Gli Anni Ottanta portarono nel calcio italiana lo sponsor sulle magliette. Una vera e proprio rivoluzione che creò brand, colori e tratti distintivi. I primi prodotti pubblicizzati erano tendenzialmente più "ruspanti" rispetto a quelli a cui siamo abituati oggi: Olio Cuore nel Milan, detersivi Dyal per l'Avellino, salumi Negroni o costruzioni Andreotti sulla casacca grigiorossa della Cremonese, tanto per fare qualche esempio tra i molti.
In questo senso, il primo sponsor che accompagnò le maglie blucerchiato della Sampdoria, era avveniristico, perché già quasi 40 anni fa spingeva sul settore di tecnologia e innovazione. Stiamo parlando di "Phonola", marchio italiano (ad oggi non più utilizzato) del mercato dell'economia di consumo, in particolar modo di apparecchi radiotelevisivi. Faceva capo alla "FIMI S.A." di Saronno e, oltre al calcio, fu attiva con grande successo anche nel basket, con la Juvecaserta.
I favolosi Anni '80 e le sponsorizzazioni
Un'eccellenza italiana: iniziò con il "modello 547", ovvero una radio a forma di telefono prima della Seconda Guerra Mondiale. Sospese le produzioni durante il conflitto bellico, Phonola ripartì nel 1945 producendo apparecchi per conto di marchi terzi come Grundig, Siemens e Motorola, prima di dedicarsi ai televisori negli Anni Cinquanta ed essere assorbita da Phillips una ventina d'anni più tardi.
Un'azienda di livello internazionale e abituata a legarsi allo Sport, diventando sponsor storico del PSV Eindhoven. In Italia, nel Basket, si era legata a Milano.
E proprio il match tra Philips Milano e Phonola Juvecaserta, decise lo scudetto di pallacanestro al termine della stagione 1990-91.
Quell'incredibile Scudetto nel basket
Quasi una festa nei quadri dirigenziali a tutto tondo, certamente un piccolo smacco l'esito della finale: se la formazione meneghine si piazzò prima in regular season e quella campana seconda, nella sfida conclusiva, il team di Phonola si impose al meglio dei 5 confronti 90-99, 94-80, 72-87, 93-81 e 97-88 in quella che sarebbe stata la serie finale più equilibrata della storia per 888sports!
Una formazione storica, rivoluzionaria, quella di coach Franco Marcelletti, per essere stata la prima e ultima squadra del sud, per la precisione geograficamente al di sotto di Roma, a vincere uno scudetto di basket.
Per trovare un'impresa simile, bisogna andare alla stagione 2014-2015 con il titolo della Dinamo Sassari di coach Meo Sacchetti.
La compagine casertana, pur senza la conferma alla vigilia del bombardiere brasiliano Oscar Schmidt, poteva contare cestisti del calibro di Sandro Dell'Agnello, Charles Shackleford, Massimiliano Rizzo, Francesco Longobardi, Ferdinando Gentile, Tellis Frank, Cristiano Fazzi, Vincenzo Esposito, Sergio Donadoni, Giacomantonio Tufano, Damiano Faggiano, Giuseppe Falco, Claudio Acunzo, Luigi Vertaldi e Virgilio Vitiello.
Phonola e la nascita del progetto Sampdoria
Per quanto riguarda la Sampdoria, invece, quella degli Anni Ottanta funse da laboratorio a quella che, peraltro nello stesso anno della Juvecaserta nel basket, arrivò a conquistare il suo primo - e anch'esso storico - scudetto della storia. Quello targato Vujadin Boskov. Ma sulle magliette, tuttavia, campeggiavano già i carburanti Erg.
Phonola, insisté sulle casacche blucerchiate dal 1982 (appena tornata in Serie A) al 1988. Fecero in tempo a crescere i vari Gianluca Vialli, Roberto Mancini, Pietro Vierchowod, Moreno Mannini, Gianluca Pagliuca, Fausto Pari, Luca Fusi. Con Phonola, la giovane Samp di Eugenio Bersellini vinse la sua prima Coppa Italia nel 1984-85 nel doppio confronto contro il Milan e la seconda contro il Torino nel 1988.
Nel 1986 sfiorò lo stesso trofeo contro la Roma di Sven Goran Eriksson (tecnico dei blucerchiati dal 1992 al 1997), che dopo la sconfitta per 2-1 di Genova, rimontò all'Olimpico coi gol di Stefano Desideri e Toninho Cerezo, altro alfiere doriano negli anni a venire.
Un marchio, Phonola, che divenne icona sulla maglia blucerchiata, anche perché "vestito" da campioni del calcio britannico come il centrocampista scozzese Graeme Souness - campione d'Europa col Liverpool - e l'attaccante inglese Trevor Francis - ex di quel Nottingham Forest dei miracoli allenato da Brian Clough.
I tempi che cambiano
Negli anni novanta, quindi, il marchio Phonola - separato dall'azienda - fu acquistato dalla Seleco (sponsor in tempi recentissimi di Lazio e Salernitana), e nel 1997, insieme ad altri brand (come appunto la stessa Seleco), passò al gruppo Formenti. Ma i passaggi societari, in questo senso, proseguirono anche negli Anni 2000.
E la FIMI di Saronno, da cui nacque tutto? Ebbene, risulta tuttora esistente: rilevata dalla "Barco", ha proseguito la propria attività di costruzione ed assemblaggio di display cambiando tuttavia genere, dedicandosi a quelli per uso essenzialmente medicale. Una svolta intrapresa già dal 1977.
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo; la seconda è uno scatto di Mark Duncan.