Il calcio è un gioco semplice, spiega spesso Gary Lineker. Ventidue persone inseguono un pallone per novanta minuti e alla fine vincono sempre i tedeschi. Beh, sempre proprio no, ma guardando alla Champions League, in particolare a quella del 2020, il dubbio un po’ viene.
Seppure in un’edizione resa particolarmente complicata dalle tempistiche, la marcia trionfale del Bayern Monaco è stata clamorosa: un filotto di undici vittorie, dalla prima contro la Stella Rossa nel settembre 2019 a quella in finale contro il Paris Saint-Germain il 23 agosto 2020. In mezzo un 2-7 a Londra al Tottenham, un 7-1 complessivo al Chelsea negli ottavi di finale e un 8-2 al Barcellona ai quarti, addirittura in gara unica, che resterà negli annali e che ci hanno fatto considerare, su queste pagine web, il Bayern tra le squadre più forti della storia del calcio!
Anche a vedere la fase a eliminazione del 2020/2021, però, l’impressione è che Lineker rischi di avere di nuovo ragione. Oltre al Bayern, che stavolta si è concesso il lusso, seppur imbottito di seconde linee, di pareggiare una partita, in trasferta contro l’Atletico Madrid, anche le altre tre tedesche in corsa hanno sorpassato lo scoglio dei gironi.
Il Borussia Dortmund, nonostante alcune difficoltà che hanno portato al cambio del tecnico, ha vinto il suo gruppo davanti alla Lazio. Il Lipsia, che dopo la semifinale dello scorso anno sembrava destinato all’Europa League, ha invece fatto fuori il Manchester United e se n’è andato agli ottavi a braccetto con il Paris. E persino il Borussia Moenchengladbach, in quello che sembrava il girone più complicato della prima fase, ha accompagnato alla porta Shakhtar e Inter, passando il turno assieme al Real Madrid.
Il sorteggio degli ottavi
Inutile, però, sottolineare come siano i campioni d’Europa in carica i grandi favoriti, soprattutto in una stagione in cui le altre big non offrono molte certezze. In Spagna Real e Barcellona balbettano, mentre l’Atletico, che sta facendo bene davvero bene in Liga, se l’è vista brutta in Champions, rischiando l’eliminazione.
Le italiane hanno perso per strada l’Inter, la Juventus di Pirlo, meravigliosa nella serata di Barcellona, è in rodaggio, e giocherà la prima ad Oporto; mentre Lazio e Atalanta, sorteggiata contro il Real, possono sorprendere, ma per valori globali non sembrano all’altezza delle altre big. Il Paris resta una mina vagante, capace di uscire agli ottavi come di vincere il trofeo.
E le inglesi? Il Chelsea di Lampard è solido, ricchissimissimo di opzioni offensive, ma forse ancora inesperto e se la vedrà contro un Atletico sempre insidioso agli ottavi. Il Manchester City di Guardiola sfiderà il Borussia Monchengladbach; i citiezens sono in una piccola crisi ed è, alla data di prima pubblicazione di questo articolo, solo nono in campionato.
L’avversaria più quotata per Lewandowski e compagni resta quindi il Liverpool, l’unica squadra campione in carica che è in vetta al proprio campionato, seppure in condominio con il Tottenham di Mourinho.
Tanti auguri "Golden Boy" #MichaelOwen #HBD #14Dicembre pic.twitter.com/tqsNs6maaj
— 888Sport.it (@888sport_it) December 14, 2020
Gli uomini di Klopp, nonostante vagonate di infortuni più o meno gravi (e senza Van Dijk al centro della difesa), hanno retto l’urto di questa strana stagione a ritmi serrati e si presenteranno a febbraio 2021 contro il Lipsia con la volontà di riprendersi la coppa che non hanno saputo difendere nella scorsa edizione per i troppi errori sotto porta nei 180 minuti contro l'Atletico, con Marcos Llorente assoluto protagonista delle scommesse calcio live
La "bella"
E se i sorteggi e gli incroci dovessero regalare, tra quarti e semi, alla Champions League quella che sembra la l'atto conclusivo annunciato ad Istanbul? Beh, intanto ci sarebbe da leccarsi i baffi, perché le sfide tra Klopp e il Bayern, in qualsiasi delle sue incarnazioni recenti, hanno sempre regalato spettacolo. Il tedesco, poi, potrebbe prendersi la rivincita contro il club che gli ha impedito di portare la Champions a Dortmund nel 2013. E soprattutto si assisterebbe a un caso quasi unico: una…”bella”!!!
Difficile, molto difficile che l’ultimo atto della massima competizione europea metta di fronte le vincitrici delle ultime due edizioni, in una sorta di spareggio per stabilire a chi spetti il dominio, almeno a breve termine, sul Vecchio Continente. Anzi, ad andare a vedere la storia del torneo, è successo una sola volta e anche parecchio lontana nel tempo.
Bisogna infatti tornare agli anni Sessanta, quando per la prima volta dalla sua creazione la Coppa dei Campioni assiste a una clamorosa eliminazione del Real Madrid. I Blancos, che hanno vinto tutte le cinque edizioni disputate dal 1955/56 al 1959/60, escono agli ottavi per mano degli acerrimi rivali del Barcellona. I blaugrana, però, hanno poco da esultare, perché all’atto finale si trovano di fronte i portoghesi del Benfica, che portano a casa la coppa vincendo a Berna per 3-2.
Tempo un anno e la finalissima mette di nuovo di fronte i portoghesi e un club spagnolo, che stavolta però è il Real, tornato in finale dopo la pausa della stagione precedente. Non basta una tripletta di Puskas alla Casa Blanca, perché dall’altra parte c’è un certo Eusebio e la “bella” la portano a casa i lusitani, che si affermano come la nuova grande potenza europea, anche se da quel momento in poi… non vinceranno più, grazie alla “maledizione di Bela Guttmann” che conoscono anche i tifosi presenti sugli spalti allo Juventus Stadium per la finale di Europa League.
Da quel momento in poi, di scontri simili non se ne sono più visti. Al massimo c’è stata la doppia sfida tra Barcellona e Manchester United nelle stagioni 2008/2009 e 2010/11, che ha messo di fronte le vincitrici delle edizioni 2005/2006, 2007/08 (i Red Devils contro il Chelsea ai rigori a Mosca) e 2008/09 (i blaugrana, proprio contro i campioni in carica all'Olimpico di Roma). Peccato che di mezzo ci sia il Triplete dell’Inter, che rende la sfida tra Real e Benfica un caso unico.
A meno che Bayern e Liverpool non rispettino i pronostici delle scommesse calcio
*L'immagine di apertura dell'articolo è di Matthias Schrader (AP Photo).