C'è chi guadagna troppo rispetto al rendimento, chi perfino poco perché invece in campo vola. Di sicuro, leggere gli ingaggi (netti) dei calciatori di Serie A è una full immersion intrigante nel dorato mondo del pallone. Con tante conferme e molte sorprese.
Non lo è, una sorpresa, lo stipendio di Cristiano Ronaldo, al top della classifica con i suoi ormai mitici 31 milioni netti all'anno che gli garantisce la Juve. Un ingaggio da marziano, proprio, tanto più se si nota che chi è sul podio in questa graduatoria è distante una ventina di milioni, praticamente una voragine: si tratta, praticamente a pari merito, di due top player dell'Inter, Lukaku e il nuovo arrivato Eriksen. Entrambi, con bonus facili, arrivano a 10 milioni netti a stagione.
Sorpresa subito sotto il podio - Appena sotto il podio, i nababbi della Juve. Normale, per la squadra che ha il fatturato nettamente più alto della Serie A: di conseguenza, è il più alto anche il monte ingaggi, a quota 294 milioni, mentre l'Inter è a 139. Il più pagato, dopo CR7, è Rabiot: 7 milioni di base fissa più 2 di bonus agevoli, più 10 milioni intascati già al momento della firma. Erano necessari per soddisfare le pretese della madre-agente del centrocampista ex Psg.
Il rendimento, per ora, non è assolutamente adeguato alla busta paga, anche se il francese negli ultimi tempi ha mostrato progressi e infatti è stato schierato da titolare più volte rispetto a inizio stagione. Poi, sempre per la Juve, ancora favorita per le scommesse Serie A c'è il difensore centrale corteggiato da mezza Europa, l'olandese De Ligt: 7,5 milioni netti per lui, scivolato tra le riserve prima che Demiral si infortunasse. Sullo stesso piano dell'ex Ajax c'è Higuain, subito sotto Dybala con 7,3. E poi il gallese Ramsey con 7 milioni: c'è da considerare che quest'ultimo e Rabiot sono arrivati a parametro zero, da qui lo stipendio faraonico (altissime anche le commissioni, però).
Salary cup a Begamo - Scorrendo l'elenco degli stipendi, si intuisce uno dei segreti dell'Atalanta dei Percassi: gli ingaggi dei calciatori nerazzurri sono quasi tutti sullo stesso livello, cosa che sicuramente non crea invidie nello spogliatoio e favorisce un clima sereno nella squadra. Nessuno tra i bergamaschi supera i 2 milioni, cifra toccata da Ilicic grazie al rinnovo dello scorso autunno.
I vari Zapata, Gomez e Muriel guadagnano 1,8 milioni, il resto della formazione titolare galleggia tra gli 800mila euro e 1,5 milioni netti a stagione. Un equilibrio che i Percassi cercheranno di mantenere nonostante i super incassi della Champions League.
Lazio in crescita costante - Un passo in avanti lo ha fatto la Lazio di Lotito, che progressivamente – anno dopo anno – ha alzato il tetto massimo degli stipendi. Mossa necessaria per trattenere i migliori. Ora è arrivato a 3 milioni, la somma guadagnata dai due top player, Immobile e Milinkovic. Luis Alberto è ancora a 1,8, ma è in corso la trattativa per il rinnovo. Ad alta quota, intorno ai 2,3-2,5 milioni ci sono altri giocatori importanti come Leiva e Correa. Adeguamento in vista per Acerbi: ingaggio da “solo” 1,5 milioni per uno dei pilastri della squadra.
Fiorentina, Cagliari e Milan - Poi ci sono le rose che presentano un giocatore con uno stipendio decisamente superiore agli altri componenti dell'organico: è il caso di Ribery, trattato molto bene dalla Fiorentina. Il francese guadagna 4 milioni, al secondo posto della classifica viola c'è il tormentato Chiesa con 1,7. Una distanza notevole.
Stesso discorso per Nainggolan: il Cagliari gli assicura 4,5 milioni, visto che il campione belga – in prestito dall'Inter che non lo ha voluto - ha preferito la “sua” Sardegna a squadre più prestigiose. Alle spalle del Ninja, il più pagato dal presidente Giuliani è Pavoletti, peraltro infortunato, con 1,8 milioni. A differenza di Ribery, ancora in infermeria, Nainggolan sta davvero facendo la differenza per la squadra di Maran.
Differenza netta, ma per questioni “pregresse”, anche nel Milan: Donnarumma ha una busta paga monstre da 6 milioni all'anno, frutto del contratto fino al 2021 sottoscritto nella famosa estate – era il luglio 2017 - del duo Fassone-Mirabelli. Il secondo nella classifica degli ingaggi rossoneri è Romagnoli, che guadagna poco più della metà del suo compagno portiere: 3,5 milioni. Lo supererà Ibrahimovic, se deciderà di restare anche nella prossima stagione: in quel caso, per Zlatan scatterà lo stipendio da 4,5 milioni.
Un altro esempio c'è nella Roma: Edin Dzeko, a quota 7,5 più bonus, guadagna molto più del secondo in graduatoria, cioè Pastore (4,5), peraltro ospite fisso dell'infermeria. Livellati invece, ma a livelli molto alti, gli stipendi del Napoli, dai 6 milioni di Koulibaly ai 4,6 di Insigne, dai 4,5 di Lozano ai 4 di Manolas. E 6 milioni guadagnava Balotelli ai tempi del Liverpool: dopo una serie di flop, ora il centravanti ex Milan deve accontentarsi, si fa per dire, della metà: il Brescia gli garantisce un contratto fino al 2022 da 3 milioni netti a stagione.
Al club lombardo, al lordo, grazie alle agevolazioni fiscali stabilite dal Decreto Crescita, Balotelli costerà 4,56 milioni il primo anno e 3,8 gli altri due anni. Pensate la differenza con i suoi compagni: i più pagati – l'attaccante Donnarumma e il jolly Romulo - non vanno oltre i 600mila euro.
Intuizioni incredibili - La vera sorpresa arriva da chi guadagna poco, a volte pochissimo, e finora ha avuto un rendimento eccellente. È il caso del Verona di Juric, la rivelazione del campionato. Un talento come Amrabat, già acquistato dalla Fiorentina per la prossima stagione, in questa percepisce appena 300mila euro. Stesso stipendio del bravissimo difensore Rrahmani, che andrà al Napoli, del laterale Faraoni, del portiere Silvestri (miracoloso a Roma contro la Lazio). Il regista Veloso e il fantasista Verre arrivano a 400mila.
Massimo risultato con il minimo sforzo (economico): per il Verona – ultimo nella classifica dei monte ingaggi e dato già per retrocesso ad inizio stagione per le scommesse Serie A - è il caso di dirlo.
Applausi per la società scaligera - e per il Sassuolo, che spende 400mila euro per un attaccante da urlo e sempre decisivo come Boga, tra le rivelazioni di questa Serie A - e fischi, invece, per chi è a metà di quella graduatoria e invece lotta (disperatamente) per non retrocedere, come Genoa (undicesimo con 40 milioni di stipendi) e Sampdoria, dodicesima con 36. Cioè la stessa somma totale pagata ai suoi giocatori dall'Atalanta, una squadra che “rischia” concretamente di qualificarsi ai quarti di Champions League...
*La foto di apertura dell'articolo è di Marco Vasini (AP Photo).