L’assegnazione degli Europei del 2032 in forma congiunta a Italia e Turchia ha aperto l’ennesimo dibattito sulla situazione dei nostri impianti sportivi. Antichi e non all’altezza di una grande competizione, questo è stato il giudizio di alcuni degli addetti ai lavori, anche rispetto agli stadi della Turchia. Quello che però non si può imputare agli impianti tricolori è una scarsa capienza.
Nello Stivale ci sono parecchi stadi che superano i 50mila posti a sedere. Ma quali sono? Hanno sempre avuto questa capienza? E qual è il record di spettatori per una partita? Ecco qui qualche risposta…
Lo Stadio Olimpico può ospitare 70mila spettatori
Non si può che cominciare dallo Stadio Olimpico di Roma, cuore sportivo della Capitale. Inaugurato nel 1953 e cornice dei Giochi della XVII Olimpiade, l’impianto nasce in realtà tra le due guerre come Stadio dei Cipressi e viene ristrutturato al termine del secondo conflitto mondiale, prendendo il nome di Stadio dei Centomila, dal nome della capienza massima prevista.
Prende il suo nome attuale quando nel 1955 il CIO assegna i Giochi all’Italia e fa registrare il suo record di presenze a livello calcistico nel 1974 nel match Lazio-Foggia (che sancisce il primo tricolore biancoceleste) con quasi 79mila spettatori presenti. I lavori in vista della Coppa del Mondo del 1990 consegnano a Roma un impianto dalla capienza leggermente inferiore (omologato per 85mila spettatori), ma con la copertura che ora lo caratterizza.
Le ristrutturazioni più recenti hanno portato la capienza effettiva dell’Olimpico a un massimo di poco più di 70mila spettatori.
San Siro è oggi il più grande stadio in Italia
La palma di stadio italiano con la capienza maggiore va infatti al Giuseppe Meazza di Milano. L’impianto, che sorge nel quartiere di San Siro che gli dà uno dei nomi con cui è celebre, nasce nel 1926 e nel corso dei decenni la “Scala del Calcio” ha subito diversi interventi che ne hanno via via aumentato la capienza.
La creazione del secondo anello negli anni Cinquanta ha portato i posti disponibili a quasi 100mila, mentre per i Mondiali del 1990 è stata aggiunta un’ulteriore gradinata (il terzo anello), con la ristrutturazione che ha portato a un impianto omologato per 85700 spettatori.
I cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni per adeguarsi agli standard UEFA hanno poi fatto scendere la capienza, che attualmente è di 75.817 spettatori, con diversi record d'incassi!
Il massimo di tifosi presenti è stato di 83.928 per la finale di ritorno di Coppa Italia 1989/90 tra Milan e Juventus, tra l’altro persa dai rossoneri.
Napoli - Perugia batte ogni record di pubblico
Ma la partita con più spettatori di sempre nella storia del calcio italiano è avvenuta in un altro stadio ancora, il Diego Armando Maradona di Napoli. Quando ancora si chiamava San Paolo, l’impianto partenopeo ha ospitato il match tra Napoli e Perugia nel 1979 con quasi 90mila persone sugli spalti, accorse per fischiare lo straordinario Paolo Rossi che quell’estate aveva rifiutato il trasferimento proprio ai campani.
L’impianto di Fuorigrotta al momento dell’inaugurazione nel 1959 aveva una capienza di 85mila spettatori, che il Napoli ha tentato di portare a 100mila negli anni Ottanta, vista la richiesta di biglietti incredibile ai tempi di Maradona. In realtà i lavori di ristrutturazione per Italia ’90 portano una riduzione dei posti per gli spettatori, che diventano 72.810.
Il restyling più recente, avvenuto nel 2019, ha ulteriormente ridotto la capienza del catino partenopeo, che al momento attuale può ospitare 54.732 spettatori, tutti con posto a sedere.
Il record dei 58mila spettatori in Serie B
Dunque, il Maradona si è visto superare dall’impianto più capiente del Sud Italia, ovvero lo stadio San Nicola di Bari. L’impianto pugliese è stato costruito appositamente per i Mondiali del 1990 su progetto di Renzo Piano e al momento dell’inaugurazione aveva una capienza di circa 60mila posti.
