Il mercato sa sempre come sorprendere, soprattutto quando ci sono di mezzo i grandi campioni. I trasferimenti delle stelle fanno sempre parecchio rumore, in particolare se sono inattesi. E gli esempi sono molti: Cristiano Ronaldo alla Juventus, Leo Messi al Paris Saint-Germain e…Cesc Fabregas al Como.
Già, proprio così, il campione del mondo e d’Europa, svincolato dal Monaco a fine stagione 2022, ha deciso di accasarsi nel club lariano. Con il piccolo particolare che il Como gioca in Serie B, anzi, in A2 come va più propriamente definita la nuova stagione!
Una decisione certamente sui generis quella di tentare l’avventura nelle categorie inferiori, ma che non è poi così nuova. Sono molti i colleghi super decorati che nel corso dei decenni hanno fatto una scelta simile. Il
Como farà il suo esordio nella nuova stagione nel match equilibratissimissimo per le quote Serie B contro il retrocesso Cagliari...
Batigol, Hagi e Terry scelte di cuore
Aldair e Rivaldo brasiliani atipici
I Campioni del Mondo in B
Uno dei quali, Fabregas lo incontrerà in Como-Parma. Gigi Buffon ha deciso di tornare in B per aiutare la squadra che lo ha lanciato a tornare grande, ma in realtà quella in gialloblù non è l’unica esperienza per il leggendario portiere nella serie cadetta.
Per lui, così come per altri campioni del mondo come Alex Del Piero e Mauro Camoranesi, ma anche leggende come Trezeguet e Nedved, c’è la stagione 2006/07, quella con la Juventus in B dopo Calciopoli, in cui non tutti hanno…abbandonato la nave. Per Trezeguet poi c’è stato anche un bis, quando il centravanti ha deciso di tornare al River Plate, che era appena retrocesso per la prima volta nella sua storia.
Batigol, Hagi e Terry scelte di cuore
Poi c’è anche chi retrocede sul campo, ma non se la sente di abbandonare il proprio club. Uno su tutti, Gabriel Omar Batistuta, coinvolto nel crollo della Fiorentina nella stagione 1992/93. Il bomber di Reconquista rimane a Firenze in coppia con Baiano e riporta la Viola in Serie A a suon di reti, cementando ulteriormente l’amore dei tifosi della Fiesole nei suoi confronti.
Storia pressoché identica per il Maradona dei Carpazi, Gheorghe Hagi.
Il romeno arriva al Brescia dal Real Madrid, ma le sue prestazioni non bastano ai lombardi per salvarsi. Hagi decide di affrontare la Serie B, aiuta il suo club a guadagnarsi la promozione (proprio assieme alla Fiorentina) e al termine della stagione torna in Spagna, accettando l’offerta del Barcellona di Johan Cruijff.
Ma i casi più particolari sono quelli di chi sceglie consapevolmente di affrontare la B o le altre divisioni inferiori, per scelta di cuore o per voglia di mettersi alla prova. Come John Terry, che quando lascia il Chelsea non vuole smettere di giocare, ma allo stesso tempo non ha nessuna intenzione di affrontare i “suoi” Blues in nessuna partita ufficiale con le relative scommesse calcio pubblicate.
Dunque, l’opzione migliore si chiama Aston Villa. Il difensore gioca l’ultima stagione della sua carriera con il club di Birmingham in Championship, anche se non riesca a portare i Villans in Premier. Per farlo dovrà aspettare di sedere…in panchina, da assistente del tecnico Dean Smith.
Aldair e Rivaldo brasiliani atipici
Anche a Roma, sponda giallorossa, c’è una storia molto simile, quella di Aldair. Il difensore brasiliano lascia Trigoria nel 2003 dopo tredici anni di amore e nonostante tante offerte da club di A, per evitare di affrontare la sua ex squadra, decide di accettare quella di una grande retrocessa, il Genoa.
Per “Pluto” una stagione a Marassi senza troppe soddisfazioni, prima di tornare in Brasile e di tornare a giocare per qualche tempo con il Murata, per giocare i preliminari di Champions League come rappresentante di San Marino.
Poi c’è persino chi scende ancora più giù, pur avendo vinto da protagonista grandi trofei o magari…la Coppa del Mondo. È il caso di Rivaldo, che al suo ennesimo ritorno in Brasile dopo passaggi in Grecia, Uzbekistan e Angola, accetta l’offerta del Sao Caetano, che in quel momento gioca nella seconda divisione.
Ma il Pallone d’Oro farà anche meglio, visto che nella stagione successiva scende addirittura nel corrispettivo della nostra Serie C, tornando al Mogi Mirim, club con cui aveva già giocato in gioventù, di cui è presidente e in cui riesce a esaudire uno dei suoi sogni: scendere in campo assieme a suo figlio Rivaldinho, segnando anche entrambi in un match quando il verdeoro ha ormai 43 anni.
Sol Campbell al Notts County
Infine…beh, c’è Sol Campbell. Il difensore inglese, leggenda dell’Arsenal degli invincibili, non ha mai conosciuto altra categoria della Premier League, fino al 2009. In quell’anno il Notts County viene acquistato da un consorzio mediorientale e assume Sven-Goran Eriksson come direttore tecnico. Lo svedese recluta Campbell, in quel momento in forza al Portsmouth, e lo convince a indossare il bianconero grazie a un’offerta economica faraonica.
Peccato che il Notts County sia una nobile…parecchio decaduta e che in quel momento sia in League Two, ovvero la quarta serie inglese. La storia, tra l’altro, dura poco, perché Eriksson si dimette quasi immediatamente per la pessima gestione finanziaria del club e anche Campbell decide di tornare in Premier con il “suo” Arsenal dopo appena una presenza con il club. A dimostrazione che anche nelle serie minori, i soldi non fanno la felicità!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 15 luglio 2022.