Procuratori di gioie, procuratori di dolori, procuratori di affari. Il mondo del calcio da anni è gestito dai cosiddetti agenti di mercato che riescono a muovere cifre esorbitanti promettendo successi sportivi garantiti.

Non sempre è così, talvolta i soldi spesi dal club in commissioni non certificano la bontà delle operazioni portate avanti; a volte sono soltanto acquisti sbagliati, altre volte le indicazioni dei procuratori centrano il bersaglio garantendo un salto di qualità a livello di risultati. 

Chi più spende, meno spende: l’assioma talvolta non riflette il risultato sul campo, come conferma la classifica dei costi per le consulenze. La Juventus ha già messo in tasca l’ennesimo scudetto, ma non è la squadra che ha speso di più in fatto di consulenze, dove l’Inter di Suning svetta con quasi 25 milioni di euro spesi. Per le scommesse sportive, la vittoria dell'Inter a Udine si gioca @1.72.

Sul podio c’è anche la Roma (22 milioni e 900 mila euro spesi in consulenze) che al momento sarebbe fuori dalla Champions League scalzata dal Milan che conferma - nella graduatoria del campionato - lo stesso posto occupato nella classifica delle spese relativa ai consigli per gli acquisti costati 16 milioni e 700 mila euro. 

Il secondo posto in classifica del Napoli, a fronte di un quinto posto nelle consulenze, evidenzia l’oculata gestione da parte di De Laurentiis che ha speso tra consulenti e affini oltre 14 milioni di euro.

Osservando i dati, la vera e propria anomalia riguarda la Sampdoria di Ferrero: il club blucerchiato ha speso oltre 9 milioni di euro in consulenze a fronte di un investimento sul mercato pari a 31,1 milioni di euro; in pratica, l’assistenza degli agenti/consulenti compre quasi il 30% dell’intero investimento effettuato nel calciomercato estivo.

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Equiparando la classifica del campionato a quella delle spese per le consulenze, la società che ha saputo scegliere in maniera migliore i propri consulenti è stata la Spal, che ha guadagnato ben sei posizioni (13º posto in campionato) rispetto alla graduatoria delle spese in cui era al penultimo posto. La Società Polisportiva Ars et Labor ha investito unicamente 1 milione e 748 mila euro per trovare quei suggerimenti di mercato che finora sembrano essere risolutivi. 


Subito dopo il club estense, ci sono la Lazio (al 13º posto nelle spese per le consulenze con 4 milioni e 309 mila euro), l’Atalanta (10º posto) con 5 milioni 734 mila euro spese in consulenze) e il Cagliari (15º posto, con una spesa di 2 milioni e 643 mila euro) che hanno saputo ottimizzare il bilancio tra qualità e prezzo. Tra i club che sorridono ci sono il Napoli, il Parma e la Fiorentina che a livello di risultati hanno migliorato rispetto alla graduatoria delle spese, oltre alla Juve che ha messo a bilancio 24 milioni e 310 mila euro di spese relative ai procuratori.

Ma nel rapporto consulenze-risultati, c’è anche chi piange; il Genoa - come la Sampdoria - ha investito molto nelle consulenze, oltre sette milioni e mezzo di euro ma non ha ottenuto risultati altrettanto importanti; il disavanzo tra la graduatoria delle spese e quella del campionato è di sette posizioni, un salto indietro significativo, quasi quanto quello dell’Udinese che paga più la mancanza di risultati sportivi - in classifica è 17ª - piuttosto che le spese spropositate: nell’elenco dei costi per le consulenze, è infatti all’undicesimo posto con oltre 4 milioni e 700 mila euro. 


Paga dazio la Roma americana che in fatto di consulenze è al terzo posto, con costi che sfiorano i 23 milioni di euro. Il quinto posto dei giallorossi certificato dalla classifica del campionato al momento testimonia un lavoro non eccelso effettuato in chiave mercato da parte dell’ex direttore sportivo Monchi. Ma anche l’Inter ha di che recriminare, considerando che il primato nelle spese (24 milioni 936 mila euro ndr) non corrisponde alla graduatoria del torneo che garantirebbe al momento la qualificazione alla prossima Champions League. 

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Le due classifiche a confronto regalano lo stesso piazzamento per Milan (6º), Torino (7º con 8 milioni e 600 mila euro spesi in consulenze) e Sassuolo (10º con oltre 4 milioni di euro), il paradosso è rappresentato dal Frosinone che vede la salvezza quasi come un miraggio; avendo speso meno di tutti in chiave mercato e a livello di consulenze, il club ciociaro - con l’attuale 19º posto in campionato - guadagna perfino una posizione chiudendo in attivo. 


Generalmente, escludendo l’intrusione dell’Atalanta, le prime cinque squadre della classifica sulle spese per le consulenze, sono anche quelle che hanno ottenuto - o si stanno ancora contendendo - un posto per la Champions League per la prossima stagione. Chi più spende, meno spende: l’assioma, eccezioni a parte, è ancora valido.  

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.