Valencia, casa Italia. L’arrivo, seppur per una manciata di mesi, nella squadra bianconera di Alessandro Florenzi, che va a rinforzare il contingente tricolore già rappresentato da Piccini, conferma, come già raccontato sul blog lo strettissimo rapporto tra i calciatori italiani e il club di casa al Mestalla.
Quanti italiani tra Real e Barcellona
Bobone protagonista all'Atletico
Ma, più in generale, la Liga è spesso stata meta di esperienze all’estero dei nostri giocatori, rappresentativi o meno. Vero, a Valencia c’è una vera e propria colonia, che di tanto in tanto aumenta di numero, ma anche molte altre squadre spagnole (e non soltanto le big) hanno puntato sul made in Italy con una certa frequenza.
Quanti italiani tra Real e Barcellona
Il Real Madrid ha chiamato, oltre Carletto Ancelotti, sulla sua panchina per ben due volte Fabio Capello, che in entrambi i casi ha portato con sé calciatori italiani. Il primo blanco… tricolore è Christian Panucci, che il Real acquista nella sessione di mercato di gennaio 1997. Il tecnico di Pieris lascia in estate dopo aver vinto la Liga, mentre il difensore resta fino al 1999, aggiungendo in bacheca un’altra Champions League dopo quelle già vinte con la maglia del Milan.
Nel 2006 i trasferimenti di italiani sono due. Il primo è precedente all’arrivo di Capello, perché Cassano si accasa al Bernabeu nel gennaio 2006. Ma a luglio, dopo lo scandalo Calciopoli, si ritrova di nuovo a lavorare con il friulano, già suo tecnico ai tempi della Roma, e con lui, al centro della difesa, arriva il campione del mondo e futuro Pallone d’Oro Fabio Cannavaro. Cassano torna presto in Italia, nel luglio 2007, con in bacheca una Liga. Va meglio al capitano degli azzurri, che resta fino al 2009 e vince due campionati e una Supercoppa.
Anche a Barcellona però non si sono fatti mancare qualche italiano. Si comincia nel 2003 e il primo a vestire la maglia blaugrana è Francesco Coco. Il terzino sinistro arriva dal Milan, resta una stagione e poi…finisce all’Inter. Sempre un ex rossonero è il secondo della lista: dopo una carriera stellare con il Diavolo, nel 2005 Demetrio Albertini si toglie lo sfizio di essere protagonista anche al Camp Nou, vincendo la Liga nella sua ultima stagione in carriera.
E nel 2006, fresco di titolo iridato, tocca a Gianluca Zambrotta volare in Catalogna. Per il protagonista delle notti tedesche, due stagioni in blaugrana e poi il ritorno in Italia. Neanche a dirlo…al Milan!
Bobone protagonista all'Atletico
Terza grande di Spagna ma tra le prime quando si tratta di italiani e di bomber leggendari è l’Atletico Madrid. Che nel 1997 fa il colpo a effetto e acquista dalla Juventus un certo Bobo Vieri. Una stagione al vecchio Calderon basta e avanza: 24 gol in altrettante partite, titolo di Pichichi e ritorno in Serie A, a suon di miliardi di lire, alla Lazio.
L’anno dopo tocca a Michele Serena, ma l’esperienza del difensore dura dodici mesi ed è sfortunata perché termina con la retrocessione.
Nel 2002 c’è la prima esperienza spagnola di Albertini, che resta una stagione, così come quelle di Abbiati, in prestito tra 2007 e 2008. E poi c’è Cerci, che arriva con la fanfara nel 2014 ma non si ambienta, torna in Italia in prestito, poi di nuovo a Madrid prima di essere ceduto al Verona.
Maresca: che numeri!
Sono parecchi gli italiani protagonisti a Siviglia, un’altra piazza molto amata dai calciatori tricolori. Chi lascia certamente il segno è Enzo Maresca, che arriva nel 2005 e lascia nel 2009, mettendo in bacheca ben due Europa League consecutive.
Non sono così fortunati due portieri. De Sanctis fa il numero 12 nella stagione 2007/08, mentre Sirigu tenta l’avventura spagnola nella stagione 2016/17. Per entrambi poche gioie, così come per Ciro Immobile, che cerca senza successo di reinventarsi in Spagna nel 2015 dopo l’esperienza fallimentare al Borussia Dortmund. Anche al Sanchez Pizjuan non gli va benissimo, così come a Cigarini e Andreolli, entrambi passati a Siviglia in prestito e subito dimenticati.
Il Villareal tricolore
Altra meta molto gettonata (sarà per la vicinanza a Valencia) è Villarreal. Pensando agli italiani con la maglia del Submarino Amarillo viene subito in mente Giuseppe Rossi, primatista del club per gol nelle coppe europee. Per Pepito sei anni all’Estadio della Ceramica, tra molti gol (82 in tutte le competizioni) e due gravissimi infortuni.
Protagonista col Villarreal anche Daniele Bonera, che gioca quattro anni in giallo. Il primo italiano del club però resta Alessio Tacchinardi, che dopo aver lasciato la Juventus gioca due anni in Spagna. Più recenti le avventure di Sansone e Soriano, che hanno poi entrambi salutato il club valenciano per accasarsi al Bologna.
E le altre squadre? Il Malaga è andato sull’usato sicuro prendendo Maresca dopo l’esperienza a Siviglia, l’Espanyol ha potuto schierare il campione d’Europa Moreno Torricelli. Il Levante cala il pokerissimo con Tommasi, Riganò, Storari, Acquafresca e un più recente Pazzini.
Qualcuno ha optato per le isole, come Aquilani, che sceglie il Las Palmas, o Iuliano e Doni, che a fine carriera hanno giocato a Maiorca. E poi c’è una scelta romantica, quella di Stefano Sorrentino, che nel 2007 si accasa al Recreativo Huelva, la squadra più antica di Spagna, la porta alla salvezza e poi…va a fare miracoli al Chievo. Insomma, si scrive Liga, ma spesso…si legge Serie A.
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*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 10 aprile 2020.