Diciotto titoli internazionali, prima squadra italiana a vincere una Coppa dei Campioni e primatista italiana nel numero di vittorie nella massima competizione continentale. La storia di cui può fregiarsi il Milan in campo internazionale, pur riconoscendo il buio caratterizzante larga parte dell’ultimo decennio, è imponente.
Squadra che ha fatto la storia anche all'interno dei confini nazionali con i suoi diciotto scudetti, il Milan ha messo a disposizione della Nazionale calciatori di immenso talento. Oltre i ‘blocchi juventini’, a volte inamovibili per anni, molti calciatori hanno militato nel Milan e, contestualmente, hanno scritto pagine importanti di calcio con l’Italia.
Colui che ha timbrato più presenze da milanista è Paolo Maldini, figlio d’arte di Cesare: la bandiera rossonera ha collezionato, infatti, ben centoventisei presenze - gran parte di queste da capitano - siglando sette reti. Numeri che lo consegnano al podio della classifica delle presenze all-time della Nazionale maggiore. Quattordici anni di onorato servizio conditi da svariate delusioni, come il Mondiale perso ai rigori contro il Brasile nell’edizione USA ‘94 ed il cocente golden gol di Trezeguet in Euro2000 subito contro la Francia. Paolo, tuttavia, è ritenuto all’unanimità uno dei grandi protagonisti dei cicli tecnicamente più validi della storia della Nazionale.
Sei anni dopo la finale europea di Rotterdam, diversa - in positivo - fu la sorte di una folta schiera di suoi compagni di squadra: Andrea Pirlo, Gennaro Gattuso, Alessandro Nesta, Alberto Gilardino, Massimo Oddo e Filippo Inzaghi. I primi due erano titolari inamovibili della squadra capitanata da Marcello Lippi, ma l’apporto degli altri fu altrettanto importante.
L’altra bandiera del Milan, Franco Baresi, invece ha portato a casa il titolo iridato in Spagna ‘82. Il difensore, nativo di Travagliato, risulta insieme a Fulvio Collovati - passato all’Inter proprio in quell’estate - uno dei due milanisti iscritti all’elenco dei convocati del CT Bearzot. Due pedine niente male per una squadra che, all'epoca, si avviava ad aprire il ciclo epocale targato Arrigo Sacchi (passato alla guida della Nazionale nel ‘91 proprio dopo l’esperienza all’ombra della Madonnina).
Il Milan è risultato il club più ‘presente’ nella Nazionale del primo ed unico europeo vinto, quello del 1968, con ben cinque componenti: Anquilletti, Lodetti, Prati, Rosato e Rivera.
Soltanto una invece la presenza nel primissimo Mondiale vinto dalla Nazionale nell’edizione del 1934. Quel Paolo Arcari che vestì la maglia del Milan per ben sei stagioni (dal ‘30 al ‘36), mettendo a segno settanta gol in centottantasei presenze.
E poi ancora tanti altri, tra i quali spiccano Alessandro ‘Billy’ Costacurta, che ha totalizzato cinquantanove presenze in azzurro, e Demetrio Albertini, che a Milano ha trascorso più di dieci anni, presenziando in Nazionale in ben settantanove occasioni. O come uno dei centrocampisti del grande Milan degli olandesi, vale a dire Roberto Donadoni, che ha fatto parte della spedizione di Italia ‘90 (conclusasi con il terzo posto finale) e che ha totalizzato sessantatre presenze.
L'ULTIMO DECENNIO
Nel decadentismo post scudetto del 2011 e nell'anno dello scudetto perso, con non poche polemiche, ossia il 2012, l’apporto del Diavolo alla maglia azzurra non è cambiato poi di molto. Proprio dopo la delusione subita otto anni prima, furono tre i milanisti che, tra gli altri, portarono l’Italia alla finale di Euro2012, persa poi miseramente con un sonoro 4-0 contro la Spagna. In particolare Antonio Cassano - che insieme ad Antonio Nocerino ed Ignazio Abate formavano il ‘blocco Milan’ - è stato il partner di Mario Balotelli (altro ex Milan), in un attacco che regalò al CT Prandelli non poche soddisfazioni.
Dal passato al presente che, al netto di un'attualità in chiaroscuro, offre buone speranze alla Nazionale di oggi e a quella di domani. L’attuale portiere numero uno indiscusso è, infatti, Gianluigi Donnarumma che, a soli 21 anni, ha già collezionato sedici presenze, garantendosi una titolarità che potrebbe rivelarsi addirittura ventennale, ‘parando’ in maniera magistrale la pesante eredità di Gigi Buffon.
Nell’eredità del blocco difensivo juventino di quest’ultimo decennio composto da Bonucci e Chiellini, oltre che ovviamente all’estremo difensore precedentemente citato, verrà sicuramente coinvolto l’attuale capitano dei rossoneri, Alessio Romagnoli. L’ex Roma è il maggior indiziato per comporre la difesa del prossimo futuro, con un reparto che, dopo anni di bianconero, potrebbe tornare ad avere non poche tinte milaniste.
D’altronde è questo quanto ha mostrato il Milan al nostro calcio: una squadra che negli anni ha stravinto in giro per il Mondo, basando il proprio brand sui successi in campo internazionale, e che ha regalato alla Nazionale calciatori di altissimo livello.Ed è così che, tra tinte rossonere, si intravedono sfumature d’azzurro, colore di una delle Nazionali più titolate al mondo.
Destini, in un certo qual modo, collegati: i gloriosi anni ‘80, ‘90 e 2000 con conseguente calo negli anni 2010. Una storia di speranza comune: quella di ritornare ai fasti di un tempo e di ricominciare a vincere. Così come il Milan e la Nazionale Italiana hanno saputo fare nel corso dei propri trascorsi. - Le Bombe Di Vlad
*La foto di apertura dell'articolo è di Ed Wray (AP Photo); la seconda di Andrew Medichini (AP Photo).