In assenza dei campionati di calcio nazionali, sono i tornei internazionali ad infittire il calendario sportivo dei mesi estivi. L’anno scorso è stato il mondiale ad occupare le prime pagine delle testate sportive, mentre è stata la Nations League a riempire il vuoto di inizio giugno. Il torneo è stato però rapido, lasciando ai tifosi come unica soluzione quella di rivolgersi agli altri tornei in programma: la Copa America, i mondiali femminili e quelli under 21 e 20.
Le competizioni sono state finora affascinanti e, soprattutto quelle under, hanno permesso alla prossima generazione di talenti di mettersi in mostra a livello internazionale. Grazie a questi tornei, in passato abbiamo potuto ammirare storie di successo e situazioni che poi invece non si sono rivelate all’altezza delle aspettative maturate a seguito delle prestazioni estive. Ripercorriamo ora quindi la carriera di alcuni giocatori che si sono messi in mostra proprio nei tornei under.
Neymar - Il talento di Neymar era apparso in maniera cristallina già in giovane età quando il giocatore militava nel Santos, in Serie A brasiliana e le sue prestazioni gli valsero la convocazione nella nazionale per il campionato del Sud America under 20 del 2011. Grazie al talento puro di cui dispone, il brasiliano portò la nazionale favorita dei siti di scommesse sportive verso la vittoria con prestazioni dominanti durante ogni singola partita. Aprendo le danze con un poker al Paraguay, Neymar proseguì aggiungendo un’altra vittoria al tabellino del Brasile, questa volta contro la Colombia.
Nelle fasi finali, Neymar contribuì con ben due doppiette contro Cile e Uruguay, portando il numero di goal segnati a nove e assicurando al Brasile la vittoria finale. Da allora, il giocatore ha continuato ad esprimersi sugli stessi livelli, sebbene i suoi sforzi non siano riusciti a tradursi in una vittoria del Brasile all’ultima edizione del Mondiale.
Ciononostante, il brasiliano fa parte di un gruppo di calciatori ristretto, alla pari di Messi e Cristiano Ronaldo, capaci di regalare prestazioni all’altezza delle aspettative createsi a seguito dello status di ragazzini-prodigio.
Alexandre Lacazette - Lacazette si è affermato come uno dei goleador più prolifici d’Europa grazie alle proprie prestazioni con le maglie di Lione, Arsenal e Francia. La firma del giocatore è stata un’astuta mossa di calciomercato da parte dei Gunners, che lo hanno strappato al Lione per 60 milioni di euro.
Il giovane ha poi dimostrato le proprie qualità in Premier ed in Europa League, andando a rete e portando gli uomini di Unai Emery verso la finale di Europa League la scorsa stagione. Prima del passaggio all’Emirates Stadium, quando stava ancora muovendo i primi passi nel Lione, Lacazette si guadagnò la convocazione ed indossò la maglia della Francia nel Mondiale under 20 del 2011.
Durante la competizione svoltasi in Colombia, Lacazette mise in mostra proprio le caratteristiche che l’avrebbero aiutato a sfondare nel mondo del calcio europeo, segnando quattro goal nella cavalcata verso la semifinale della Francia, sbarazzandosi della Nigeria ai quarti grazie ad una doppietta. Fu sempre lui a segnare il primo goal nello spareggio per il terzo posto contro il Messico, sebbene i blues persero poi 3 a 1 e dovettero accontentarsi del quarto posto.
Terminando il torneo con cinque goal a referto, il francese si ritrovò tra i migliori marcatori assieme a Hernique (Brasile) e Alvaro Vazquez (Spagna).
Marcus Berg - Berg attirò l’attenzione delle squadre di tutto il mondo a seguito della fenomenale prestazione messa in campo all’Europeo under 21 del 2009. Lo svedese arrivava da due stagioni estremamente positive in Eredivisie con la maglia del Groningen, nelle quali aveva messo a segno un totale di 32 goal, e partì in quarta, segnando subito una tripletta contro la Bielorussia.
Fu poi sua la doppietta che portò alla vittoria della Svezia per 2 a 1 contro la Serbia e al passaggio in semifinale contro l’Inghilterra. Dopo un iniziale 3 a 0 a favore della nazionale d’Albione, Berg sorprese le scommesse live e suonò la carica della rimonta nel secondo tempo, contribuendo al pareggio grazie ad una doppietta. Grazie a questa impresa, la partita andò ai rigori, dove lo svedese fallì a sorpresa dal dischetto.
