Marco Belinelli lascia tutti di stucco e decide di tornare a casa. Ha firmato con la Virtus Bologna. 

Le offerte ricevute durante la free agency NBA evidentemente non lo hanno convinto e dopo 13 stagioni passate in NBA, Marco decide di fare armi e bagagli e tornare dove tutta la sua storia è cominciata. Se ne va al "paesello", ma lo fa alla grande. Torna alla sua amata Virtus Bologna con un anello da vincitore NBA, una grande esperienza che lo colloca nella elite dei giocatori europei, ma soprattutto, con un bel contrattone pluriennale, che lo renderà uno dei giocatori più pagati del vecchio continente.

Nel marzo 2020 molti rumors si erano diffusi su un suo possibile approdo a Milano, alla corte del suo mentore coach Messina. Lui si era subito smarcato dicendo di sentirsi ancora un giocatore NBA, pronto a firmare il suo ultimo contratto americano magari per una contender

Nel frattempo però le primavere passano, il Beli ha 34 anni, e le situazioni cambiano. Marco nel settembre del 2020 ha sposato la sua bella Martina, e magari la voglia di tornare a casa e metter su famiglia nella sua città natale è diventata prioritaria. Marco è di San Giovanni in Persiceto, un paese sui colli bolognesi e proprio con la Virtus Bologna ha esordito in serie A a 16 anni. A Bologna ha cominciato a capire di poterlo fare davvero di mestiere il giocatore di basket.

A Bologna oggi torna in una squadra allestita per competere con la corazzata milanese di re Giorgio Armani. Con la firma di Marco Belinelli la Virtus Bologna cambia decisamente di status e prospettive; l'arrivo del Beli è un colpo pazzesco, soprattutto se pensiamo al momento storico del basket italiano ma anche dello sport in generale.

Nell'epoca dei tagli e ridimensionanamenti dei budget, si fa fatica persino a pensare di riuscire a terminare i campionati senza naufragare nei debiti. Tranne Bologna, che con l'aiuto del patron Zanetti, proprietario della Segafredo, fa uno sforzo economico da big e ci regala un campionato nuovo, con i pronostici e le scommesse sportive totalmente ribaltati. Bentornato a casa, Campione!
 

BELINELLI VS DATOME

Questo clamoroso ritorno del Beli accende i riflettori su un duello decisamente elettrizzante che il campionato italiano proporrà per i prossimi anni. Milano contro Bologna è la battaglia di questa nuova era del basket azzurro, da oggi in poi si arricchisce di una sfida nella sfida. Belinelli vs Datome, una vera manna per il basket nostrano. 

Beli ruba il pallone al centro di Oklahoma City Thunder, Steven Adams

Datome è stato ingaggiato da Milano all'inizio di questo campionato 2020-2021. Gigi veniva da 5 anni pazzeschi passati alla corte del grandissimo coach Obradovic al Fenerbache in Turchia dove ha portato a casa ben 9 titoli, 4 final four di Euolega di cui una vinta da assoluto protagonista. In Turchia le sue ben note doti umane e di leadership sono esplose fino a portarlo ad essere considerato un giocatore da elite in Europa. E il Fener lo ha riconosciuto come top player pagandolo la cifra monster di 1,750,000€ l'anno.

Coach Messina lo ha fortemente voluto a Milano per le sue caratteristiche di uomo spogliatoio e di grande leader. Gigi non è stato preso per fare 20 punti ad allacciata di scarpe ma per portare esperienza soprattutto in Eurolega, il vero obiettivo di Milano quest'anno. Gigi aprirà il campo ma può giocare anche da falso lungo. Ha grandi doti difensive e le squadre di Messina sono disegnate sempre a partire dalla difesa. Gigi è un uomo vero, un vincente, un capitano.

 

Belinelli è sempre stato riconosciuto come grande giocatore, ma a differenza di Gigi le sue doti di leadership sono meno evidenti. Marco è un grande finalizzatore che negli anni ha acquisito una freddezza da killer nei momenti chiave delle partite, a Bologna troverà un vero uomo alpha in spogliatoio che è Milos Teodosic, il vero comandante di questa squadra.

Teodosic pretende di essere riconosciuto come il capo e infatti è l'uomo che più guadagna della squadra, anche più di Belinelli. Entrambi hanno un triennale ma Teodosic guadagna 6,5 milioni totali contro i 5 del Beli. A Marco Belinelli, coach Djordjevic chiederà di essere il clutch player della squadra, il killer risolutivo ma anche la chioccia che può far fare il salto di qualità ai tanti giovani del roster e portarli ai vertici italiani ed europei.

*Il testo dell'articolo è di Jacopo Manni; le immagini, entrambe distribuite da AP Photo, sono di David Zalubowski e Sue Ogrocki.

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