Analizziamo i numeri delle ultime 20 finali di Champions League, dal colpo di testa di Morientes con il quale il Real sbloccò, in avvio di gare, la finale di Parigi del 1999/2000 contro il Valencia, al diagonale di Origi a Madrid che chiuse la sfida tutta inglese con il Tottenham.
Inutile elencare i trionfi di CR7 e ripetere le statistiche pubblicate dal sempre aggiornato sito della UEFA, cerchiamo qualche dato sfuggito ai più...
LE SEDI
Turnazione metodica delle città ospitanti, con l’eccezione di Londra, in particolare di Wembley, teatro di due finali in tre anni tra 2011 e 2013, nella scelta della sede per la finalissima. L’Italia ha ospitato l’atto conclusivo tre volte negli ultimi venti anni: in due occasioni, sempre a San Siro, la Coppa dalle grandi orecchie è stata assegnata solo ai calci di rigore. Successo netto, più del risultato di 2-0, del Barcellona sul Manchester United (finale che si ripeterà con lo stesso esito solo 24 mesi più tardi) all’Olimpico di Roma.
I RISULTATI FINALI
Per sette volte si è dovuto fare ricorso ai supplementari; sei volte di queste sette anche ai calci di rigore. L’unica squadra che ha trionfato al termine dei 120 minuti è stato il Real a Lisbona contro un Atletico, distrutto nella testa e nelle gambe, dal pari subito nel recupero del secondo tempo.
Per le scommesse calcio in cinque occasioni delle ultime venti finali disputate, il risultato al termine dei tempi regolamentari è stato di 1-1, quattro sono stati i 2-1, tre volte 2-0. Solo uno lo 0-0, quello di Manchester tra Milan e Juve naturalmente.
UNDER/OVER
Equilibrio negli Under/Over 2.5: per 9 volte la partita più importante della stagiona calcistica è terminata con meno di 3 gol. Prima della finale di Madrid, per otto anni consecutivi entrambe le squadre protagoniste avevano segnato almeno una rete: gli Spurs, ipnotizzati dalla saracinesca Alisson, fanno compagnia ad altre compagini che non sono riuscite ad andare in gol: oltre naturalmente lo 0-0 della finalissima tutta italiana del 2003, il Valencia nel 2000, il Monaco nel 2004, lo United a Roma nel 2009, il Bayern a Madrid nell’anno del triplete nerazzurro.
PRIMO MARCATORE
Spesso ad aprire le segnature è stato un campione assoluto, il calciatore, quindi, per le scommesse Champions con la quota da favorito per il primo marcatore: due volte Cristiano Ronaldo (a Mosca con il Manchester e a Cardiff contro la Juve), Samuel Eto'o all’Olimpico di Roma, Super Mario Mandžukić nella finale tutta tedesca contro il Borussia, Raul a Glasgow contro le Aspirine del Bayer. In ben quattro occasioni, però, ad iscrivere il proprio nome per primo sul tabellino è stato un difensore: Maldini, Sol Campbell a Parigi, Godin a Lisbona, e Sergio Ramos a Milano nella seconda finale stracitaddina madrilena.
Non ha mai segnato per primo Leo Messi.
Dei 19 primi marcatori, uno merita un paragrafo a parte: lo Special One trionfa con il Porto nel 2004, dopo aver centrato l’Europa League nella stagione precedente. Nelle finale vinta 3-0, il primo a superare il portiere italiano Flavio Roma del Monaco fu Carlos Alberto, centrocampista offensivo carioca, classe ’84. In quel momento, il talento brasiliano cresciuto nel Fluminense sembrava destinato ad una carriera importante; oggi è probabilmente il meno famoso tra i calciatori decisivi in Champions e lo si ricorda solo per un siparietto a mezzo stampa con Mourinho!
Nessuna tripletta nelle finali di Champions. Hanno realizzato una doppietta CR7 alla Juve, Milito nella magica notte di Madrid, Crespo ed Inzaghi al Liverpool e Gareth Bale, seppur con la clamorosa complicità di Karius, al Liverpool nella serata di Kiev!
*Le foto dell'articolo sono di Victor R. Caivano e Martin Meissner, entrambe distribuite da AP Photo.