Il concetto di club sportivo che abbiamo in Italia, con un soggetto proprietario o azionista di riferimento, non collima con le polisportive che, periodicamente, eleggono in modo più o meno democratiche le proprie cariche sociali.
In attesa delle imminenti elezioni del Barcellona, dopo le dimissioni di Bartomeu, con l'avvocato Laporta chiaro favorito, le consultazioni svolte nel dicembre 2019 a Buenos Aires tra i soci Xeneizes ci danno l'opportunità di ricordare alcuni famosi casi di gestione sportiva di successo, subito dopo un'elezione vinta!
L'attuale situazione del club di Messi è completamente diversa: il nuovo presidente non dovrà promettere acquisti eccezionali, ma pensare ad un piano credibile per risanare l'indebitamento di oltre un miliardo di euro che ha richiamato l'attenzione anche della Comunità Europea su possibili aiuti inviati dalla Spagna a Barcellona e Real Madrid.
Il Boca
Il Boca Juniors ha un nuovo presidente: Jorge José Ameal. Anche se così nuovo, in fondo, poi non è, visto che ha già guidato il club tra il 2008 e il 2011. All’epoca non era stato eletto, ma era diventato vicepresidente. La morte di Pedro Pompilio, che Ameal aveva supportato nella prima tornata elettorale dell’era post-Macri, lo aveva costretto ad assumere la carica, mantenuta fino alle elezioni successive.
Poi è arrivato Daniel Angelici, che ha tenuto il timone fino a qualche giorno fa. Giusto in tempo per assistere alla sconfitta in semifinale di Libertadores contro il River Plate, la seconda grande delusione nel giro di un anno subita dai cugini. Il destino ha voluto che le elezioni si tenessero l’8 dicembre, 364 giorni dopo la sconfitta nella finalissima di Madrid, costata la supremazia cittadina e continentale.
A cambiare la storia di queste elezioni è certamente stato Roman Riquelme, che si è schierato con Ameal e che diventerà il nuovo vicepresidente del Boca. Una figura, quella del Mudo, che dovrà rassicurare i tifosi Xeneizes dopo un periodo non proprio felice e costellato di polemiche.
Qualcuno però non è stato molto d’accordo. Basterebbe pensare che a poche ore dal voto Maradona ha attaccato Riquelme, sostenendo che in mano all’ex trequartista il club farà la fine del Titanic. Ricordiamo per le scommesse sportive che in Argentina si disputeranno parte degli incontri della Copa America 2020!
I casi spagnoli di elezioni
Ma ormai, indietro non si torna. I soci del club hanno preso la parola, in un sistema di elezioni presidenziali che è un classico del calcio sudamericano, ma anche di quello spagnolo. E ora al Boca verrà formata una vera e propria squadra di governo, che dovrà occuparsi di tutto ciò che concerne l’attività sportiva per i prossimi quattro anni.
Un metodo di gestione sportiva totalmente differente rispetto a quello che va per la maggiore in Italia o Inghilterra, dove il concetto di proprietà regala a chi detiene la maggior parte delle quote del club un potere pressoché assoluto nelle scelte economiche e tecniche.
Uno dei punti che andranno valutati immediatamente è la direzione sportiva. Resta da vedere se il DS attuale, l’ex romanista Burdisso, sarà confermato. Ma in ogni caso, come ha dichiarato il neo presidente, nella Boca “comincia una nuova era”. Se sarà vincente o no, sarà il campo a stabilirlo, ma al Boca gli esempi di rivoluzioni totali a seguito di una nuova presidenza ci sono eccome.
Il più importante non piacerà ad Ameal e Riquelme, visto che Macri, eletto nel 1995, in tredici anni ha totalmente capovolto il mondo Boca, a partire dalla ristrutturazione della Bombonera, che è costata tante critiche, ma che ha trasformato l’impianto di Buenos Aires in un’icona del calcio mondiale. Ma anche la bacheca ha beneficiato dell’era Macri, con sette campionati e quattro Libertadores vinte.
Gli altri casi - Anche altrove, però, l’arrivo di una figura nuova al timone di una squadra ha significato un cambiamento epocale per la storia del club. Per rimanere in Argentina, basta pensare all’era di Rodolfo D’Onofrio, che nel 2013 ha preso un River Plate reduce dalla retrocessione durante la gestione Passarella e l’ha portato a vincere due Libertadores e una Sudamericana.
O, restando sempre in Sudamerica, alle due presidenze Teixeira, che hanno riportato il Santos in cima al calcio brasiliano dopo anni difficili e fatto scoprire al mondo il fenomeno Neymar Jr!
Florentino e Laporta
Ma i due esempi più celebri arrivano certamente dalla Spagna, tra le due rivali di sempre, anche in sede di mercato! Al Real Madrid nel 2000 si presenta alle elezioni Florentino Perez, che promette ai soci l’acquisto di Figo dal Barcellona e che lancia l’epoca dei Galacticos. Sotto la sua presidenza (2000-06 e poi di nuovo dal 2009) il Real ha vinto, alcune non da favorite per le scommesse calcio, sei delle sue tredici Champions League e ha visto scendere in campo al Bernabeu campioni come Zidane e CR7.
Al Barcellona non sono stati da meno, considerando che Laporta (2003-10) e Bartomeu (dal 2015) hanno entrambi portato al Camp Nou non solo la Champions, ma addirittura il Triplete nel 2009 e nel 2015. Insomma, di predecessori a cui ispirarsi, Ameal ne ha molti. E chissà di quali colleghi riuscirà a ripercorrere le orme…
Segui la fase ad eliminazione della Champions, anche con le scommesse live di 888sport!
*Le foto dell'articolo sono di Natacha Pisarenko (AP Photo). Prima pubblicazione il 10 dicembre 2019.