Alla vigilia della ventitreesima giornata di campionato, nella Serie A 2018-19 si sono registrati otto cambi in panchina, in sei squadre diverse, esattamente lo stesso numero di avvicendamenti che si erano verificati allo stesso punto della stagione precedente. Abbiamo deciso di analizzare sul blog italiano di 888sport.it quale sia l’effettiva incidenza dei cambi allenatore nella stagione in corso del nostro massimo campionato.
Chievo Verona
I veronesi hanno cambiato ben due volte allenatore nelle prime ventidue giornate. Dopo la sconfitta per 3-1 contro il Milan subita all’ottava, infatti, Lorenzo D’Anna (che era subentrato nella scorsa stagione a Rolando Maran) è stato esonerato: al suo posto la dirigenza clivense ha chiamato Gian Piero Ventura. L’avventura alla guida del Chievo dell’ex commissario tecnico della nazionale italiana è, però, durata solamente 34 giorni: in quattro giornate di campionato, Ventura ha raccolto tre sconfitte e un pareggio, il 2-2 contro il Bologna dopo il quale ha rassegnato le dimissioni: un punto in quattro partite, con una media di 0.25 punti a partita, esattamente la stessa del suo predecessore.
Le cose sono migliorate con l’arrivo di Domenico Di Carlo che, nelle successive dieci giornate disputata finora ha collezionato ben 9 punti, a una media di 0.90. Ciò che non è cambiato, per il Chievo, è la posizione in classifica: la ventesima, sia con D’Anna, che con Ventura e Di Carlo.
Genoa
L’ottava giornata è stata fatale anche a Davide Ballardini che, nonostante un tranquillo dodicesimo posto in classifica e una rassicurante media di 1.71 punti a partita, è stato esonerato dal presidente Preziosi in seguito alla sconfitta casalinga per 3-1 subita a Marassi per mano del Parma. Juric, chiamato a prendere il suo posto, alla sua terza esperienza sulla panchina rossoblù, è durato solamente 58 giorni, durante i quali ha drasticamente abbassato la media punti della formazione a 0.43 a partita.
Fatale per l’allenatore dell’ultima promozione del Genoa dalla Serie B è stata la clamorosa eliminazione in Coppa Italia, ai calci di rigore, contro i corregionali dell’Entella. Prima della quattordicesima giornata di campionato, quindi, il vulcanico presidente ha deciso di mandare via il croato per far posto a un altro ex tecnico della nazionale, Cesare Prandelli che, fino a oggi, ha ottenuto una media di 1.13 punti a partita: decisamente meglio di Juric, ma peggio di Ballardini.
Empoli
Nella prima parte di campionato, l’Empoli neopromosso di Andreazzoli è stato spesso elogiato per la qualità di gioco espressa, per i giovani messi in mostra e fatti scendere in campo con coraggio; purtroppo, però, di punti ne ha portati a casa solamente 6, a una media di 0.55 a partita; dopo undici giornate, quindi, in seguito al pesante 5-1 incassato a Napoli, la dirigenza del club toscano ha quindi deciso di allontanare Aureliano e di chiamare al suo posto Beppe Iachini che, nelle successive undici giornate di campionato, ha dato una sterzata decisa in termini di risultati: dodici punti e una media di 1.09 a partita hanno trasformato la salvezza da utopia a obiettivo realizzabile.
Udinese
L’allenatore spagnolo Julio Velazquez, chiamato a sorpresa dalla famiglia Pozzo in Friuli, è durato sulla panchina dell’Udinese una giornata in più rispetto a quanto accaduto ad Andreazzoli a Empoli. Dopo l’eliminazione subita in Coppa Italia contro il Benevento, l’ex allenatore dell’Alcoron, con una parentesi in carriera alla guida del Betis, è stato esonerato per far posto a Davide Nicola.
La gestione dell’iberico aveva lasciato ben sperare, visto che nelle prime cinque partite in Serie A la sua Udinese aveva raccolto ben due vittorie, due pareggi e una sola sconfitta: poi il crollo, con un solo punto raccolto nelle successive sette giornate e l’esonero, diventato a quel punto inevitabile. Nicola ha avuto un impatto immediato positivo sulla squadra e, al debutto sulla panchina dei friulani, ha ottenuto un’importante e prestigiosa vittoria per 1-0 contro la Roma. Nel confronto delle medie di punti a partita, Nicola viaggia a 1.00, contro i 0.75 del suo predecessore.
Frosinone
Non era da cassandre prevedere, da inizio stagione, per il Frosinone un campionato di dura lotta per la salvezza. E il campo non ha fatto altro che confermare il pronostico: troppo giovane e inesperta la rosa, deludenti gli acquisti di nome, Campbell su tutti (ceduto nel mercato di riparazione di gennaio); a guidare la formazione è stato confermato Moreno Longo, il tecnico che ha guidato la squadra alla promozione. Il quarantaduenne ex centrocampista del Torino è stato esonerato al termine della sedicesima giornata, in seguito alla sconfitta casalinga per 2-0 contro il Sassuolo, dopo aver conquistato una media di 0.50 punti a partita; al suo posto, la dirigenza dei ciociari ha scelto Marco Baroni, tecnico che lo scorso anno fu esonerato dal Benevento dopo le prima nove giornate nel massimo campionato, durante le quali non aveva raccolto nemmeno un punto.
Quello di Baroni al posto di Longo è stato, fino a questo momento, un cambio redditizio, in termini di risultati, per la squadra: dall’avvento del nuovo allenatore, infatti, in sei giornate il Frosinone ha raccolto 8 punti (quasi il doppio rispetto ai 5 della gestione precedente nel doppio delle giornate), con una media di 0.70 a partita. Questa meda, però, è ancora troppo bassa per garantire, in proiezione, la permanenza nella massima serie.
Bologna
Siamo arrivati all’ultimo cambio, in ordine di tempo, del campionato: dopo ventuno giornate, con 14 punti all’attivo e una media di 0.67 a partita, il presidente Saputo, furioso dopo la sconfitta per 4-0 patita tra le mura amiche proprio contro il Frosinone del nuovo tecnico Baroni, ha deciso di mandare via Filippo Inzaghi, dopo averlo difeso a spada tratta dalle contestazioni per tutta la prima parte della stagione. L’ex tecnico del Venezia ha pagato caro il debutto nella massima serie, dopo la stagione alla guida dei lagunari tra i cadetti. La guida tecnica dei felsinei è stata quindi affidata a Sinisa Mihajlovic, che aveva già allenato il Bologna nella stagione 2008-09, subentrando a Daniele Arrigoni dopo 9 giornate e sostituito da Papadopulo dopo la diciottesima; la cura del tecnico serbo ha portato subito frutti, visto che all’esordio il Bologna è stato capace di vincere a San Siro 1-0 contro l’Inter di Spalletti.