Quando si parla di calcio messicano, non si può non pensare allo stadio Azteca. A Città del Messico si sono scritti momenti di storia del pallone leggendari, come il 4-3 tra Italia e Germania nel 1970 o l’Argentina-Inghilterra in cui prima Maradona segna con la mano e poi realizza il Gol del Siglo.
Ed è quindi quasi logico che il club che all’Azteca ci gioca ogni partita casalinga sia altrettanto importante, a livello nazionale ma anche al di fuori dei confini: la magia di questo impianto sarà una delle sedi, naturalmente, dei Mondiali 2026!
Per tanto, non stupisce per nulla che al Club de Fútbol América, per tutti semplicemente l’América, Netlifx abbia addirittura dedicato una riuscita serie televisiva di 6 puntate. Del resto, si parla di una squadra più titolata del Paese, ma anche quella dalla storia più incredibile.
Il club più titolato del Messico
Il fenomeno dell'antiamericanismo
Il Superclasico del calcio messicano
Il Club America e il Grupo Televisa
I Campioni della storia del Club America
Il club più titolato del Messico
Fondato il 12 ottobre 1916 (il Columbus Day, da cui la scelta del nome), l’America ha vinto per 13 volte il campionato messicano, record nazionale, 6 volte la Coppa del Messico e altrettante la Supercoppa nazionale. Ma è nella massima competizione continentale, la CONCACAF Champions League, che l’América ha dato il massimo, conquistando il trofeo per ben sette volte, un primato anche in questo caso.
Di conseguenza, l’América è il club messicano più seguito, sia in patria che all’estero (in particolare nei vicini Stati Uniti), ma anche, poco sorprendentemente, quello che genera più avversione nei tifosi delle altre squadre.
Il fenomeno dell'antiamericanismo
Il fatto di avere a disposizione parecchio denaro per comprare calciatori anche stranieri ha da sempre creato malumori e quindi l’América è un po’ il “cattivo” del calcio messicano. Le sue sconfitte storiche, come le tre finali scudetto perse all’Azteca, a sorpresa per le scommesse calcio sono…celebrate nel resto del paese.
Esiste persino un movimento di opinione in grado di unire le tifoserie dei tre altri grandi club del Messico (le Chivas di Guadalajara e le due squadre concittadine, l’UNAM e il Cruz Azul) sotto un’unica bandiera, quella del cosiddetto “antiamericanismo”.
A differenza di quanto si potrebbe pensare, però, non sono le rivalità interne a Città del Messico quelle che fanno palpitare di più il cuore dei tifosi dell’América. La partita dell’anno per le Aguilas è senza dubbio alcuno quella contro il Club Deportivo Guadalajara, meglio conosciuto come Chivas, le Capre.
Il Superclasico del calcio messicano
Il match è il Superclasico del calcio messicano e rappresenta una rivalità degna di quella tra il Real Madrid e il Barcellona, le cui radici affondano addirittura agli anni Cinquanta e sono calcistiche, ma solo in parte.
Anche in questo caso c’è infatti una forte connotazione sociale nello scontro, visto che l’América è considerato il club ricco e della classe borghese, mentre il Guadalajara è quello che rappresenta i veri valori del popolo.
E proprio come in Spagna, è anche una questione geopolitica, visto che Città del Messico, metropoli e capitale, e la provincia di Jalisco, di cui Guadalajara è la città più importante, non si sono mai viste di buon occhio.
Il Club America e il Grupo Televisa
Ma a proposito della ricchezza dell’América, da dove è che proviene? Dal sodalizio che ormai dura da più di sessant’anni con il Grupo Televisa, il maggior gruppo televisivo del Messico, nonché il maggior produttore a livello mondiale di programmi in lingua spagnola. Televisa ha acquistato l’América nel 1959 e ad aiutare le finanze del club c’è anche il fatto che lo stesso stadio Azteca, costruito negli anni Sessanta in previsione della Coppa del Mondo del 1970, è di proprietà di Televisa, anche se viene amministrato dal distretto federale di Città del Messico (e quindi dal 2018 è tornato a giocarci anche il Cruz Azul).
Non che gli altri club messicani siano poveri, anzi. Basterebbe pensare che il proprietario di una squadra di calcio più ricco del mondo è Carlos Slim, che però ha investito in Spagna, nel Real Oviedo. In compenso in Liga MX ci sono i “nuovi ricchi” del Mazatlán F.C., di proprietà di Ricardo Salinas Pliego, anche lui un magnate delle comunicazioni come Slim e come la famiglia Azcárraga, proprietaria di Televisa.
I Campioni della storia del Club America
Quello che distingue l’América dalle altre squadre messicane è però l’aver avuto ampie disponibilità economiche per un periodo molto lungo. Nel corso dei decenni la proprietà ha speso parecchio, permettendo al club di assumere allenatori di livello internazionale come Leo Beenhakker, ma anche di attrarre all’Azteca campioni di altre nazionalità.
Basterebbe pensare alla militanza in maglia azulcrema di Vavà, di Oscar Ruggeri, di Claudio Lopez, di Ivan Zamorano o di François Omam-Biyik.
L’ultimo tecnico di un certo spessore che si è seduto sulla panchina dell’Azteca è l’argentino Santiago Solari, che dopo l’esperienza non entusiasmante al Real Madrid con un solo titolo portato a casa da favorito per le scommesse, ha deciso di cercare fortuna nel calcio messicano, già frequentato in campo con la maglia dell’Atlante.
Non che sia andata benissimo anche a Città del Messico, perchè nei quindici mesi alla guida dell’América Solari ha avuto buoni risultati (come la striscia di imbattibilità casalinga in tutto il 2021), ma alla fine non ha portato a casa nulla, visto che ha perso la semifinale di CONCACAF Champions League contro il Monterrey e che in campionato, dopo un ottimo campionato di Apertura, è uscito ai quarti di finale ai playoff, continuando così un digiuno di titoli per l’América che dura ormai dal 2018.
Abbastanza per essere esonerato nel marzo 2022, perchè per las Aguilas vincere…conta più del resto.
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 5 settembre 2022.