari, perché il titolo piloti le Rosse lo portano a casa con una certa facilità, vincendo otto gare su diciotto, contro le sei della McLaren, le due della Renault e le imprese singole della BMW e della Toro Rosso. Le tre doppiette stagionali servono però solo per gli annali, non bastando per regalare al pilota verdeoro un titolo mondiale che forse avrebbe meritato…
Segui anche le due ruote con le nostre scommesse MotoGP!
Il Mondiale costruttori del 1982
Un altro incredibile campionato mondiale targato Ferrari arriva nella stagione forse più nera della storia del Cavallino Rampante. Nel 1982 il mondo della Formula 1 (e non solo) saluta Gilles Villeneuve. Il canadese muore dopo un incidente nelle prove del Gran Premio del Belgio, lasciando solo francese Didier Pironi (che aveva vinto e litigato con Villeneuve a Imola e che decide di non partire a Zolder) come alfiere Ferrari.
Il transalpino però tiene alto l’onore della Rossa ed è in testa al mondiale piloti, quando un gravissimo incidente in Germania a cinque gare dalla fine del campionato gli fa rischiare l’amputazione delle gambe e lo costringe a terminare la sua carriera.
Nonostante queste due tragedie, però, grazie ai punti conquistati dai due sfortunati piloti, ma anche da Patrick Tambay e Mario Andretti, la Ferrari vince comunque il titolo costruttori con 74 punti totali, mentre quello piloti va a Keke Rosberg, con solo 5 punti su Pironi.
La doppietta rossa del 1979
Villeneuve era stato protagonista anche della doppietta del 1979, quando la Ferrari porta a casa sia il mondiale piloti che quello costruttori. Il campione del mondo però non è il canadese, bensì Jody Scheckter.
Entrambi i piloti Ferrari portano a casa tre vittorie, ma alla fine è la regolarità del sudafricano ha la meglio sullo spericolato Gilles, che paga a caro prezzo tre ritiri e alcuni piazzamenti non troppo positivi.
Scheckter invece si ritira due volte, ma non scende mai al di sotto del settimo posto e con tre secondi posti si assicura i quattro punti in più che gli permettono di sfilare il mondiale al compagno di squadra. Logico però che la classifica costruttori non abbia storia: le Ferrari accumulano 113 punti, lasciando le rivali principali, le Williams di Alan Jones e Clay Regazzoni, appena a 75.
La leggenda di Alberto Ascari
E infine si torna parecchio indietro nel tempo, agli albori del mondiale di Formula 1. Nella stagione 1952 il titolo costruttori non esiste ancora (viene introdotto nel 1958), ma quello mondiale lo vince Alberto Ascari.
Ed è praticamente un monologo rosso, perché l’unica gara che non porta a casa la Ferrari è la 500 Miglia di Indianapolis, mentre Piero Taruffi e Ascari trionfano nelle altre sette, con Nino Farina, campione del mondo 1950, che si deve accontentare di due pole position.
E se ci fosse stata la classifica per scuderia, probabilmente la Ferrari avrebbe…corso da sola.
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.