All’Inter, così come alla Lazio negli ultimi anni, ci si è abituati a vedere Simone Inzaghi senza voce a fine partita. Il tecnico è di quelli che vive il match minuto dopo minuto e se c’è da lanciare qualche urlaccio, come testimoniano gli audio ambientali degli incontri dei nerazzurri, non si tira mai indietro. Il che però a volte lo lascia in condizioni tali da non potersi esprimere con la stampa una volta che è arrivato il fischio finale.
L'esperienza di Farris nel Lazio
Nel 2014 Farris entra nello staff di Inzaghi
Inzaghi e Farris responsabili della prima squadra
Il passaggio della coppia all'Inter
Nessun problema, perché in quel caso davanti alle telecamere arriva la sua ombra, che in quei casi diventa anche la sua voce: il vice allenatore Massimiliano Farris.
Farris ha giocato in Serie A
Un milanese che è tornato…a casa dopo un lungo giro, prima in campo e poi in panchina, che lo ha portato dalla città in cui è nato nel 1971. Farris comincia a farsi largo verso la fine degli anni Ottanta con la maglia della Pro Vercelli, per poi venire acquistato nel 1988 dal Torino.
Quelle con la maglia granata sono le uniche 4 presenze in Serie A in una carriera che poi lo porta a fare la spola tra Serie B e C, prima a Barletta, poi con le maglie di Ternana, Pisa, Pescara e Atletico Catania. Trascorre due stagioni al Fiorenzuola per poi ricominciare a girare l’Italia: Avellino, di nuovo Atletico Catania, Lodigiani, per poi scendere in C2 con Carrarese, Imolese, Nocerina, Sangiovannese.
Nel 2005 si trasferisce nella regione che segnerà la sua carriera fuori dal campo, il Lazio. Prima due stagioni alla Viterbese, le ultime da calciatore professionista, per poi appendere gli scarpini al chiodo dopo una stagione al Bassano Romano e una al Flaminia Civita Castellana.
L'esperienza di Farris nel Lazio
Ed è proprio nella cittadina del viterbese che Farris comincia dalla Serie D l’esperienza da allenatore, poco dopo aver smesso di giocare. Dopo la buona annata (sesto posto nel girone G) al Flaminia Civita Castellana a scommettere su di lui è il Pomezia, che gli affida la panchina alla sua prima stagione tra i professionisti.
L’annata è molto importante, perché la squadra arriva settima nel girone C dell’allora Seconda Divisione, ma a causa di presunte irregolarità finanziarie viene retrocessa in Serie D, tra le proteste dei tifosi. All’inizio della stagione successiva il tecnico torna in D alla guida del Pomigliano, ma rassegna le dimissioni prima ancora che termini il girone d’andata.
Ma siccome si ritorna sempre dove si è stati bene, nel 2012 arriva la chiamata della Viterbese, anch’essa in Serie D, per sostituire Oberdan Biagioni. Il campionato, come ormai accade di sovente, è ottimo, con i gialloblù che arrivano terzi nel girone E, ma non riescono nell’impresa di guadagnarsi la promozione ai playoff.
In un refrain che Farris conosce (ahilui) purtroppo bene, anche il club laziale si ritrova a dover affrontare problemi finanziari, che portano al fallimento e alla mancata iscrizione al campionato successivo, con ripartenza dall’Eccellenza dopo la fusione con la Castrense. L’avventura successiva è dunque al Sora, anche in questo caso in Serie D, che nella stagione 2013/14 fa un buon torneo ma non lotta mai neanche per avvicinarsi ai playoff.
Nel 2014 Farris entra nello staff di Inzaghi
La prima telefonata che cambia la vita di Farris è quella dell’estate 2014, quando lo contatta la Lazio. Gli offre un posto di vice allenatore, per coadiuvare quel Simone Inzaghi che, da ex calciatore biancoceleste in campo, sta facendo assai bene anche in panchina.
Così, come Allegri e Landucci, i due diventano una straordinaria coppia sul campo, giorno dopo giorno!
Inzaghi ha da poco preso la guida della Primavera della Lazio e ha già vinto la Coppa Italia di categoria. Si ripeterà, stavolta assieme al tecnico milanese, oltre a portare i suoi ragazzi alla finale del campionato Primavera, perso ai calci di rigore contro il Torino.
Nell’aprile 2016 Lotito decide di esonerare Pioli e di chiamare a guidare la prima squadra proprio Simone Inzaghi. Farris esordisce così come numero due biancoceleste nella partita contro il Palermo di quella stagione, che termina con l’ottavo posto della Lazio.
Inzaghi e Farris responsabili della prima squadra
Nell’estate 2016 il presidente biancoceleste prova a portare a Formello Marcelo Bielsa, ma il rapporto con il Loco è burrascoso e soprattutto brevissimo: quattro giorni dopo la sua ufficializzazione, l’argentino sbatte la porta.
E a quel punto Lotito si gioca il tutto per tutto, dirottando Inzaghi (e di conseguenza Farris), che sembrava destinato a continuare il suo apprendistato alla Salernitana, di nuovo in prima squadra, stavolta a titolo definitivo.
È la vera svolta per “Simoncino” e per il suo vice, che si trasformano in una delle coppie più affiatate e interessanti dell’intero campionato di A. La Lazio, con loro alla guida, vince la Coppa Italia nella stagione 2018/19 e si aggiudica due volte la Supercoppa, entrambe da sfavorita per le scommesse Serie A, nel 2017 e nel 2019.
La sfortuna colpisce la Lazio nella stagione 2019/20, con la sospensione dei campionati per motivi sanitari proprio nel momento migliore dei biancocelesti, che terminano la stagione al quarto posto dopo aver occupato con merito la vetta della classifica.
Questo però significa che a settembre arriva per Farris e per Inzaghi il debutto su una panchina in Champions League, nella serata dell’Olimpico in cui la Lazio batte il Borussia Dortmund. Nonostante un girone complicato, con i tedeschi, lo Zenit San Pietroburgo e il Club Bruges, i capitoli passano alla fase a eliminazione diretta, dove vengono poi eliminati dal Bayern Monaco.
Il passaggio della coppia all'Inter
L’ultima delle cinque stagioni intere alla Lazio di Inzaghi e del suo vice termina con un sesto posto, ma anche con un’altra chiamata abbastanza importante, anche dal punto di vista economico: quella dell’Inter campione d’Italia.
I nerazzurri offrono a Inzaghi di sostituire Conte e il tecnico accetta immediatamente, portando con sé il suo staff e ovviamente il fedelissimo Farris. Arriva la prima vittoria anche a Milano, la Supercoppa 2021 contro la Juventus e anche più di qualche comparsata per sostituire Inzaghi, sia davanti alle telecamere quando il tecnico dell’Inter non ha la voce che nei casi in cui viene squalificato per il suo modo di vivere la partita…un po’ troppo esuberante.
Ma del resto, di guidare una squadra nerazzurra a San Siro, tra le favorite, tra l'altro, per le quote Scudetto, Farris ce lo aveva nel destino: lui, figlio di padre sardo, ha esordito con il calcio da tifoso proprio alla Scala del Calcio, vedendo un match dell’Inter.
E chissà se avrebbe mai immaginato di assistere a parecchie partite…dalla posizione migliore!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.