Nella Formula 1, soprattutto quando si lotta per un campionato (che sia quello piloti o quello costruttori), la gerarchia all’interno della squadra è importante.
È dunque quasi naturale che in un team ci siano un primo e un secondo pilota, con molti casi recenti di vincitori del mondiale (Verstappen con Perez, ma anche e soprattutto Hamilton con Bottas) che dimostrano come un numero due affidabile sia un asset importante per una scuderia.
La coppia di piloti di Maranello
Alla Ferrari, però, succede abbastanza spesso che la coppia che scende in pista non abbia gerarchie ben definite.
Basterebbe pensare alla sostanziale parità di trattamento e risultati del duo Vettel-Leclerc negli ultimi anni, così come ad accoppiate celebri del passato come quella composta da Berger e Alesi.
E la situazione si ripete anche ora, perchè se è vero che la punta di diamante del Cavallino è Charles Leclerc, è comunque difficile derubricare a “semplice” secondo pilota Carlos Sainz.
Gli esordi di Carlos Sainz junior in Formula 1
Carlos Sainz junior, per non confondersi con papà, Carlos “El Matador” Sainz, vincitore di tre Parigi-Dakar e di due campionati del mondo di rally, ha cominciato a correre in Formula 1 nel 2015, alla guida della Toro Rosso (accanto a Max Verstappen) e nella sua prima stagione raccoglie qualche piazzamento tra i primi dieci.
Va meglio nel 2016, con piazzamenti a punti più frequenti, e nel 2017, con un podio sfiorato al Gran Premio di Singapore.
A poche gare dalla fine di quel mondiale, arriva l’annuncio del suo passaggio alla Renault, già a partire dagli ultimi GP stagionali. Con la scuderia francese, però, Sainz gareggia solo fino al termine del 2018, senza ottenere risultati memorabili.
Il passaggio di Sainz alla McLaren
Tra il 2019 e il 2020 lo spagnolo è invece un pilota McLaren e con la squadra inglese comincia a togliersi qualche soddisfazione.
Nel 2019 arriva il primo podio in carriera, un terzo posto in Brasile, assieme al sesto posto nel mondiale piloti, un risultato confermato anche nella travagliata stagione 2020, impreziosita dal secondo posto, da vero outsider per le scommesse sportive, ottenuto a Monza.
Le buone prestazioni in McLaren (compreso l’aver battuto per due anni il compagno di scuderia Norris in classifica), gli valgono un biglietto per Maranello, per sostituire Sebastian Vettel.
In Gran Bretagna il primo GP vinto da Sainz
La prima stagione in Ferrari di Sainz è abbastanza positiva. Il mondiale 2021 lo spagnolo lo termina al quinto posto, togliendosi anche in questo caso la soddisfazione di superare nella graduatoria iridata il compagno di box, Charles Leclerc.
Per Sainz ci sono quattro podi in stagione, un secondo posto a Monaco e le terze posizioni in Ungheria, in Russia e ad Abu Dhabi.
Anche nel 2022 lo spagnolo conferma il quinto posto mondiale, ma complice una rinnovata competitività della Ferrari, fioccano i risultati positivi.
Il 3 luglio, Sainz si iscrive al club dei piloti vincitori di un Gran Premio imponendosi a Silverstone, nel GP di Gran Bretagna, momento più importante di una stagione che racconta anche di tre secondi e cinque terzi posti.
Stavolta al numero 55 non riesce di superare in graduatoria Leclerc, ma i suoi punti sono fondamentali per assicurare alla Ferrari il secondo posto nel mondiale costruttori.
Lo stipendio di Sainz alla Ferrari
Logico dunque che, visto il suo rendimento, sia complicato considerare Sainz un vero e proprio secondo pilota.
Di certo lo è in Ferrari per quanto riguarda lo stipendio, perchè il suo ingaggio è sempre stato abbastanza più basso rispetto a quello di Leclerc.
Nella sue prime due stagioni a Maranello, Sainz guadagnava 6 milioni all’anno, contro i 12 del monegasco. In compenso, grazie alla buone prestazioni nel 2022, i due hanno entrambi raddoppiato i loro incassi: sia Leclerc che Sainz hanno un contratto con la Ferrari fino al 2024 e attualmente il pilota spagnolo guadagna 12 milioni a stagione.
Anche qui, una cifra che cozza con un eventuale status di numero due, considerando che, nella classifica stipendi piloti F1, nessun altro secondo pilota, persino Perez e Russell, arrivano a percepire uno stipendio così alto nelle altre scuderie.
Il futuro di Sainz in F1
Resta comunque ancora da definire il futuro dello spagnolo. Il contratto con la Ferrari fino al 2024 dovrebbe garantirgli un'ulteriore stagione in rosso, ma considerando che in quei mesi scadranno i contratti di entrambi i piloti, la Scuderia avrà parecchio a cui pensare.
Non che a Sainz possano mancare le possibilità, perchè l’iberico gode della stima del team Red Bull, visto che è cresciuto nell’academy degli austriaci e ha cominciato con la Toro Rosso in Formula 1, e potrebbe anche affiancare Verstappen una volta che Horner deciderà di non rinnovare il contratto a Perez.
E anche uno spazio in Mercedes potrebbe aprirsi, considerando che prima o poi Hamilton lascerà e che a Toto Wolff servirà un pilota per fare coppia con Russell.
Gli sponsor di Sainz
Considerando però il modus operandi dei due altri grandi team, più facile immaginare Sainz in Mercedes, dove apprezzano comunque una competitività tra i due piloti, che in Red Bull, visto che gli ultimi anni hanno confermato la tendenza a cercare qualcuno che aiuti Super Max senza però rischiare di pestargli troppo i piedi…
Del resto, avere Sainz al volante garantisce anche più di qualche sponsor.
Tra gli sponsor di Sainz, quando la Ferrari lo ha messo sotto contratto, c’è infatti stato il ritorno a Maranello come main partner del Banco Santander, la banca spagnola che già aveva avuto una partnership con la Rossa ai tempi di un altro iberico, Fernando Alonso.
Tra i partner ufficiali della scuderia di Maranello direttamente riconducibili a Sainz c’è inoltre Estrella Galicia, birrificio spagnolo che accompagna il pilota numero 55 sin dai tempi in cui era alla Toro Rosso.
Tra gli altri sponsor personali dello spagnolo (che chiaramente appare anche nelle pubblicità delle aziende legate direttamente alla Ferrari come la Shell), ci sono la Playstation, con diversi spot che hanno visto coinvolto il numero 55, e l’azienda giapponese Shiseido, che si occupa di prodotti di cosmetica, di cui Sainz è stato testimonial.
Gli introiti dell’iberico provenienti direttamente dagli sponsor si aggirano sui 3 milioni di euro all’anno, a cui vanno aggiunti quelli che Sainz porta alla scuderia per cui corre attraverso le partnership. Ennesimo motivo in più per non definirlo mai come…un secondo pilota qualsiasi!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.