Vi ricordate il 21 dicembre 2019, quando, ad appena 10 giorni dall'esonero con il Napoli, Carlo Ancelotti firma, a sorpresa, con l'Everton in Premier? Ecco, oggi, nella stessa situazione, il tecnico dei record potrebbe accordarsi anche con una società di Serie A...
Il primo allenatore professionista a firmare due volte con club italiani nella stessa stagione è Cristiano Lucarelli che il 13 novembre, dopo aver risolto il contratto con la Ternana, si è legato all'ambizioso Catania.
Del resto, quando nel calcio le cose non vanno troppo bene, la scelta più semplice è quella di esonerare l’allenatore. Del resto, come si suol dire, è più facile cambiare una sola persona che una squadra intera.
Ma per quanto l’esonero dal punto di vista economico non cambi nulla al tecnico, che deve comunque ricevere gli stipendi previsti dal suo contratto a meno di una buonuscita pattuita con il club, in Italia venire sostituiti significava comunque rimanere fermi fino alla fine del campionato.
La nuova regola per gli allenatori
E il tempo passato non è casuale, perchè è stata estesa ai professionisti una regola che era già stata applicata nella scorsa stagione ai dilettanti: ora è possibile per un allenatore che è stato esonerato entro una determinata data tornare in panchina, sempre a patto che abbia risolto il suo accordo con il club precedente.
Questo è il risultato dell’accordo tra la Federazione Italiana Giuoco Calcio, l’Associazione Italiana Giocatori e la Lega Italiana Calcio Professionistico, che è andata a toccare uno dei capisaldi del mestiere del tecnico nel nostro paese.
La prima deroga per gli allenatoti dilettanti
Fino a due anni fa, sia per i dilettanti che per i professionisti, valeva infatti una regola unica: chi viene esonerato, non importa se ha diretto la squadra anche solo per una partita, rimane fermo fino a fine stagione.
Una norma il cui obiettivo era da una parte scoraggiare gli esoneri selvaggi, partendo dal presupposto che con meno allenatori liberi da vincoli i club ci avrebbero pensato due volte prima di dare il benservito al proprio.
L’altro concetto di base era quello di permettere una maggiore rotazione del lavoro, perchè in questa maniera in caso di esonero i club erano costretti ad affidarsi ad allenatori che avevano cominciato la stagione senza un club.
Poi è arrivata la prima deroga, per il mondo dei dilettanti, ponendo il 30 novembre come termine ultimo per la possibilità di svincolarsi dal proprio contratto e di tornare in corsa nella stessa stagione. E in questa stagione anche i professionisti hanno deciso di cambiare tutto, stravolgendo di fatto la situazione dei tecnici e, magari in un futoro non così lontano, le quote Serie A!
Effetti futuri del doppio tesseramento per i tecnici
Ora chi viene frettolosamente bocciato nella prima parte di campionato ha la possibilità di ripartire, non dovendo per forza di cose aspettare mesi prima di trovare una nuova squadra.
Chi di certo non sarà felice dell’estensione del nuovo regolamento sono gli allenatori che al momento sono senza squadra, che hanno una concorrenza maggiore rispetto al passato, almeno fino a un certo punto della stagione.
Ma c’è anche da considerare che questo rilassamento delle norme può paradossalmente portare a una maggiore tendenza all’esonero, soprattutto nel momento in cui un club dovesse liberare un tecnico che è obiettivo di un altro, che a quel punto potrebbe mostrare la porta a quello attuale andando a prendere quello appena lasciato a spasso altrove.
Come cambia la regola tra pro e dilettanti
Insomma, una situazione del tutto nuova, a cui il calcio italiano dovrà per forza di cose abituarsi. Escluso il vincolo temporale, per tutto il resto non ci sono restrizioni. Dunque, un allenatore di Serie C che dovesse essere stato esonerato a inizio stagione non solo potrà tornare ad allenare nella stessa categoria, ma persino nello stesso girone.
Qui c’è una differenza rispetto ai dilettanti, dove la regola prevede che si possa tornare in corsa, ma in un raggruppamento diverso rispetto a quello del club precedente. Una scelta, quella di non porre limiti, che certamente andrà a rafforzare quella cultura del sospetto che spesso fa capolino dalle nostre parti.
Del resto, chi non penserà che qualcuno non faccia carte false per farsi esonerare dalla propria squadra per poi approdare altrove? E che effetto farà vedere un allenatore affrontare il suo ex club a poche settimane dall’addio?
In Premier i manager possono cambiare squadra
Una serie di problematiche che altrove, comunque, non si pongono proprio. E l’esempio migliore è quello della Premier League, ma più in generale dell’intero calcio inglese.
Da quelle parti non solo è possibile per un allenatore esonerato tornare in corsa nella stessa stagione senza vincoli di tempo, ma è addirittura lecito per un club andare a…contrattare con un altro la possibilità di lasciare andare l’allenatore desiderato.
Gli ultimi anni di Premier da questo punto di vista hanno regalato parecchi esempi del genere. Il primo è quello di Dean Smith, che nella stagione 2020/21 è stato esonerato e ha trovato un nuovo club nel giro di una settimana.
Il tecnico inglese ha iniziato l’annata alla guida dell’Aston Villa, prima di essere messo da parte il 7 novembre dopo una serie di risultati negativi. Ma il 15 dello stesso mese Smith ha firmato un biennale con il Norwich City, sempre in Premier League, che nel frattempo aveva dato il benservito a Daniel Farke.
Il caso Potter al Chelsea
Ancora più clamoroso, volendo, il caso di Graham Potter. Il tecnico, che ha cominciato la sua carriera nelle serie inferiori svedesi e poi è diventato grande tra Swansea City e Brighton, ha iniziato la stagione 2022/23 alla guida dei Seagulls, ma quando il Chelsea ha esonerato Thomas Tuchel ha pensato proprio a Potter per sostituire il tedesco.
Dopo un lungo tira e molla, il Brighton ha deciso di lasciare andare il suo allenatore, a fronte di un accordo che ha fatto incassare al club oltre 22 milioni di sterline, tra la compensazione per l’addio del tecnico e quella per l’interruzione dei contratti del suo staff.
Dunque, dopo sei giornate di campionato Potter cambia panchina e approda a Stamford Bridge con un contratto quinquennale, mentre il Brighton riparte alla grande con Roberto De Zerbi.
Peccato per lui che l’esperienza londinese non sia andata proprio come previsto, considerando che una manciata di mesi dopo il tecnico è stato esonerato dai Blues: il Chelsea, contro ogni previsione delle scommesse calcio, infatti non si è qualificato neanche per la Conference League...
Poi Potter, anche a causa di un contratto molto lungo e molto remunerativo, ha deciso di non rimettersi in gioco, ma viste le regole del calcio inglese in teoria nulla gli avrebbe impedito di accordarsi con il Chelsea per una buonuscita e cercarsi la terza squadra di Premier nella stessa stagione.
Un qualcosa che sembra assurdo, ma che da quelle parti è possibile. E che forse, in futuro, potrà essere previsto anche da noi…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 11 novembre 2023.