Una full-immersion nel mondo degli e-sports che ha coinvolto anche la Premier League. In attesa di tornare in campo per chiudere la stagione dominata dal Liverpool, i fans inglesi si sono concentrati sul torneo di FIFA20. Venti rappresentanti delle venti squadre della Premier si sono sfidati dal cinque al nove maggio.
A trionfare è stato il trequartista del Leicester James Maddison, protagonista di un cammino tortuoso, partito dal primo turno preliminare. Il sorteggio, infatti, ha costretto il numero 10 delle Foxes a giocare subito il preliminare contro l’attaccante del Bournemouth, Callum Wilson. Il vincitore avrebbe strappato uno dei quattro pass rimanenti per gli ottavi di finale, e Maddison ha dominato il match contro il numero 13 delle Cherries.
Il cammino dagli ottavi
Un nettissimo 8-1 che ha permesso al trequartista inglese di passare agli ottavi di finale dove il numero dieci delle Foxes è stato messo in grande difficoltà da Max Meyer. Il centrocampista tedesco del Crystal Palace nel match di ottavi di finale è passato due volte in vantaggio, grazie ai gol dei "colleghi" Townsend, prima e Zaha poi. Il momentaneo 1-1 di Vardy e le due reti nel finale di Barnes e Ayoze Perez hanno permesso al Leicester di strappare il pass per i quarti di finale.
Vittorie di misura e sofferenza, sembra di rivivere la cavalcata della Foxes di Claudio Ranieri nel 2016. Nei quarti di finale un’altra gara durissima contro l’attaccante classe 2000 del Southampton, Michael Obafemi. I Saints sono passati avanti 2-0 grazie alle reti dello stesso Obafemi e di Hojbjerg, prima della grande rimonta di Maddison che è riuscito a ribaltare il risultato fino al 3-2.
Nei minuti finale la rete di Danny Ings ha pareggiato i conti, portando il match ai tempi supplementari, dove con la regola del golden goal proprio Maddison ha realizzato il gol vittoria per le Foxes strappando il pass per la semifinale. Un altro 4-3, forse ancor più sofferto e sorprendente, ha regalato al Leicester e a Maddison la qualificazione alla finale.
Contro l’attaccante inglese dell’Aston Villa, Keinan Davis, il trequartista delle Foxes è andato sotto nel primo tempo prima di trovare la rete del pareggio firmata da Jaime Vardy. Nel secondo tempo le due reti firmate dallo stesso Davis e da Jack Grealish hanno portato i Villans sul 3-1 a nove minuti dalla fine.
Quando sembrava tutto finito, Maddison è riuscito a riprendere la partita segnando prima con il suo “avatar”, poi con il mediano nigeriano Wilfried Ndidi per conquistare i tempi supplementari, per il delirio più totale degli appassionati delle scommesse esports. Proprio come nei quarti di finale, Maddison è riuscito a partite forte nell'extratime e dopo soli quattro minuti è riuscito a realizzare il gol vittoria grazie a Jaime Vardy.
La finalissima
Dall’altra parte del tabellone in semifinale si sono affrontati il difensore centrale dello Sheffield, John Egan e il terzino del Norwich, Max Aarons. Dopo i primi 45 minuti l’uno a uno ha lasciato aperto le porte a un secondo tempo durissimo. Le reti di Norwood prima e Pukki poi hanno portato all’avvincente ripresa decisa dal gol di Lundstram per lo Sheffield, con Egan che si è qualificato per la finale proprio contro Maddison.
Match decisivo che, però, non ha avuto storia. Dopo le tre partite durissime dagli ottavi in poi, il trequartista delle Foxes è riuscito a dominare la finale contro il difensore centrale dello Sheffield. Nei primi 25 minuti il Leicester era già avanti di due gol grazie alla doppietta di Jaime Vardy, uomo decisivo per Maddison. Il numero nove delle Foxes infatti ha sempre segnato in ogni partita di questo torneo, ed ha firmato la finalissima con due reti contro lo Sheffield.
A inizio secondo tempo la doppietta di Iheanacho ha messo in cassaforte la vittoria per Maddison, che è riuscito anche a trovare la rete del 5-0 con il suo “avatar”. Inutile negli ultimi minuti la rete del definitivo 5-1 per lo Sheffield realizzata da Fleck. Un successo per il Leicester ma un successo anche per la Premier League, capace di intrattenere i propri fans!!!
*L'immagine di apertura dell'articolo è di Rui Vieira (AP Photo).