Si può creare un modello di Champions League simile ai maggiori campionati americani? L’introduzione di un Salary Cap quanto cambierebbe il calcio europeo? Tante domande che potrebbero diventare sempre più attuali viste le condizioni attuali del calcio e dello sport in generale.
Abbiamo deciso di prendere in esame il modello “NFL” del Salary Cap, leggermente diverso da quello adottato in NBA. Le franchigie del Football americano non possono superare il limite imposto, ma, a differenza delle ferree regole della Lega di basket più famosa al mondo, possono gestire il loro monte ingaggi come preferiscono.
Nessun limite alle offerte presentate ai giocatori, così ogni società potrà decidere come gestire i propri fondi. Fissiamo un livello di tassazione costante (50%) per i Paesi dai quali provengono le sedici squadre degli ottavi dell’edizione 2019/2020, comprese quelle, come il Valencia, che sono state già eliminate. Impostando un monte ingaggi di cento milioni di euro netti per ogni partecipante alla Champions, il calcio europeo subirebbe uno scossone tutt’altro che indifferente.
Quanti tagli tra le big
A risentirne sarebbero soprattutto le due big del calcio spagnolo. Barcellona e Real Madrid sono, infatti, i due club con il tetto ingaggi più alto d’Europa. Il Barca, che garantisce 50 milioni di euro netti a stagione a Leo Messi, ogni anno spende 265 milioni netti negli ingaggi dei suoi calciatori. I blaugrana dovrebbero così ridurre del 60% il loro monte stipendi, ritrovandosi praticamente con le spalle al muro.
Cedere Messi o ricostruire un nuovo gruppo con tanti giovani intorno all’asso argentino? Ricostruire con contratti meno pesanti come quelli di Ter Stegen, Semedo, Lenglet e Arthur (15 milioni netti in totale) è possibile, ma costringerebbe il Barça a tanti cambiamenti.
Discorso molto simile a Madrid, dove il Real spende oltre 215 milioni di euro netti per gli stipendi dei calciatori. In casa madridista però può essere meno complessa la ricostruzione, partendo dalla cessione di diversi giocatori che hanno deluso. Da Hazard a Bale, passando per chi sembra fuori dal progetto come Marcelo, Modric, James e Jovic, i Blancos risparmierebbero oltre 60 milioni di euro.
Con la rinuncia ad altri contratti pesanti come quelli di Benzema, Kross e Isco il Real potrebbe rientrare nel monte ingaggi dei cento milioni. Tutto ciò, comunque, bloccherebbe qualsiasi operazione per Florentino Perez, che da mesi sogni sogna di portare a Madrid Kylian Mbappé.
Altre cinque squadre dovrebbero fare seriamente i conti con il Salary Cap, a cominciare proprio dal PSG di Mbappé. I parigini attualmente sono 70 milioni oltre il monte ingaggi, ma diversi contratti pesanti sono in scadenza e potrebbero essere rinegoziati. Da Cavani a Thiago Silva, da Marquinhos a Kimpembé, a Parigi ci sono diversi giocatori che potrebbero essere rimpiazzati senza pesare troppo sull’economia tecnica della squadra. Inevitabile escludere grossi affari come il riscatto di Icardi e, soprattutto, la permanenza della coppia Neymar-Mbappé.
Anche le big di Premier dovranno cambiare i loro parametri. City, Liverpool e Chelsea dovranno ridurre il loro monte ingaggi di circa 50 milioni di euro. Tra le tre, chi avrebbe la vita più facile è sicuramente il Chelsea che dopo aver dato il via a un nuovo progetto può puntare su diversi giovani a basso costo rinunciando a diversi ingaggi pesanti.
Sessanta milioni è ciò che dovrà risparmiare invece il Bayern Monaco. Non riscattando giocatori come Coutinho e Perisic e cedendo dei big dall’ingaggio pesante come Jerome Boateng i bavaresi potrebbero ridurre sensibilmente la spesa.
Chi potrà spendere
Tra le top 16 di questa Champions, solo sette squadre rientrerebbero nel Salary Cap da 100 milioni netti. Due squadre dovrebbero rivedere i loro ingaggi, e stiamo parlando di Juve e Atletico. I bianconeri rinunciando a CR7 potrebbero mantenere intatto il gruppo attuale, o in alternativa, più verosimile come ipotesi, cedere giocatori con contratti pesanti come Rabiot, Ramsey e Danilo.
L’Atletico Madrid invece con i suoi 105 milioni di monte ingaggi dovrà semplicemente cedere un paio di riserve per rientrare nell'ipotetico Salary Cap. Il Borussia Dortmund spende 95, ma non è ancora conteggiato lo stipendio del fenomeno Haaland, il Tottenham circa 85 milioni di euro netti e potrebbe permettersi un acquisto top, senza dover rinunciare alle stesse, attualmente in rosa.
Chi potrebbe veramente fare un salto di qualità sono le altre cinque protagoniste, a cominciare dal Napoli. Gli azzurri hanno un monte ingaggi di circa 55 milioni di euro netti, che permetterebbe a De Laurentiis di decidere se rinforzare la squadra con diversi acquisti o se puntare su un nome come Mbappé o Neymar, in uscita da Parigi a queste condizioni. Discorso simile per il Valencia, che con un monte ingaggi di 50 milioni netti può fare un mercato di altissimo livello.
I progetti di Lipsia e Lione potrebbero subire una sterzata decisiva, visto che entrambe avrebbero un budget di stipendi pari a 60 milioni di euro da investire per rinforzare la squadra. Chi però può veramente dare vita a una rivoluzione e puntare a qualsiasi campione è l’Atalanta, che con il suo monte ingaggi totale di 36 milioni, al lordo, a stagione può blindare i suoi gioielli, allungare la rosa e inserire tree fuoriclasse per puntare all’élite del calcio europeo.
Probabilmente, nel quadro così delineato, la Juventus sarebbe la naturale favorita nei pronostici calcio e la quota vincente dell'Atletico sarebbe davvero allineata con quelle di Real e Barcellona!
*La foto di apertura dell'articolo è di Kirsty Wigglesworth; la seconda di Martin Meissner, entrambe distribuite da AP Photo.