"Yo no soy Tito, yo te arranco la cabeza”. Questa frase vi ricorda qualcosa? Ecco a voi, El Mono Burgos. Germán Adrián Ramón Burgos è stato un portiere argentino di secondo livello, e come secondo oggi siede al fianco di Diego Pablo Simeone sulla panchina dell’Atletico Madrid. Il soprannome significa letteralmente scimmia, e gli fu affibbiato da uno dei suoi allenatori che passato che in maniera non del tutto appropriata, voleva indicarne l’imponenza fisica.
Che fine abbia fatto quel tecnico, non ci è dato sapere, sta di fatto che El Mono sta ancora lì, dopo aver iniziato la sua collaborazione con Simeone ai tempi del Catania. Burgos è un tecnico fuori dalle righe, i modi somigliano a quelli di un portuale ma al Cholo Simeone questo non interessa: “Mi basta sapere che è mio amico”. La frase è ricorrente, e basta per toglierlo dagli impicci ogni qual volta accade qualcosa di poco ortodosso che possa coinvolgere il suo secondo.
Simeone e Burgos sono sintonizzati sulle stesse frequenze, non hanno bisogno di parlare per trasmettere i loro stessi pensieri, come testimonia l'ultima straordinaria qualificazione ad Anfield per i pronostici calcio.
Hanno avuto modo di giocare insieme per quasi un decennio, sia in Nazionale che all’Atletico. E da un altro decennio condividono la quotidianità di campo. Hanno speso quasi metà della loro vita insieme: no, non è una semplice collaborazione. E neanche una convivenza. E’ un matrimonio senza clausola rescissoria.
Cognati... fidati!
Nel primo articolo abbiamo descritto tante partnership di successo, soprattutto di matrice anglosassone. Passiamo ai nostri... confini! Ci sono due vice allenatori italiani che sono entrambi passati per Bogliasco e Trigoria. Il nome di Narciso Pezzotti è legato alla Sampdoria di Boskov, ma anche ai successi della Juventus di Lippi, e al Mondiale vinto nel 2006 a Berlino. La sua storia inizia alla Solbiatese, come secondo di Osvaldo Bagnoli che nel 1978 lo porta con lui al Como. Prova a mettersi in proprio a Empoli, ma è una falsa partenza che gli costa la panchina.
Arriva in suo soccorso Mino Favini che lo consiglia a Eugenio Bersellini - i due erano cognati ndr - che accetta di buon grado l’indicazione portandolo prima al Torino, poi alla Sampdoria. Resta col club blucerchiato anche dopo l’arrivo di Boskov, segue il tecnico slavo alla Roma, dove lanciano Francesco Totti in prima squadra. Quando l’avventura di Boskov nella capitale si esaurisce, resta a spasso, ma torna utile il periodo doriano dove aveva avuto modo di conoscere Marcello Lippi, allora tecnico della Primavera.
Il viareggino ha fatto strada, e ora lo porta con lui alla Juventus. Poi in Nazionale che vince il Mondiale 2006, infine in Cina: il binomio con Lippi è inscindibile, e soprattutto vincente.
L’altro tecnico che ripercorre un percorso simile è Luciano Spinosi, da calciatore difensore di livello di Roma, Juventus e Milan. Da allenatore preserva il talento di Francesco Totti quando è alla guida della Primavera della Roma. Prova a mettersi in proprio, ma l’esperienza di Lecce non è fortunata. Va alla Sampdoria come assistente di Sven Goran Eriksson, un anno dopo si trasferisce alla Lazio con il tecnico svedese e riempie di trofei la bacheca di Formello: uno scudetto, tre Coppe Italia, due Supercoppe di Lega, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea.
Il più vincente
L’allenatore in seconda più titolato del calcio italiano è senza dubbio Italo Galbiati. Inizia la propria carriera da calciatore nell’Inter, ma trova le più grandi soddisfazioni tecniche sulla panchina del Milan, accanto ad Arrigo Sacchi e Fabio Capello. Nei primi anni ottanta è il vice di Gigi Radice, tra un cambio di panchina e l’altro guida la prima squadra nei momenti più difficili.
La presidenza Berlusconi cambia la storia del club rossonero. Dopo oltre quindici anni nel Milan, Italo Galbiati segue Fabio Capello alla Roma, poi al Real Madrid, infine nella Nazionale inglese.
E’ qui che il vice di Fabio Capello ha avuto modo di indottrinare e avviare al ruolo di allenatore in seconda Christian Lattanzio; il giovane tecnico romano ha già lavorato con Fabio Capello e Roberto Mancini, è ormai da tempo il vice di Patrick Vieira: prima nell’Under 23 del Manchester City, poi - in MLS - nei New York City, e oggi al Nizza.
Piccoli vice allenatori... crescono!
*Le immagini dell'artico, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Paul White e Matt Dunham.