Appena un anno dopo la cosiddetta “Astronave” è sede della finale di Coppa dei Campioni tra Stella Rossa e Marsiglia, 0-0 al 120' assolutamente pronosticabile per le scommesse calcio, ma a cavallo del nuovo millennio alcuni problemi strutturali portano una riduzione della capienza a circa 44mila spettatori.
I lavori più recenti (del 2020) hanno portato l’impianto a un ritorno a una capienza vicina all’originale, con l’omologazione al momento per 58mila spettatori, con i 58.206 che hanno assistito al match di Serie B tra Bari e Cagliari nel giugno 2023, stabilendo il primato dello stadio.
La storia dello stadio di Firenze
A chiudere la top 5 degli impianti calcistici più capienti d’Italia c’è lo stadio Artemio Franchi di Firenze con i suoi 43147 spettatori. L’impianto, intitolato al dirigente che è stato presidente della FIGC e della UEFA, nasce nel 1930 per opera di Pier Luigi Nervi, con un iter di costruzione abbastanza lungo che termina solamente nel 1933, nonostante l’inaugurazione risalga al 1931.
La prima versione del Franchi prevedeva 45mila spettatori, ma già nel secondo dopoguerra l’aggiunta di tribune in ferro fanno lievitare la capienza, che in teoria supera i 70mila ma che in pratica ne riesce addirittura a ospitarne 95mila (ma non tutti paganti...) nel 1952 per un match tra Italia e Inghilterra che è anche l’ultima partita in azzurro di Silvio Piola.
Le ristrutturazioni successive, tra cui quella per i Mondiali del 1990, hanno portato a una drastica riduzione dei posti disponibili, fino ad arrivare ai circa 43mila attuali e a quello che sarà il nuovo Stadio Franchi.
La capacità dello Juventus Stadium
E gli altri stadi? Dalla top 5 restano fuori alcuni impianti di una certa importanza, a partire dallo Juventus Stadium. Costruita dove sorgeva il vecchio Stadio Delle Alpi (che aveva una capienza di quasi 70mila spettatori), la nuova casa dei bianconeri è un impianto quasi futuristico da 41507 spettatori, costruito nel corso di due anni e inaugurato nel 2011.
La capienza massima è stata raggiunta nel match tra la Juventus e l’Inter del novembre 2023, terminato 1-1 come da interpretazione non impossibile delle relative quote Serie A.
Gli impianti a Verona, Bologna, Palermo e Genova
Storia più lunga quella del Marcantonio Bentegodi di Verona, che attualmente può contenere 31mila spettatori ma che prima delle ristrutturazioni più recenti è arrivato a quasi 48mila spettatori nel corso degli anni Ottanta, l’era di massimo splendore dell’Hellas Verona.
Non si possono infine dimenticare i tre stadi storici di Bologna, Palermo e Genova. Lo stadio Renato Dall'Ara, inaugurato nel 1927 e ristrutturato per Italia ’90, ha una capienza di 38mila spettatori, ma per la prima partita giocata nell’impianto, quella tra Italia e Spagna, i presenti erano stati 55mila.
Lo stadio Renzo Barbera è invece stato inaugurato nel 1932, ma una serie di diverse ristrutturazioni ha visto la capienza fluttuare dai 15mila dei primi anni ai 40mila del periodo dei Mondiali, per poi scendere agli attuali 36300.
Lo stadio Luigi Ferraris può invece vantare un primato, essendo l’impianto calcistico più antico ancora in uso in Italia, visto che è la casa del Genoa dal 1911 (e della Sampdoria dal 1946). Lo stadio più…inglese d’Italia attualmente ha una capienza di 33mila spettatori ma nel corso della sua storia ha raggiunto i 60mila per un match tra Italia e Portogallo nel 1949 e li ha sfiorati nel 1982 per un derby di campionato tra Genoa e Samp.
Ultimissimo appunto: nella top 10 dei più capienti in realtà ci va il San Filippo di Messina, costruito nei primi anni del XXI secolo e con una capienza da 38.700 spettatori. E la speranza di tutta la città è che il Messina, attualmente in C, possa tornare a riempirlo giocando in Serie A.
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