11 giocatori dalla Germania nel 2024/2025

Calciatori tedeschi Serie A: tra gli stranieri della Serie A 2024/25 ci sono undici calciatori tedeschi, suddivisi in nove squadre. Andiamo con ordine: Yann Bisseck (Inter), Malick Thiaw (Milan), Robin Gosens (Fiorentina), Mats Hummels (Roma), Suat Serdar (Verona), Arjon Ibrahimovic (Lazio), Matteo Palma (Udinese), Yannik Engelhardt e Marc Oliver Kempf (Como), Christian Fruchtl e Elijah Scott (Lecce).

Calciatori tedeschi Serie A

Un numero abbastanza esiguo a ben vedere, rispetto, ad esempio ai calciatori francesi Serie A, ma che è comunque in media con il dato generale, visto che dal 1929 i calciatori tedeschi passati nella massima categoria tricolore sono 80, appena il 2,3% del totale.

Eppure nel corso dei decenni molti di questi sono diventati delle stelle, scrivendo pagine importanti della storia del calcio italiano.

I record dei giocatori tedeschi in Serie A

Il tedesco con il maggior numero di presenze nella Serie A è Helmut Haller. L’attaccante nato ad Augusta nel 1939 arriva in Italia nel 1962, quando viene acquistato dal Bologna.

In rossoblù gioca per sei anni, diventando grande protagonista dell’epopea dei felsinei di quel decennio e portando a casa il titolo nella stagione 1964. Nel 1968 passa poi alla Juventus, dove rimane fino al 1973, laureandosi campione d’Italia anche in bianconero nel 1972 e nel 1973.

Per lui un totale di 295 presenze, che gli regalano la vetta della graduatoria davanti a Karl-Heinz Schnellinger, che si è fermato a 284. Il terzino sinistro esordisce in A nel 1963, con la maglia del Mantova ma in prestito dalla Roma. Torna nella Capitale l’anno successivo ma rimane poco, venendo ceduto al Milan nell’estate del 195.

In rossonero resta quasi un decennio vincendo praticamente tutto: uno scudetto, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, due Coppe UEFA e tre Coppe Italia, più quella con la Roma.

Bierhoff il tedesco che ha segnato di più in A

A chiudere il podio dei tedeschi più presenti c’è Oliver Bierhoff. Il centravanti di Karlsruhe viene scoperto da Costantino Rozzi, che lo porta all’Ascoli nel 1991. Nel 1995 lo acquista l’Udinese e in bianconero diventa un bomber implacabile, ottenendo nel 1998 il trasferimento al Milan, con cui si laurea campione d’Italia nel 1999.

La quarta e ultima squadra italiana di Bierhoff è il Chievo, con cui gioca l’ultima stagione di una carriera da 220 presenze in A. Tra i calciatori in attività e attualmente in Serie A quello con più presenze è Gosens, attualmente quarto con 184 partite.

E se è terzo tra le presenze, Bierhoff si prende il trono dei bomber teutonici. L’ex team manager ed ex DS della nazionale tedesca è infatti l’unico tra i suoi connazionali che è stato in grado di segnare oltre 100 gol in Serie A, fermandosi a quota 102 (2 con l’Ascoli, 57 con l’Udinese, 36 con il Milan e 7 con il Chievo).

Calciatori tedeschi Serie A

Per lui c’è anche il titolo di re dei cannonieri della stagione 1997/98, quando militava nell’Udinese, con 27 reti, diventando così anche l’unico tedesco ad essere stato miglior marcatore del campionato.

Dietro di lui nella lista dei bomber c’è Haller, che nelle sue quasi 300 presenze ha segnato 68 reti.

Klose ha fatto 9 gol più di Rudi

A chiudere il podio c’è un’altra istituzione teutonica, Miroslav Klose, diventato amatissimo alla Lazio anche grazie ai suoi 54 gol in 139 presenze. Il campione del mondo 2014 lascia fuori dalla top 3 Rudi Voller (142 presenze e 45 gol con la Roma) e Lothar Matthaus, che da centrocampista ha segnato 40 reti nelle sue 115 apparizioni con l’Inter.

