L'ultima, solo in ordine temporale, è la nuova CEO dell'AS Roma Lina Souloukou: alla manager sono state affidate le chiavi della società giallorosso, non solo dal punto di vista finanziario.
La dirigente greca, infatti, nelle sue precedenti esperienze professionali, ha acquisito esperienze a tutto tondo: all'Olympiakos si occupava anche di mercato.
In Premier, invece, il volto che entusiasma i tifosi del Newcastle, nuova società calcistica con il proprietario più ricco del mondo, è quello di Mohammad bin Salman Al Sa’ud, principe ereditario dell’Arabia Saudita e presidente del fondo PIF, che ha appena comprato il club inglese.
Amanda Staveley al Newcastle
Marina Lady di Ferro del Chelsea
La Baronessa Brady al West Ham
Delia Effect sul Norwich
Evelina Christillin al top in Italia
Ma quello che invece vedranno più spesso dalle parti di St. James’ Park è quello della britannica Amanda Staveley, classe 1973, che nella vita si è sempre occupata di affari con fondi e aziende del Medio Oriente e che è stata fondamentale nel convincere gli sceicchi a puntare sulle Magpies. Sul calciomercato la Staveley ha già fatto i conti con la bravissima agente Rafaela Pimenta!
Amanda Staveley al Newcastle
Non che ad acquisto terminato il suo sia improvvisamente meno ingombrante, anzi. Considerando che la quarantottenne ha anche il 10% delle azioni del club, sarà sempre molto presente e autorevole. E per chi pensa che trattare con una donna, che si parli di campo o di affari, possa essere molto più semplice, ha capito decisamente male.
Amanda Staveley ha mandato avanti una trattativa complicata per oltre quattro anni, in cui nel frattempo ha cresciuto suo figlio, che ora ne ha sei. E non è certo il primo esempio di donna di potere nel mondo del calcio. Un qualcosa che Oltremanica è ormai la norma.
Marina Lady di Ferro del Chelsea
Per informazioni, meglio chiedere al Chelsea, Campione d'Europa 2021 a sorpresa per le scommesse calcio dove non si muova foglia che Abramovich non voglia. O per meglio dire, che non voglia Marina Granovskaia. La donna dei conti di Stamford Bridge negli ultimi anni è diventato l’elemento fondamentale della dirigenza dei Blues. Per qualsiasi cosa remotamente importante, bisogna parlare con lei. E se Marina dice no, meglio abbandonare le speranze che la propria idea arrivi sulla scrivania di Roman.
L’amministratrice delegata del club londinese, classe 1975, si occupa di qualsiasi cosa succeda tra lo stadio, Cobham e le finanze del Chelsea. Ha iniziato la sua carriera occupandosi dei contatti con i calciatori e prendendo parte alla stesura dei loro accordi contrattuali.
E poi…ha decisamente fatto carriera, perché è entrata nel consiglio di amministrazione nel 2013, ricevendo la promozione ad AD appena un anno dopo. Da quel momento in poi, Marina Granovskaia è diventata l’assoluta protagonista delle campagne acquisti dei Blues, ricevendo una esposizione mediatica incredibile e togliendo dalle spalle di Abramovich, sempre più spesso assente da Londra per motivi…diplomatici, sia la gestione del club che i rapporti con la stampa. Del resto, prendendo spunto da Margaret Thatcher, la chiamano la Lady di Ferro.
E il suo braccio di ferro con Antonio Conte (non esattamente un personaggio facilmente gestibile) sulla buonuscita dopo l’addio al Chelsea dovrebbe rendere chiaro il messaggio; don’t mess with the boss…
La Baronessa Brady al West Ham
Ma non si può parlare delle donne nel calcio senza menzionare Karren Brady. Anzi, la Baronessa Brady, visto che si parla di una Commander of the British Empire, che ha il suo posto a vita alla Camera dei Lord. E che quando si parla di pallone sa decisamente il fatto suo.
