La Nike fa ricco il Liverpool. Dopo aver vinto il contenzioso con il precedente sponsor tecnico, la New Balance, i campioni d’Europa hanno potuto annunciare che dalla prossima stagione vestiranno sulla loro maglia il celebre baffo dell’azienda americana.
Un affare per entrambe le parti in causa, considerando che il Liverpool garantisce alla Nike un’esposizione mediatica incredibile, con testimonial come Manè, Salah, Alisson e Van Dijk, mentre i Reds ci guadagnano una bella cifra, 30 milioni di sterline a stagione, più il 20% sulle vendite del merchandising. Facendo un paio di calcoli, si potrebbe arrivare a 80 milioni, superando, per rimanere in Premier League, l'accordo dello United, che da Adidas ne riceve oltre 90.
In una società pronta per le scommesse calcio ad clamoroso double, è una cifra per la quale cambiare, nel vero senso del termine, casacca.
Controtendenza teutonica - Ma c’è anche chi è molto fedele nel tempo e difficilmente cambia sponsor tecnico. E c’è addirittura chi nella sua storia non ha mai tradito il primo amore. È il caso del Bayern Monaco, che si identifica con le tre strisce dell’Adidas. L’azienda tedesca sponsorizza i bavaresi dal lontano 1974 e il connubio tra due delle entità teutoniche più conosciute al mondo continua senza interruzioni da quasi cinquant’anni.
Da Beckenbauer a Matthaus, fino a Ribery e Lewandowski, chiunque abbia vestito la maglia dei campioni di Germania ha avuto sul petto il marchio Adidas. E attualmente l’accordo è fino al 2030 per la modica cifra di 66 milioni di euro l’anno.
Fedeltà iberica - Anche in Spagna la fedeltà va di moda, soprattutto tra le big. Fedeltà che vale anche parecchio, considerando che il Barcellona è la squadra che guadagna di più dall’accordo con lo sponsor tecnico.
I blaugrana vestono Nike dal 1998, dai tempi di Guardiola (in campo) e Luis Enrique (con gli scarpini anche lui) e guidano la classifica dei contratti più redditizi con chi fornisce le maglie. L’azienda americana sborsa una cifra variabile tra i 105 e i 155 milioni di euro a stagione fino al 2028 per mettere il baffo sulle divise dei catalani.
Rinnovo a… tasso fisso invece per il Real Madrid, che conferma il rapporto con Adidas, anch’esso iniziato nel 1998. Per le Merengues 120 milioni di euro a stagione, con l’obiettivo di festeggiare il trentennale della sponsorizzazione assieme.
Anche l’Atletico Madrid non ha di che lamentarsi, considerando che ha lo stesso sponsor tecnico dal 2001. Quell’anno i Colchoneros sono in Segunda Division dopo la clamorosa retrocessione di due anni prima, ma la Nike scommette sui biancorossi. L’accordo regge ancora, ma per vestire Joao Felix e soci l’azienda di Portland non spende poi troppo: appena 10 milioni di euro a stagione.
Premier movimentata - In Inghilterra, complice un aumento esponenziale del valore economico della Premier, molte partnership sono cambiate di recente. Oltre al nuovo accordo del Liverpool, c’è il Manchester City, favorito per le scommesse sportive in Champions, che ha appena firmato con la Puma (75 milioni a stagione). Tra le altre big, lo United è tornato all’Adidas nel 2015, dopo parecchi anni griffati Nike.
Percorso inverso per il Chelsea, per molto tempo con le tre strisce e dal 2015 con il baffo della Nike sul petto per 66 milioni a stagione. L’Arsenal ha invece abbandonato un accordo ventennale con Nike nel 2014, per passare alla Puma e poi scegliere Adidas dall’inizio di questa stagione per 70 milioni l’anno.
Anche in Italia il valzer degli sponsor tecnici colpisce spesso le grandi. L’unica ad avere un accordo storico è l’Inter, griffata Nike dal 1998. Quando arriva a Milano Ronaldo, i nerazzurri sono sponsorizzati dalla Umbro, ma il Fenomeno significa anche un rapporto privilegiato con l’azienda americana, che non si interrompe neanche quando il brasiliano se ne va a Madrid. Per la squadra milanese, 18 milioni a stagione.
Le altre big invece cambiano con una certa frequenza. La Juventus sfrutta l’effetto CR7, che le ha permesso di rinegoziare il contratto con Adidas. 50 milioni l’anno più bonus fino al 2027, dopo aver vestito Nike fino al 2015 . Il Milan è passato nel 2019 a Puma per 15 milioni all’anno più bonus, dopo vent’anni di accordo con Adidas. La Roma è targata Nike dal 2014 per 4 milioni a stagione, mentre la Lazio resta fedele alla Macron dal 2012, per oltre 3 milioni a stagione.
Segui il girone di ritorno della serie A con le scommesse live di 888sport!
E poi c’è chi ha cambiato tutto… per non cambiare nulla. È il caso del Paris Saint-Germain. I transalpini sono legati alla Nike dal 1998, ma nell’ultima stagione hanno cambiato marchio. Ora sulle maglie di Neymar, Mbappè e compagni c’è il logo della Air Jordan. Che però è sempre della Nike, che garantisce ai francesi 75 milioni all’anno fino al 2032. Insomma, spesso e volentieri la fedeltà paga bene. Ma anche cambiare, a volte, ha il suo perchè…
La foto di apertura è di Michel Euler (AP Photo); la seconda di Matthias Schrader (Ap Photo).