Una torta ricchissima, da spartirsi stando attenti a rinunciare a... nulla! Anzi, facendo in modo che le fette diventino sempre più grosse, sazianti. Enormi capitali spostati da un conto all'altro, da una società all'altra. Da un "sistema" all'altro... Ognuno ha il suo stile. C'è chi agisce nell'ombra, c'è chi gioca con le bombe mediatiche - vere oppure no - per far lievitare i prezzi di mercato, quasi "drogandoli".
Abbiamo selezionato i 5 agenti più influenti nel mondo del calcio internazionale, cercando di capire cosa si muova dietro le quinte.
Jonathan Barnett
Secondo Forbes è, a ben donde, il procuratore più potente in assoluto. Non solo nel calcio ma nell'intero mondo sportivo internazionale. Più ricco e potente perfino dei colleghi statunitensi. E' colui che ha portato Gareth Bale dal Tottenham al Real Madrid per 100 milioni. Ha in mano mezza Premier League (probabilmente anche qualcosa in più) ed è specializzato nei trasferimenti Inghilterra-Spagna. Il più recente, quello del terzino Kieran Trippier all'Atletico Madrid, possibile finalista di Champions per le scommesse calcio, sempre dal Tottenham, con cui Barnett ha evidentemente una corsia preferenziale..
Tra i suoi altri giocatori di grido, il centrocampista colchonero Saul Ñiguez, i portieri Szczęsny e Jordan Pickford. Nel 2019 ha totalizzato un fatturato 128 milioni di dollari in commissioni e contratti per 1,3 miliardi. Una curiosità, anzi due: prima di tuffarsi nel calcio, Barnett era specializzato nel cricket - sport comunque molto remunerativo Oltremanica, col suo assistito Brian Lara. Il suo modo di lavorare? Rigorosamente nell'anonimato, a debita distanza da microfoni e taccuini.
Jorge Mendes
L'agente di Cristiano Ronaldo e José Mourinho, lo sanno tutti. E ancora - tra i tanti altri - di Radamel Falcao, James Rodríguez, Ángel Di María, Diego Costa, André Silva, Bernardo Silva, João Cancelo, Ederson Moraes. E' stato calciatore di terza serie in Portogallo, per poi ritirarsi a 30 anni e gestire una discoteca. Nel 1996 fonda la GestiFute, una società di procure calcistiche che diventerà una delle più importanti del mondo del calcio con un valore complessivo di 400 milioni di euro.
Dietro a CR7 e allo Special One si nasconde un mondo di vero e proprio controllo delle sorti sportive di club di livello medio alto. Il sistema, in questo particolare caso, è questo: fare il "direttore sportivo-ombra", per spostare e far crescere l'interesse attorno ai propri assistiti che, occorre dirlo, sono anche tutti di ottimo lignaggio.
Ebbene, tutti i giocatori portoghesi del Wolverhampton Wanderers, tra i favoriti per le scommesse dell'Europa League, ben 8, compreso l'allenatore Nuno Espirito Santo, sono sotto sua egida. Stiamo parlando dei vari Rui Patricio, Rúben Neves, João Moutinho, Bruno Jordão, Rúben Vinagre, Diogo Jota, Daniel Podence e Pedro Neto.
Dirigenza accondiscendente (d'altronde i bei risultati fanno gola) e valutazioni dei propri assistiti in costante ascesa. Da poco tempo, addirittura, questo tipo di sistema ha raggiunto picchi esponenziali in patria col Famalicão, club improvvisamente comparso dalle categorie minori e insediatosi in massima serie come "deposito" di calciatori della scuderia Mendes in cerca di un trampolino di lancio.
Mino Raiola
Zlatan Ibrahimovic, Paul Pogba, Matthijs de Ligt, Mario Balotelli, Gianluigi Donnarumma, Kostas Manolas e un'infinita di altri calciatori, di grido e non. La sua base è in Olanda, ad Harlem, e ogni talento dei Paesi Bassi è "roba sua". In Italia si è fatto strada tra un "crack" di mercato e l'altro. Ha iniziato a farsi conoscere prestissimo, quando da 25enne portò Bryan Roy al Foggia e poi Dennis Bergkamp e Wim Jonk all'Inter e così via.
A differenza dei suoi colleghi, il suo potere è internazionale: a seconda delle opportunità di mercato, ha influenzato le campagne acquisti ora di Milan (specie nell'era di Berlusconi e Galliani), ora di Juventus. Il suo modo di agire si distingue anche per la sua presenza fissa sui media: a ogni sua dichiarazione, casca un masso dalla montagna. Il meglio del meglio del calcio mondiale passa dalle sue mani.
Kia Joorabchian
Anglo-iraniano che ha ottenuto le luci della ribalta ai tempi di Carlos Tévez. Per anni ha influenzato il mercato dell'Inter, specie nell'ultima era Suning. E non sempre con buoni consigli (vedi il primo Gabigol e João Mario). Si è dato, da un po' - fiutandone le enormi potenzialità - agli affari con la Cina. Un esempio?
Il passaggio di Oscar, ancora giovane, allo Shanghai SIPG per 60 milioni. Secondo il sito "Football Leaks", Kia - figlio di un venditore d'auto di Teheran -, avrebbe guadagnato, negli ultimi 4 anni, una cifra pari a circa 170 milioni tra commissioni e cessioni di giocatori.
Fali Ramadani
Nato in Macedonia, di etnia albanese (è di Tetovo, come lo Shkendija) e con base in Germania, Ramadani è il "re" di tutti gli affari in qualche modo collegabili a tutta l'area balcanica: Luka Jovic, Samir Handanovic, Nikola Kalinic, Ivan Perisic, Miralem Pjanic, Adem Ljajic.
Definito il "Mino Raiola dell'Est", ha lavorato molto, dietro le quinte del passaggio di Maurizio Sarri dal Napoli al Chelsea, club con cui collabora spesso (ha portato in Blues anche Marcos Alonso). Qualche tempo fa era l'agente-intermediario di riferimento della Fiorentina, con cui strinse i contatti per gli affari Jovetic, Ljajic, Seferovic, Nastasic e Behrami.
*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Manu Fernandez e Paul White.