Spesso, al termine di una carriera lunga e piena di soddisfazioni, viene la voglia di tornare…a casa. Magari nel club in cui si è iniziato oppure, per chi ha passato anni lontano dalla patria, almeno nel proprio paese d’origine. E c’è una tipologia di calciatori per cui questo bisogno è quasi fisiologico: i sudamericani.
Spesso e volentieri, chi arriva da quelle parti del mondo mette piede in Europa da giovanissimo, lasciando famiglie e affetti a un oceano di distanza. Ci sta dunque che al momento della consapevolezza che la giostra sta per smettere di girare si decida che è ora di tornare. Come hanno fatto molti campioni nel corso degli anni.
Luis Suarez sceglie il Nacional
Dani Alves il vincitore seriale
Luis Suarez sceglie il Nacional
L’ultimo esempio è quello recentissimo di Luis Suarez. Il Pistolero, classe 1987, a 19 anni era già in Europa, con la maglia del Groningen. Poi Ajax, Liverpool, Barcellona e Atletico Madrid, fino allo svincolo. E nonostante un bomber come lui avrebbe potuto trovare un ingaggio ovunque nel Vecchio Continente, la voglia di casa è stata troppo forte.
Dunque, grande ritorno al Nacional, il club in cui è cresciuto e che gli ha regalato il debutto tra i professionisti. Una scelta di cuore, legata anche alla nazionale uruguaiana.
Con Darwin Nunez che scalpita, in Qatar la generazione della Celeste che comprende Suarez ha forse l’ultima occasione di provare a fare qualcosa di grande e il centravanti ha deciso che giocare nel campionato casalingo può essere anche un modo per far crescere chi rappresenta il presente e il futuro calcistico dell’Uruguay.
Arturo idolo del Maraca
Il Pistolero però non è l’unico che ha deciso di tornare in Sudamerica in questa sessione di mercato. Dopo due stagioni in chiaroscuro all’Inter, anche Arturo Vidal ha optato per il cambio di continente.
Per lui una scelta decisamente particolare, però, perchè non è tornato in Cile, paese che ha lasciato nel 2007 per volare al Bayer Leverkusen (per poi giocare con Juventus, Bayern Monaco, Barcellona e con i nerazzurri), ma in Brasile, dove, domenica 28 agosto 2022 ha risolto l'equilibrato derby per le quote calcio con il Botafogo!
Dopo anni di corteggiamento, il Flamengo è finalmente riuscito a portare in rossonero King Arturo, che ora sogna la Copa Libertadores.
Dani Alves il vincitore seriale
Gli esempi, dunque, non mancano. Impossibile non pensare a Dani Alves. Il calciatore più vincente di sempre, cresciuto nel Bahia e approdato in Europa nel 2002, dopo aver vestito le maglie di Siviglia, Barcellona, Juventus e Paris Saint-Germain, ha deciso di andare a difendere i colori del San Paolo.
Non gli è andata benissimo, considerando che in due anni si è fatto notare più per le critiche al calcio brasiliano e al suo club, piuttosto che per le prestazioni. Ma siccome si parla di Dani Alves, questa storia non può avere un finale normale. Infatti il brasiliano è prima tornato in Europa, di nuovo al Barça, e ora è un’altra volta in America, ma…centrale, visto che si è unito ai Pumas, in Messico.
L’Apache torna al Boca
Altra scelta di cuore quella di Carlos Tevez. L’Apache ci ha messo un po’ ad arrivare in Europa, visto che dopo gli esordi con il Boca Juniors ha fatto una scelta abbastanza insolita per un argentino, optando per il Brasile con la maglia del Corinthians, seppur nel massimo splendore economico del calcio brasiliano, in quel momento legato ai fondi di investimento.
Da lì, è volato al West Ham, poi a Manchester (prima United e poi City) e alla Juventus per poi, nel 2015, decidere di tornare a Buenos Aires alla Bombonera. Anche qui però c’è un twist.
Nel 2017 Tevez vola in Cina, facendosi sedurre dai milioni dello Shanghai Shenhua. Ma dura poco, perchè la nostalgia di casa è forte e nel 2018 l’Apache è di nuovo al Boca, con cui ha giocato le ultime partite nel 2021, prima del ritiro ufficiale nel 2022 e di diventare allenatore cominciando dalla panchina del Rosario Central.
Di Maria e Messi in Argentina
E poi c’è chi invece ha…progetti futuri di tornare in patria. L’esempio più lampante è quello di Angel Di Maria. Il Fideo, un altro che è arrivato in Europa prima di compiere vent’anni, ha in programma di chiudere la carriera in Argentina.
Ma dopo aver giocato con Benfica, Real Madrid, Manchester United e Paris Saint-Germain, ha deciso di prolungare almeno di una stagione l’esperienza nel Vecchio Continente, accettando l’offerta della Juventus, solo per dodici mesi, però.
Poi, tra una stagione (ma chissà che non resti di più) dovrebbe concretizzarsi il tanto atteso rientro in patria. Per lui, nato a Rosario, difficile pensare a una destinazione diversa da quella del club in cui è cresciuto: il Rosario Central.
Neanche a dirlo che, per il sito scommesse, il Fideo ha realizzato la prima rete ufficiale della stagione bianconera, aprendo le marcature contro il Sassuolo!
Chissà quindi che Di Maria non si ritrovi un giorno a giocare il Derby di Rosario…contro il suo capitano Leo Messi, per loro esordio morbido visto che il calendario Qatar 2022 li ha messi di fronte all'Arabia Saudita. Già, perchè anche la Pulce ha sempre detto di voler un giorno assaporare i campi di casa, vissuti solo da giovanissimo quando giocava nelle giovanili del Newell’s Old Boys.
Poi a 13 anni è volato a Barcellona, che è stata casa sua fino al clamoroso trasferimento al Paris Saint-Germain. Ma un giorno, il sette volte Pallone d’Oro forse indosserà la maglia rossonera della Lepra, come ha fatto per onorare la memoria di Diego Armando Maradona (per inciso, un altro che ha chiuso la carriera tornando in Argentina).
Del resto, sembra il destino di molti campioni sudamericani. E visto che Messi lo è, magari dopo un secondo passaggio al Barcellona…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 5 agosto 2022.