Doveva partire proprio da Roma l’edizione di Euro 2020, rinviata al prossimo anno, e proprio dalla sponda romanista della Capitale, un blocco tutto romanista sarebbe partito all’assalto della massima competizione continentale per le Nazionali. Appuntamento solo rinviato di dodici mesi per l’Italia di Roberto Mancini, che ha un presente ed un futuro con non poche tinte giallorosse.
Il feeling tra la Nazionale e la Roma è stato sempre particolare negli anni.Tanti calciatori della Lupa, infatti, hanno vinto e scritto la storia con la maglia azzurra. In totale ottantuno calciatori giallorossi hanno vestito contestualmente questa casacca. Molti di questi sono stati protagonisti di grandi vittorie dell’Italia.
Come non citare il trio Totti - De Rossi - Perrotta della Nazionale che ci ha portato al trionfo di Berlino nel Mondiale del 2006. Un apporto non di poco conto da parte dei tre calciatori giallorossi, in particolare dei primi due che hanno costruito un’intera carriera alla ‘Magica’.
O basti pensare all’irresistibile Bruno Conti, uno dei grandi protagonisti del Mondiale di Spagna ‘82. Fu in quell’occasione che si guadagnò l’appellativo di MaraZico, grazie a prestazioni che lo incoronarono come uno dei migliori giocatori dell’edizione iberica dei campionati Mondiali.
Ben quattro invece i romanisti presenti nella lista dei convocati del CT Vittorio Pozzo nel Mondiale del 1938: Aldo Donati, Eraldo Monzeglio, Piero Serantoni e Guido Masetti. Quest’ultimo era presente anche nell’Italia che quattro anni prima vinse la Coppa del Mondo giocata proprio in casa. Insieme a lui altri due calciatori della Roma: Attilio Ferraris ed Enrique Gauita.
IL BLOCCO DEL FUTURO
Ma se tanti sono i campioni che hanno scritto la storia nel passato, la tradizione non può che essere rispettata anche oggi. Facendo quindi un salto dal passato al presente e al futuro della rappresentativa azzurra, ci rendiamo conto, infatti, che la Roma continua a fornire tanti effettivi.
Partiamo da colui che era designato come il grande assente di Euro 2020 ma che, a questo punto, avrà tutto il tempo di rimettersi in carreggiata: parliamo ovviamente di Nicolò Zaniolo. L'ex primavera dell'Inter è il miglior prospetto del nostro calcio e non può che diventare una colonna portante del centrocampo della Nazionale. Già cinque presenze e due reti per il classe ‘99 che avrà un anno di tempo per mettere minuti nelle gambe e per mettersi alle spalle il tremendo infortunio al ginocchio.
Insieme a lui, non potrà mancare un altro centrocampista di una Roma che, dopo tanti anni, ha deciso di puntare finalmente sulla linea green ed italiana. Trattasi di Lorenzo Pellegrini, sul quale la società giallorossa (in attesa di scoprire ulteriori dettagli sul passaggio di proprietà) vuole puntare in maniera assoluta nel futuro prossimo. Il rinnovo dell’ex Sassuolo, infatti, è ritenuto una priorità in quel di Trigoria e l’accordo, nonostante i tira e molla del caso, ha un esito tendente alla fumata bianca.
Per il vice capitano della squadra di Paulo Fonseca è pronto anche un futuro in pianta stabile nel progetto azzurro di Roberto Mancini. A tal proposito si contano già dodici presenze condite da un gol messo a segno in Armenia - Italia dello scorso 5 settembre.
Altro centrocampista nel giro della Nazionale è Bryan Cristante. La concorrenza a Coverciano, per lui, è spietata, compresi i compagni di squadra, ma l’ex Milan ha tutte le carte in regola per conquistarsi quantomeno un posto nei fatidici ventitre. Per lui, ad oggi, sono sette le presenze totali.
Dal centrocampo alla difesa, dove spicca il nome del difensore Gianluca Mancini. Il calciatore, nativo di Pontedera, arrivato nella Capitale durante la scorsa estate, si candida ad essere uno dei protagonisti della ‘nuova difesa’ che dovrà raccogliere la pesante eredità della coppia Bonucci - Chiellini. Tre le presenze, fino ad ora, per il centrale ex Atalanta che, per un tecnico che deve gestire 7 partite in 5 settimane, ha il vantaggio della duttilità tattica. Un patrimonio che la Roma in primis cercherà di coltivare e tutelare da tentazioni italiane ed estere, immancabili per calciatori dai prospetti interessanti quali i quattro succitati.
Una politica che potrebbe vedere proprio nella Nazionale Azzurra la principale beneficiaria, in un periodo in cui spesso ci si è interrogati sull’indolenza dei club di Serie A nei confronti dei giovani nostrani. Ma il tempo e la filosofia, almeno in casa Roma, sembrano essere mutati. E ciò non può che essere un bene per la A stessa e per l’intero movimento calcistico nazionale.
*Il testo è stato curato dalla redazione de Le Bombe Di Vlad, le immagini sono di Hakob Berberyan e Francisco Seco, entrambe distribuite da AP Photo.