Un secondo e un terzo posto al mondiale. Solo due qualificazioni a grandi appuntamenti (Euro 2000 e Mondiale 2010) mancati negli ultimi trent’anni. Un Pallone d’Oro, l’unico dal 2008 in poi a interrompere il duopolio di Messi e Cristiano Ronaldo.
Non male per un paese di appena quattro milioni di abitanti, ma soprattutto per una nazionale che esiste solamente dal 1990. Anzi, a sentire la FIFA dal 1991, perché i risultati ottenuti dalla Croazia prima dell’indipendenza ufficiale dalla Jugoslavia non sono stati considerati. Il primo match della “nuova” Croazia, però, è datato 17 ottobre 1990, allo stadio Maksimir di Zagabria, e viene vinto per 2-1 dai padroni di casa contro gli Stati Uniti. Dunque, trent’anni di storia.
Il campionato locale inizia nel 1992, sotto la denominazione di Prva HNL o 1. HNL: al momento della ripartenza sono stati giocati ventisei turni e ne mancano dieci. Si avvia, ripartendo da rassicurante +18 in classifica, a vincerlo per la quattordicesima volta nelle ultime quindici stagioni, la Dinamo Zagabria; unico titolo non vinto dai poeti, quello del 2016/2017 conquistato dal Rijeka.
Il calcio croato è ripreso dalle semifinali di Coppa, la Kup, e proprio la formazione di Fiume è stata protagonista di un’incredibile rimonta: campione in carica, grazie al successo nel 2019 contro la Dinamo, avrà la possibilità di difendere il trofeo nella finalissima contro la NK Lokomotiva Zagreb, dopo aver ribaltato lo 0-2 iniziale nella semifinale secca con il NK Osijek in una sfida dallescommesse live imprevedibili!
Il format
Solo dieci squadre partecipanti che si affrontano quattro volte per un totale di trentasei turni di campionato. Al momento non sono previste riduzioni nelle giornate da disputare.
Sono ben quattro, tra campionato e coppa, le posizioni che danno diritto ad altrettanti slot nelle coppe europee. Chi vince, inizia il percorso in Champions dal secondo turno preliminare della Champions League, seguendo il c.d. Champions Path. I quarti in classifica iniziano dal primo turno preliminare di Europa League. Nessuna delle tre compagini croate impegnate nel secondo trofeo continentale, è riuscita ad arrivare alla fase a gironi.
L'ultima in classifica retrocede in 2. HNL, la nona, invece, disputa il playout con la seconda della B croata.
Progetto Dinamo
L'idea calcistica è chiara, semplice, ma davvero efficace: i giocatori si formano in casa e quando sono pronti vengono lanciati senza particolari preoccupazioni tra prima squadra e Youth League, ancora in gara al momento della sospensione delle competizioni UEFA, dopo aver eliminato addirittura il Bayern Monaco. Un serbatoio clamoroso per la Nazionale, uno dei migliori settori giovanili d’Europa: i calciatori più talentuosi vengono lanciati giovanissimi.
La Dinamo è strutturata a livello economico e societario, non deve vendere subito i suoi gioielli. Nel girone di Champions con Manchester City, Atalanta e Shakhtar Donetsk, si è fatta valere, sfiorando la qualificazione e sorprendendo per le scommesse calcio proprio i bergamaschi nella gara di apertura del raggruppamento. Anche l’anno scorso ha fatto una buona campagna in Europa League, passando il girone ed i sedicesimi finali, uscendo solo ai supplementari con il Benfica negli ottavi.
La bontà del lavoro svolto nel centro di è testimoniata una volta di più dalle dinamiche relative alla prima parte di carriera dell’ancora giovanissimo Dani Olmo: il talento spagnolo ha lasciato a 16 anni la Masia di Barcellona, per investire su stesso e velocizzare l'ingresso nel calcio che conta.
L'operazione è stata un successo per tutti e con il trasferimento del centrocampista al Lipsia, la dirigenza della società dello stadio Maksimir ha ottenuto una della cessione più remunerativa: solo i bonifici della Juve per Pjaca e del Tottenham per Modric sono stati leggermente più alti.
La stagione dell’Hajduk, altra big del calcio croato, è stata davvero travagliata. Pronti, via e subito esonero per l’allenatore Sinisa Orescanin, dopo un clamorosa sconfitta, anche per le scommesse, nei preliminari di Europa League contro i maltesi dello Gzira United Football Club: la squadra nella quale è cresciuto quel fenomeno di Alen Boksic è uscita, subendo in casa tre gol nel secondo tempo della partita di ritorno...
Il secondo tecnico stagione ha allenato la squadra per circa quattro mesi, sino alle elezioni presidenziali che hanno portato a Spalato una nuova dirigenza ed un manager di sicura esperienza, tra l'altro vecchia conoscenza del calcio italiano, Igor Tudor.
Obiettivi e talenti
La volata per il secondo posto sarà entusiasmante nelle ultime dieci partite; grazie ai punti conquistati dalla Dinamo in Champions che hanno migliorato il Ranking Uefa della Croazia, il secondo posto in classifica potrebbe valere l’accesso ai preliminari di Champions e non a quelli di Europa League. Sono quattro le squadre che possono puntare alla posizione finale di runner-up!
Tra i calciatori da seguire segnaliamo Mirko Maric, attaccante classe 1995 del NK Osijek: classico centravanti dal fisico importante, in odore di nazionale, sinistro pregevole, già 17 gol in questo campionato, per età e caratteristiche possiamo paragonarlo ad Andrea Petagna.
*Le foto dell'articolo sono di Darko Bandic (AP Photo).