Tra le tante certezze che il calcio non regala più, c’è quella dei numeri di maglia fissi. Una volta il numero 2 era il terzino destro, il 9 il centravanti e via discorrendo. Quando è arrivata la possibilità di scegliere una numerazione diversa, quasi tutti si sono sbizzarriti. Lo dimostrano casi limite come quello di Zerouali, che per richiamare il suo nome ha optato per un poco consono 0...
Ed anche tra i portieri più pagati del mondo c'è chi non sceglie la casacca n. 1!
Oppure il simpatico gioco di parole di Fabio Gatti, che con quel cognome non poteva che scegliere il numero 44. Per non parlare del portoghese Nani, che ai tempi della Lazio decide che indosserà un improvvido 7. Ma anche quando tutti davano…i numeri, i portieri rimanevano fissi sul loro numero uno. Peccato che anche questo, ormai, sia solo un ricordo. E molti numeri uno lo sono ormai solo di ruolo.
Parecchi estremi difensori continuano a portare avanti la tradizione, ma guardando alle big di Serie A e ad alcuni esempi in giro per l’Europa, il trend sta decisamente cambiando. Non alla Juventus, dove Szczesny è numero uno sulla distinta e di fatto. Alle sue spalle, però, c’è un certo Gigi Buffon, che ora ha scelto il 77, già indossato a Parma nella stagione 2000/01.
Il suo erede in Nazionale, Gigio Donnarumma, ha invece deciso di onorare il suo anno di nascita, il 1999, indossando il 99 sin dalla sua prima apparizione con la maglia del Milan, anche se in azzurro deve “accontentarsi” di un più canonico 1.
Stessa scelta per Pierluigi Gollini, estremo difensore dell’Atalanta, che sulla schiena ha il 95, così come sulla carta di identità: il portiere di Bologna sfiderà con la sua Atalanta il Valencia negli ottavi di Champions con quote equilibrate per le scommesse calcio!
La numerazione iberica ed il "caso" Sirigu
Restando in Serie A, però, ci sono altre scelte particolari. Il portiere della Roma Pau Lopez indossa il 13, uno dei tre numeri (1, 13, 25) riservati a chi porta i guantoni nella numerazione classica della Liga. In Spagna non ci ha mai giocato Ospina, che comunque porta il 25 e al momento sembra aver superato nelle gerarchie di Gattuso il numero 1 (di fatto, ma non in campo) Meret.
Sirigu, poi, è davvero un caso limite. In oltre quindici anni in porta ha indossato il numero uno solamente in un’occasione, all’Ancona. Poi ha dato davvero i numeri, tra 87 (anno di nascita), 12, 20, 46, 30, 25 e il 39 che ha preso quando è arrivato a Torino. Al club dei numeri strani si iscrive anche il portiere della Fiorentina. Dragowski ha quasi da sempre il 69, tradito brevemente con il 33 e il 97.
Fedeli alla tradizione, tra i portieri delle big, Handanovic e Strakosha, entrambi veri numeri uno e spesso protagonisti di clean sheet per le scommesse sportive!
Numeri "uno" all'estero
Non che all’estero vada meglio. In Spagna, come detto, la scelta è abbastanza limitata. Dunque, chi non è un numero uno, come nel caso di Ter Stegen al Barcellona, è un 13 o un 25. Nella prima categoria però rientrano i portieri delle due squadre di Madrid. Courtois è il 13 del Real (lo scorso anno era il 25), ma gioca lui e non il numero 1 Areola. Il belga ha indossato il 13 anche negli anni all’Atletico, prima di lasciare posto e numero di maglia a Oblak, che in carriera il numero 1 non lo ha mai avuto.
Cillessen, riserva di Ter Stegen al Barça, ha mantenuto lo stesso numero (il 13) anche al Valencia. Più tradizionalisti in Inghilterra, dove però ci sono un paio di eccezioni niente male. A fronte di un ampio numero di numeri 1 (Alisson, De Gea, Pickford, Kepa, Schmeichel e Leno), due colleghi fanno di testa loro.
Ederson ha lasciato la numero 1 del Manchester City libera, dopo averla indossata ai tempi bel Benfica, perché preferisce il 31. Meglio ancora fa Rui Patricio, che pur avendo a disposizione il “suo” numero 1 dopo l’addio di Ikeme al Wolverhampton, ha deciso di raddoppiare e indossare un 11 che raramente si vede sulle spalle di un portiere.
Altrove, poi il numero 1 continua a esercitare un certo fascino. In Germania quasi tutti (Neuer, Burki, Sommer o Gulacsi) lo indossano con orgoglio. Fa eccezione Nübel. Il portiere dello Schalke ha il 35 e con tutta probabilità se lo porterà anche al Bayern Monaco, considerando che Neuer non ha alcuna intenzione di lasciargli spazio e maglia.
In Ligue 1 sia Keylor Navas (PSG), che Subasic (Monaco) rimangono nel solco della tradizione, mentre Mandanda nei suoi anni a Marsiglia ha fatto continuamente la spola tra il classico 1 e il 30 che indossa in questa stagione. Menzione speciale per il Portogallo, dove le due prime della classe hanno in porta numeri uno solo di fatto. Il greco Vlachodimos difende i pali del Benfica con sulle spalle il 99, mentre l’argentino Marchesín è l’angelo custode del Porto con la maglia 32.
I casi storici
Impossibile non chiudere con…i casi storici. Indimenticabile Lupatelli, che ha provato l’ebbrezza di giocare con la numero 10 ai tempi del Bologna. Viviano alla Sampdoria era il 2, mentre Sorrentino, che ha appena appeso i guanti al chiodo, ha vestito il 54 e ha chiuso la carriera con il 70, somma dei giorni di nascita delle sue figlie.
Nelle competizioni internazionali in passato succedeva spesso di vedere numeri strani, visto che a volte venivano assegnati per ordine alfabetico senza tener conto dei ruoli.
E quindi l’Olanda del 1974 ha in porta il leggendario Jan Jongobloed, il tabaccaio con la divisa color canarino e il numero 8 sulle spalle. E infine c’è anche chi è stato numero 1 pur non essendo un portiere. È il caso di Edgar Davids ai tempi del Barnet, giusto per sottolineare il fatto che era anche allenatore e capitano del club inglese.
Oppure quello di Jonathan De Guzman, che con la numero 1 del Chievo…ha segnato a Donnarumma che indossava la 99. Magia del calcio moderno! Segui la stagione del portierone rossonero fino ad Euro 2020 anche con le scommesse live di 888sport!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione, 23 gennaio 2020.