Ciononostante, Berg terminò la competizione come miglior marcatore e vinse inoltre il titolo di miglior giocatore del torneo. Lo svedese non riuscì più ad esprimersi a questi livelli, nonostante una carriera calcistica di tutto rispetto: dopo tre anni difficili con la maglia dell’Hamburger SV in Bundesliga, Berg decise di dare una svolta alla propria carriera e i successivi quattro anni in forza al Panathinaikos furono decisamente più soddisfacenti.
Lo svedese indossa ora la maglia dell’Al-Ain, militante nella Pro-League degli Emirati Arabi Uniti. A livello internazionale, Berg può vantare ben 69 presenza con la maglia della Svezia e 19 reti.
Adrian Lopez - Nel 2011, dopo le vittorie agli Europei del 2008 e ai Mondiali del 2010, il dominio della Spagna aveva raggiunto l’apice. La vastità dal talento spagnolo permise alla Roja di schierare una nuova generazione di belle speranze nell’Europeo under 21 di Danimarca. Adrian aveva già in precedenza vinto la Scarpa d’Argento al Mondiale under 20 del 2007, ma visti i giocatori di qualità a disposizione della nazionale, non era riuscito a trovare spazio nella squadra maggiore.
Giunto al torneo dopo un paio di stagioni molto positive in forza al Deportivo la Coruna, sebbene poco prolifiche di fronte alla porta, lo spagnolo mancò il goal nella prima partita contro l’Inghilterra, ma esplose con una doppietta nella vittoria contro la Repubblica Ceca.
Juan Mata e Adrian si allearono per eliminare l’Ucraina, portando così la Spagna in semifinale contro la Bielorussia: sul baratro della sconfitta, fu proprio Adrian a segnare il goal del pareggio al 89’, costringendo gli avversari ai tempi supplementari e beffandoli con un altro goal che portò la Spagna, da favorita per le scommesse calcio, in finale. Fu Adrian il miglior marcatore della competizione vinta dalla Spagna, grazie ai cinque goal segnati.
Terminato il torneo, il giocatore venne ingaggiato dall’Atletico Madrid dove lasciò tutti a bocca aperta partecipando attivamente grazie a otto goal al primo trionfo della squadra in Europa League, durante la stagione del 2011/2012. Adrian fu altresì fondamentale nella vittoria della Liga 2013/2014 da parte dell’Atletico, squadra outsider secondo le scommesse sportive, dopo di che faticò ad avere lo stesso impatto sulle prestazioni della squadra. Da allora il suo cartellino appartiene al Porto, ma ha vagato in prestito al Villareal prima e al Deportivo poi.
Ebenezer Assifuah - In questi tornei, c’è sempre un giocatore che riesce ad emergere, un po’ a caso, dal nulla e sorprendere tutti. Nell’edizione 2013 del Mondiale under 20, questo giocatore è stato l’attaccante del Ghana Ebenezer Assifuah. Tra gli altri giocatori presenti nella competizione ricordiamo un certo Henry Kane e un certo Paul Pogba, vincitore poi del titolo di migliore del torneo. Fu però Assifuah a portarsi a casa la Scarpa d’Oro, grazie ai sei goal messi a referto.
Si trattò di una vera e propria impresa, visto che il giocatore non riuscì ad andare a rete nelle prime due partite, prima di dare il via alla striscia positiva con una doppietta contro gli Stati Uniti, seguita a ruota da un’altra nella vittoria al cardiopalma contro il Cile, arrivata ai supplementari. Il giocatore portò a sei il proprio punteggio finale grazie al goal nella sconfitta per 2 a 1 contro la Francia e a quello nella vittoria contro l’Iran per il terzo posto finale.
La carriera di Assifuah non riuscì però a decollare dopo il torneo, nonostante il trasferimento presso la squadra svizzera Sion, dove Ebenezer faticò ad andare a rete con regolarità prima di approdare al Le Havre nel 2017, mettendo a segno un girone d’andata positivo ma perdendo poi di nuovo prolificità.
Come emerge dalla nostra analisi, alcuni giocatori hanno proseguito il proprio percorso verso l’olimpo del calcio, mentre altri sono lentamente scivolati nel dimenticatoio dopo aver fatto ben sperare durante questi tornei giovanili. Nulla è scontato nel calcio: alcuni giocatori non riescono ad esprimersi ai promettenti livelli dimostrati in giovane età, altri invece eccedono ogni aspettativa.