Chi è davvero Francesco “Pecco” Bagnaia? Il pilota tutto cuore il cui motto è “goditi la gara e vai libero” oppure il freddo calcolatore che viene descritto sul sito della VR46 Academy? Probabilmente entrambe le cose, perché quando si arriva ai massimi livelli del motociclismo, solo con l’incoscienza ma anche solo con i calcoli non ci si fa nulla.
La crescita graduale di Bagnaia
Bagnaia Campione del Mondo nel 2018
E invece, considerando che Bagnaia ha in bacheca un titolo mondiale (quello del 2018 in Moto2) e che nel 2021 è arrivato secondo in MotoGP, ad appena 26 punti dal campione del mondo Fabio Quartararo, si capisce che le due qualità vanno di pari passo.
Pecco talento naturale
Bagnaia nasce nel 1997 a Torino ed è il più classico dei ragazzi prodigo, facendosi notare immediatamente nelle minimoto. Lo chiamano tutti “Pecco”…per colpa di sua sorella, che non riuscendo a pronunciare correttamente “Francesco” ha creato un soprannome che è rimasto nel corso degli anni e che è ormai diventato un vero e proprio brand per quello che riguarda il pilota piemontese.
A proposito, Bagnaia si è trasferito a Pesaro, perché anche lui è passato attraverso la Academy di Valentino Rossi, che ha contribuito a farlo crescere sia come pilota che come persona. E dopo il debutto nel motomondiale nel 2013 in sella alla Honda del Team San Carlo, nel 2014 è proprio lui, assieme al compagno di…studi Romano Fenati a tenere a battesimo il team SKY Racing Team VR46, nato proprio dall’Academy e al debutto in Moto3. Per Bagnaia arrivano i primi punti iridati (già al primo Gran Premio stagionale) e come miglior risultato un quarto posto in Francia.
La crescita graduale di Bagnaia
Nel 2015 arriva un altro cambio di scuderia, grazie alla firma con la Mahindra, che guida per due stagioni. Nella prima arriva il primo podio per il pilota italiano, sempre in Francia, ma l’annata della consacrazione è quella 2016, con quattro podi (un secondo posto e tre terzi posti), ma soprattutto quelle che sono le prime due vittorie sia per Pecco che per la scuderia indiana.
La prima volta sul gradino più alto del podio è ad Assen, una scena che si ripete qualche tempo dopo al GP della Malesia. L’avventura con la Mahindra termina con un ottimo quarto posto nella classifica iridata in Moto3 e con il passaggio alla Moto2.
A puntare su di lui è di nuovo lo SKY Racing Team VR46, che nel frattempo ha fatto il salto di categoria. Assieme a Stefano Manzi, nel 2017 Bagnaia è protagonista di una stagione molto regolare, con quattro podi (due secondi e due terzi posti) e con parecchi piazzamenti in top 10, che gli permettono di arrivare quinto in un mondiale che verrà vinto dal suo compagno di Academy Franco Morbidelli.
Bagnaia Campione del Mondo nel 2018
Ma è il momento di brillare e non se ne accorge solo Pecco. La Ducati gli offre un posto nel Team Pramac in MotoGP per la stagione 2019, prima ancora che inizi quella precedente.
A Borgo Panigale hanno decisamente occhio, perché il 2018 è l’anno della vittoria del mondiale da parte di Bagnaia. Il pilota piemontese porta la sua Kalex ben otto volte sul gradino più alto del podio e nel GP di Thailandia, con accanto il suo nuovo compagno di squadra Luca Marini (il fratello di Valentino Rossi) regala alla sua scuderia la prima doppietta della sua storia, oltre a far segnare la vittoria numero 800 nel motomondiale per un pilota italiano.
Il titolo iridato arriva matematicamente a una gara dalla fine, grazie al terzo posto ottenuto in Malesia.
I numeri di Bagnaia in MotoGP
Le stagioni successive sono quelle tra i grandi e non si può non dire che le prime due non siano di ambientamento. Bagnaia, tra ritiri e infortuni, non riesce a prendere troppo la mano con la sua Ducati e ottiene solamente un podio, nel 2020, arrivando secondo a San Marino, mentre nella stagione precedente il piazzamento migliore era stato il quarto posto in Australia. Ma questo non ha certamente impedito a Pecco di guardare più in alto, né ha convinto la Ducati a non puntare su di lui.
Anzi, per la stagione 2021 la scuderia gli ha messo a disposizione la moto ufficiale, ottenendo immediatamente una risposta più che convincente: cinque piazzamenti consecutivi nei primi sei (con due secondi posti) nelle prime gare, ma soprattutto una seconda parte di stagione da urlo. Bagnaia accende le polveri con la sua prima vittoria, a sorpresa per le scommesse MotoGP in Aragona, replicando poi nel GP di San Marino.
Anche le altre due vittorie delle quattro stagionali sono consecutive, visto che arrivano nelle due ultime gare del calendario, in Portogallo e nella Comunità Valenciana. Una stagione pazzesca, che gli vale la piazza d’onore.
E il futuro, nonostante un inizio di stagione 2022 complicato, sembra promettere bene per Bagnaia, che è anche uno dei piloti più celebri e seguiti sui social, con quasi un milione di fan su Instagram, con l’username “pecco63”.
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Pecco63
A proposito del suo numero, l’evoluzione dell’adesivo che caratterizza la moto di Bagnaia merita un’analisi. Pecco a inizio carriera correva con il numero 41, in onore del giapponese Noriyuki Haga, mito della Superbike e protagonista anche in classe 500. Ma quando è arrivato nel motomondiale, lo ha trovato occupato da Binder e nella prima stagione ha optato per il 4, salvo poi cambiarlo con il 21, quello di un altro mito di gioventù come Troy Bayliss, che ha tenuto in tutte le altre annate in Moto3.
Quando è arrivato in Moto2, i problemi sono aumentati. Il 41 era di Binder, salito di categoria anche lui, ma il 21 ce lo aveva Franco Morbidelli. Dunque, Pecco ha raddoppiato il 21 che gli ha portato bene prendendo il 42, che gli ha portato…ancora meglio, visto che nella seconda stagione nella categoria con quel numero è arrivato il mondiale. E poi? In MotoGp, la storia si ripete ulteriormente.
Il 41 non ce l’ha Binder, ma è di Aleix Espargaró, Morbidelli si è portato nella categoria superiore il 21 e persino il 42 è occupato da Alex Rins. Ma siccome non c’è due senza tre, il 21 stavolta viene triplicato, dando vita all’accoppiata tra Bagnaia e il numero 63. E la speranza è che anche stavolta il trucchetto matematico venga prima o poi ripagato con un titolo mondiale…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.