Spesso quando si analizzano le squadre nazionali si parla di…blocco quando una selezione ha un buon numero di calciatori provenienti dalla stessa squadra di club. Ma esistono casi al contrario?
Certo, perchè molte società nel corso degli anni e dei decenni hanno rafforzato i legami con una determinata scuola calcistica, arrivando a una situazione per cui ormai si pensa quasi di riflesso a una nazionale quando si parla degli stranieri di quel club. Tra Italia, Europa e mondo, gli esempi sono tantissimi…
Roma divisa tra Argentina e Brasile
L'Arsenal sceglie la Francia, il Chelsea l'Italia
I francesi in bianconero
Basterebbe pensare ai francesi alla Juventus. I nomi che vengono in mente immediatamente sono quelli di Michel Platini o Zinedine Zidane, per poi passare al caso più recente di Paul Pogba. Ed è innegabile che la Signora abbia un rapporto speciale con la Francia, come dimostrano tanti altri nomi.
C’è Lilian Thuram, roccia della Juventus di Lippi, oppure David Trezeguet, uno di quelli che ha seguito i bianconeri in Serie B dopo la sentenza di Calciopoli. E come dimenticare Didier Deschamps, motorino instancabile sia della rosa di Lippi che della Francia campione di tutto? Certo, ci sono anche delusioni, come Thierry Henry, arrivato troppo giovane e non capito a pieno, ma di certo la scuola francese ha fatto le fortune della Juventus.
Dopo una stagione davvero complicata gli appassionati di scommesse calcio sanno che nel secondo anno dell'Allegri bis, la Juve è obbligata a tornare competitiva!
Milan olandese, Inter tedesca
Così come non si può pensare al Milan senza ricordare…gli olandesi. Marco Van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard sono stati la spina dorsale del Milan degli Immortali, ma non sono gli unici tulipani che sono sbocciati a Milanello.
Nel Milan dello scudetto di Allegri era imprescindibile Mark van Bommel, mentre uno dei simboli di quello di Ancelotti è il grande Clarence Seedorf. Anche qui non sono mancati i flop (Bogarde, Reiziger, ma anche due ottimi calciatori non apprezzati in rossonero come Kluivert e Davids), ma si può dire che gli olandesi con il Milan…hanno fatto la storia.
Idem per i tedeschi nell’Inter, tanto che la Beneamata di inizio anni Novanta è ricordata proprio per il trio composto da Lothar Matthäus, Andreas Brehme e Jürgen Klinsmann. Ma anche qualche anno prima erano stati i nerazzurri a portare in Italia il due volte Pallone d’Oro Karl-Heinz Rummenigge. E la connessione teutonica si è rinsaldata da poco, con l’arrivo ad Appiano Gentile di Robin Gosens.
Roma divisa tra Argentina e Brasile
Particolarissimo, poi, il caso di Lazio e Roma, che riescono a essere rivali anche in questo caso. Sulla sponda biancoceleste del Tevere, forse per questione di colori, dominano gli argentini: Hernan Crespo, Juan Sebastian Veron, Matias Almeyda, Diego Pablo Simeone scrivono la storia laziale negli anni di Sergio Cragnotti.
La Puma aveva realizzato una maglia bellissimissima in stile Seleccion per le partite internazionali dei ragazzi di Sven Goran Eriksson!
Poco sorprendentemente, dunque, sulla sponda giallorossa si punta ai brasiliani: Paulo Roberto Falcao è l’ottavo Re di Roma, ma anche Toninho Cerezo, Aldair, Cafu, Juan, Amantino Mancini, Rodrigo Taddei e Alisson Becker hanno tenuto alta la bandiera verdeoro a Trigoria.
Il Cagliari e l'Uruguay
Anche nelle “piccole” non mancano le tradizioni simili. Cagliari, per esempio, è da sempre provincia…di Montevideo per i tanti uruguaiani che hanno indossato la maglia della squadra sarda. Oltre al Principe Enzo Francescoli ci sono stati Dario Silva, Daniel Fonseca, Diego Lopez e persino il Maestro Oscar Tabarez in panchina, prima di arrivare ai più recenti come Diego Godin e Naithan Nandez.
Per non parlare della…colonia argentina ai tempi di Diego Pablo Simeone sotto l’Etna, capitanata dal Papu Gomez e rinforzata (tra gli altri da Mariano Izco, Mariano Andujar, Maxi Lopez, Gonzalo Bergessio e Sergio Almiron.
L'Arsenal sceglie la Francia, il Chelsea l'Italia
Non si tratta però di una tendenza solo italiana e lo conferma…la Premier League. L’Arsenal, soprattutto nel periodo di Arsene Wenger, è una squadra “francese” con Henry, Patrick Vieira, Robert Pires, Flamini ed Emmanuel Petit. Quel gruppo che resterà nella storia con il nome di "Invincibili" ha infranto anche un primato per le scommesse online!
Il Chelsea è…casa Italia, visto che ha accolto parecchi calciatori (Vialli, Zola, Di Matteo e più recentemente Jorginho ed Emerson Palmieri) e allenatori (Ranieri, Ancelotti, Conte) della scuola tricolore. In tempi più recenti è nata la connessione tra il Wolverhampton e il Portogallo, al punto che i Wolves hanno spesso schierato più portoghesi che inglesi, e tra il Brentford e la Danimarca.
Continuando in giro per l’Europa, ci sono tante altre situazioni simili. Impossible ignorare il rapporto tra il Barcellona e i Paesi Bassi, nato ai tempi di Johan Cruijff e proseguito nel corso dei decenni con l’approdo di tantissimi tulipani al Camp Nou, sia in campo (Ronald Koeman, i gemelli De Boer, Marc Overmars, Kluivert, etc) che in panchina (lo stesso Cruijff, ma anche Louis Van Gaal e Koeman).
A proposito di Paesi Bassi, l’Ajax nella sua storia ha individuato tantissimi talenti in Suriname, mentre le fortune dello Shakhtar Donetsk si sono basate sull’ampio afflusso di calciatori brasiliani nella rosa della squadra ucraina.
Toronto è tricolore
Di recente poi si è stretta una nuova…partnership, quella tra il Toronto FC e l’Italia. In primis fu Giovinco, che ha portato la franchigia canadese alla vittoria del campionato MLS nel 2017, mentre ora è arrivato il nutrito gruppo tricolore composto da Lorenzo Insigne, Federico Bernardeschi e Domenico Criscito.
A dimostrare anche a noi italiani che ci sono alcune squadre in giro per il mondo in cui si può sentire davvero… aria di casa!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 12 agosto 2022.