Anche in questo caso il migliore in attività e attualmente in Italia è Gosens, con i suoi 31 gol con Atalanta, Inter e Fiorentina, compreso quello che ha aperto le marcature per le scommesse sportive nell'anticipo di venerdì 28 febbraio 2024 contro il Lecce!

L'Inter è il club più tedesco della Serie A

Dovendo associare una squadra della Serie A ai calciatori tedeschi, la risposta che viene in mente è l’Inter. Ed è decisamente merito della squadra nerazzurra costruita da Giovanni Trapattoni tra fine anni Ottanta e inizio anni Novanta.

I nerazzurri rispondono al Milan degli Olandesi con l’Inter dei tedeschi, scegliendo come tre stranieri possibili Matthaus, Andreas Brehme e Jurgen Klinsmann. I primi due fanno parte anche dell’Inter dei Record campione d’Italia nel 1989, mentre il centravanti arriva nell’estate dopo lo scudetto ma fa in tempo a conquistare in nerazzurro una Coppa UEFA.

Nel frattempo i tre si laureano campioni del Mondo a Roma nel 1990 con la Germania Ovest e nello stesso anno Matthaus vince anche il Pallone d’Oro. A proposito di Pallone d’Oro, ha giocato nell’Inter, seppure nella parte finale della sua carriera, anche il vincitore delle edizioni 1980 e 1981, ovvero Karl-Heinz Rummenigge. Kalle arriva a Milano nel 1984 e nelle sue tre stagioni nerazzurre non riesce a vincere nulla.

Khedira il calciatore tedesco più vincente in Italia

Se si vanno a vedere i trofei, il tedesco più vincente della storia della Serie A è Sami Khedira, centrocampista della Juventus tra il 2015 e il 2020. In quegli anni i bianconeri dominano il campionato e Khedira chiude la sua esperienza italiana con cinque titoli in altrettante stagioni.

L’unico altro teutonico plurivincitore dello scudetto è Haller, con 3 titoli di campione d’Italia. Tra gli altri tedeschi degni di nota che hanno frequentato il campionato italiano ci sono altri due campioni del mondo del 1990, ovvero Thomas Hassler (Juventus e Roma) e Thomas Berthold (Verona e Roma), ma anche Hans-Peter Briegel, campione d’Italia con il Verona, Jurgen Kohler e Andreas Moller (Juventus) e Thomas Doll (Lazio e Bari).

Tra Mario e Stefan quante delusioni a Firenze

Si passa poi alle note dolenti, perché anche tra i teutonici ci sono state delusioni molto pesanti, quasi ai livelli dei calciatori inglesi Serie A! Impossibile non pensare a Matthias Sammer, che l’Inter prende nel 1992 per sostituire Matthaus.

Il libero di Dresda gioca appena 11 partite in A, prima di tornare in patria e diventare il leader del Borussia Dortmund e della nazionale, vincendo la Champions League con i gialloneri, ma soprattutto Europeo e Pallone d’Oro 1996 da capitano della Mannschaft.

All’Inter delude anche Lukas Podolski, campione del mondo nel 2014, che resiste a San Siro solo sei mesi. Non va meglio a Jens Lehmann, che arriva al Milan nel 1998 e perde subito il posto a causa di una serie di prestazioni non all’altezza.

E che dire di Carsten Jancker? Il possente centravanti ex Bayern Monaco si trasferisce all’Udinese nel 2002, ma non trova mai la via della porta, segnando appena 2 volte nella sua unica stagione italiana.

Polveri bagnatissime anche per Mario Gomez, che nel 2013 si trasferisce alla Fiorentina, dove rimane due anni chiusi con 29 presenze e 7 reti. Il caso più paradossale però resta quello di Stefan Effenberg.

Il regista passa alla Fiorentina nel 1992 ma quella stagione si chiude con la clamorosa retrocessione della squadra viola, che costringe il tedesco a giocare la sua seconda e ultima stagione al Franchi in Serie B. Non esattamente un qualcosa che va giù al centrocampista, che accumula ritardi e prestazioni sotto la media, perdendo anche la fascia da capitano e guadagnandosi l’ingresso tra i “bidoni” tedeschi passati in Italia.

*L'immagine di apertura dell'articolo è distribuita da Alamy.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.