A partire dal fatto che è sposata da ormai oltre 25 anni con un calciatore, Paul Peschisolido, attaccante canadese della evidenti origini italiane. Una passione di famiglia, considerando che suo padre è attualmente proprietario dello Swindon. Per lei invece ci sono stati e ci sono tuttora posti di rilievo nell’organigramma di squadre che hanno scritto la storia del calcio di Sua Maestà.
All’inizio è stato il Birmingham City, di cui è diventata dirigente nel 1993, ad appena 23 anni. E dove, per inciso, ha conosciuto il suo futuro marito. Dopo un’esperienza durata quindici anni, la Baronessa Brady è poi passata al West Ham, di cui è tuttora vicepresidente con gli Hammers tra i favoriti per l'Europa League secondo il sito di scommesse.
A lei si deve il trasferimento del club londinese dal vecchio Boleyn Ground allo Stadio Olimpico di Londra, una decisione che ha colpito molto la tifoseria e che le è valsa parecchie critiche.
Ma le capacità imprenditoriali dimostrate anche al di fuori del calcio l’hanno portata a diventare un esempio di come le donne possano e debbano ottenere ruoli di responsabilità anche in un mondo prettamente maschile come quello del calcio.
Delia Effect sul Norwich
E poi…beh, c’è Delia Smith. Che è un po’ come immaginare che una stella dei programmi culinari tricolori acquisti una squadra di Serie A. È il caso del Norwich, che dal 1996 è di proprietà di Delia Smith e di suo marito Michael Wynn-Jones, che hanno acquistato il club in un momento di profonda difficoltà economica. La storia della stella della TV britannica è di quelle da raccontare: ha cominciato a cucinare da giovanissima e si è fatta subito notare (la torta della copertina di Let It Bleed dei Rolling Stones…l’ha fatta lei), fino a ottenere uno spazio televisivo sulla BBC.
Ed è diventata un mito, al punto che l’aumento negli acquisti di materiale da cucina e di alimenti freschi come le uova è stato denominato “Delia Effect”, perché legato alla popolarità del suo programma. Ma cosa c’entra con il Norwich? Delia Smith e suo marito sono da sempre tifosi della squadra e assidui frequentatori di Carrow Road. Dunque, quando a metà anni Novanta la vecchia proprietà ha avuto problemi, i tifosi hanno chiesto proprio alla coppia di fare un passo avanti e salvare i Canaries. Missione compiuta e anche se ora, a 80 anni, non cucina più allo stadio come faceva una volta, Delia Smith è ancora l’indiscussa numero uno nel cuore dei tifosi gialloverdi.
Evelina Christillin al top in Italia
E in Italia, come vanno le cose? Le donne nel calcio tricolore hanno spazio? Se si guarda ad alcuni casi importanti, la risposta è sì. Nel consiglio FIFA c’è infatti Evelina Christillin, grande tifosa della Juventus, che ha riportato il nostro paese nel massimo organismo del calcio mondiale dopo 14 anni, dai tempi di Matarrese.
Ma anche guardando in casa, di esempi ce ne sono eccome. C’è stata la Roma di Rosella Sensi, che ha ereditato la passione giallorossa da papà Franco e ha tentato di seguire le orme di Flora Viola, moglie dell’indimenticato Dino e First Lady giallorossa per alcuni mesi dopo la sua morte.
E poi a Milano, nell’ultima parte dell’era Berlusconi, è toccato alla figlia del Cavaliere, Barbara, prendersi carico dei rossoneri come vicepresidente e amministratore delegato con delega alle funzioni sociali non sportive. E anche dopo la cessione della società, è rimasta nell’ambiente come presidente della Onlus Fondazione Milan.
Per la serie affari di famiglia non si può non chiudere con Magda Pozzo, figlia del patron dell’Udinese Giampaolo, che magari non sarà protagonista per questioni di campo, ma che per il club friulano si occupa con successo dello stadio e della gestione di partnership e di eventi e iniziative.
L’ennesima dimostrazione che il futuro del pallone è sempre più rosa!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 13 dicembre 2021.