Il calciomercato estivo 2020 non è stato anomalo solo per le date in cui si è sviluppato, da agosto fino al 5 ottobre.
Lo stipendio record di Super Mario a Liverpool
Il "vitalizio" Puma da 50 milioni
Nei mesi di trattative che hanno portato sino in autunno, lo è stato anche perché, per la prima volta nella sua carriera, Mario Balotelli non ha trovato squadra, restando così svincolato dopo la disastrosa esperienza al Brescia, squadra della sua città. "Nemo propheta in patria" si dice. E neanche Super Mario è riuscito a sfuggire ai saggi.
Ma quella con le Rondinelle è stato un segmento così negativo per l'attaccante protagonista di Euro 2012, che nemmeno il procuratore tanto temuto Mino Raiola è riuscito a garantirgli un contratto, una continuità professionale. Sembrava fatta col Genoa del direttore sportivo Daniele Faggiano, ma poi - a quanto pare - sarebbe stato proprio il presidente dei rossoblù Enrico Preziosi a porre il veto sul giocatore.
Troppo rischioso per lo spogliatoio, per l'ambiente, meglio evitare incendi di sorta, ha pensato l'imprenditore dei giocattoli. E così Balotelli si è ritrovato a contare i soldi derivanti le ospitate al Grande Fratello Vip (dove suo fratello Enoch Barwuah è tra i concorrenti), non proprio edificanti tra sparate discutibili e atteggiamenti non esattamente lucidi.
Per il momento, evidentemente, a lui va bene così. E, a livello economico, certamente Balotelli ha guadagnato bene nell'arco della sua carriera da calciatore, specie quando era uno degli attaccanti più ambiti al mondo. Anche se questa è un'immagine che appare sempre più lontana.
Dal milione e mezzo con l'Inter...
Partiamo dall'inizio, ovvero da quando l'Inter lo notò al Lumezzane, si da quando, quel 2 aprile 2006, subentrò al 63' allo stadio Euganeo di Padova a Luca Paghera, poi bomber tra le formazioni dilettantistiche bresciane. Padova-Lumezzane finì 0-1 con gol di Emanuele Morini (scuola Roma ed ex Bolton), ma mister Valter Salvioni aveva già capito da tempo di avere tra le mani un prodigio, che sarebbe partito a momenti in direzione grande calcio.
Tra il 2008 e il 2010, da quando ovvero militò in pianta stabile nella prima squadra dell'Inter di José Mourinho, Balotelli cominciò a guadagnare un milione e mezzo di euro a stagione. Non male per un ragazzo che, all'epoca, avrebbe dovuto ancora soffiare sulle 20 candeline.
I rapporti coi tifosi nerazzurri si incrinarono dopo una sostituzione in Champions di "Mou" nella famosa partita casalinga contro il Barcellona nella semifinale di andata, in cui Mario, uscendo dal campo, lanciò a terra la maglia. "Io sono Balotelli e faccio quello che ho voglia" era il concetto che Super Mario veicolava continuamente ad ogni suo gesto.
Era certo di scatenare il mercato delle big e, poche settimane dopo, alla porta di Raiola bussò il Manchester City, che lo portò alla corte di Roberto Mancini per circa 30 milioni di euro e uno stipendio schizzato a 4 milioni a stagione.
Due stagioni e mezza che costituiscono l'apice della sua carriera: dalla maglietta "Why always me" esibita dopo la doppietta nello storico derby vinto per 6-1 contro lo United (23 ottobre 2011), l'assist vincente del 3-2 a Sergio Agüero nella vittoria "drama" contro il QPR (quella del ritorno al titolo dei Citizens) e i gol alla Germania a Euro 2012 in maglia Azzurra.
...Ai 6 con la maglia del Liverpool
Nel gennaio 2013 torna in Italia, a Milano, ma sull'altra sponda del Naviglio: Galliani lo porta in rossonero per 20 milioni di euro e un ingaggio addirittura migliorato rispetto a quello che percepiva a Etihad: Balotelli al Milan venne messo sotto contratto per 4,5 milioni all'anno. L'acquisto sembra funzionare perché Super Mario trascina Massimiliano Allegri alla conquista del terzo posto Champions, indispensabile per le economie del Diavolo.
Molti si ricorderanno della famosa foto tra #Tevez, il suo agente e #Galliani (2012), il trasferimento al #Milan era davvero cosa fatta, ma in quei giorni #Berlusconi bloccò la cessione di @Pato al @PSG_inside e @__CarlitosTevez finì a pag. 32 del "Libro dei Sogni" rossoneri?⚫️ pic.twitter.com/0F456KlP1t
— 888Sport.it (@888sport_it) October 14, 2020
La stagione successiva, tuttavia, tornano le bizze caratteriali e, nonostante i 14 gol in Serie A, il 2013-2014 viene considerata un'annata negativa per Balotelli, ceduto in estate con diritto di riscatto al Liverpool per 20 milioni di euro, la stessa cifra di acquisto per Galliani.
Un'opzione che, però, i Reds non eserciteranno, spazientiti per i 6 milioni spesi per l'ingaggio (e con un prospetto di ben 5 stagioni) e una stagione totalmente fallimentare dell'attaccante italiano - preso per sostituire un certo Luis Suarez - alla corte di Brendan Rodgers, che proprio non lo sopporta.
La Francia, il Brescia e la maxi offerta del Mengao
Nell'estate 2015 torna quindi clamorosamente al Milan, in una stagione fortemente caratterizzata di problemi di pubalgia. Arrivano quindi le stagioni in Francia, in cui sembra trovare "pace": coi rivieraschi percepisce 5 milioni a stagione, 3 durante il prestito all'Olympique Marsiglia.
Si arriva a Brescia: Cellino lo porta al "Rigamonti" con un ingaggio da 1,5 milioni con la possibilità di arrivare a 4,5 al raggiungimento (non avvenuto) di certi obiettivi, rinunciando peraltro a un contratto faraonico coi brasiliani del Flamengo: il club rubronegro, infatti, in quella stagione protagonista di una clamorosa dupla per le scommesse sportive online Brasileirao e Libertadores gli aveva proposto la bellezza 10 milioni alla firma e poi 300mila euro al mese fino a dicembre 2020.
Vediamo cosa farà in Turchia!
Il "vitalizio" Puma da 50 milioni
Non solo, esiste anche un'altra, importantissima, voce nei guadagni di calciatori così in vista come Balotelli, ovvero quella relativa allo "sponsor tecnico": nei giorni immediatamente precedenti a Natale 2013, sotto lo slogan "Why always Puma", 'Bad Mario' firma un contratto di esclusiva col marchio tedesco che gli garantirà una somma complessiva di 50 milioni di euro nei successivi 10 anni. Un accordo (un vero e proprio vitalizio), quindi, ancora in essere.
Nonostante gli scarpini chiodati hanno lasciato spazio alle pantofole.
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.Prima pubblicazione 7 novembre 2020.