Quando ci si chiede chi sia il miglior giocatore italiano di tutti i tempi, il nome di Roberto Baggio per tante generazioni è quello che attira più consensi!
Logico, considerando che è uno dei quattro azzurri in grado di vincere il Pallone d’Oro, ma a rendere il Divin Codino così magico è stata la sua classe sopraffina e l’intera carriera, che lo ha spesso portato al posto giusto ma al momento sbagliato, ma che comunque non gli ha impedito di essere il più amato dagli italiani.
E poi ci sono i numeri, che comunque dipingono uno scenario eccezionale: 699 partite tra club e nazionale e 318 reti.
L'esordio al Vicenza e il brutto infortunio
La storia calcistica di Baggio, nato a Caldogno nel 1967, comincia al Lanerossi Vicenza, che lo fa esordire in prima squadra a 16 anni nel 1983, nell’ultimo match della stagione in C1.
L’anno successivo Baggio comincia a farsi notare, con 12 presenze e 2 gol tra campionato e coppa Italia di categoria, per poi esplodere nella stagione 1984/85, terminata con la promozione dei veneti e griffata da 14 gol in 34 match, che portano il suo totale con i biancorossi a 47 presenze e 16 reti. Lo ingaggia la Fiorentina per quasi 3 miliardi, ma due giorni prima della firma Baggio ha un grave infortunio al ginocchio destro.
Baggio idolo di Firenze con 55 gol
Il club viola decide comunque di non rinunciare al suo arrivo, anche se nelle prime due stagioni al Franchi Baggio non si vede praticamente mai in campo. Nel 1985/86 ci sono 5 presenze senza gol, tutte in Coppa Italia, mentre nel 1986/87 c’è il ritorno in campionato con a referto 10 partite e 3 gol.
Dunque, la prima vera annata con la Fiorentina è quella 1987/88, in cui il futuro Pallone d’Oro gioca 34 partite e segna 9 gol. L’esplosione avviene nella stagione successiva, in cui tra campionato e Coppa Italia Baggio gioca 41 match e va in gol ben 24 volte, numeri confermati anche nell’annata 1989/90, chiusa con 46 presenze e 19 reti.
È l’ultima a Firenze, perchè in un affare particolarmente contestato dalla tifoseria, l’attaccante viene ceduto alla Juventus per 25 miliardi di lire e chiude l’esperienza in Toscana con 55 gol in 136 presenze.
Roberto Baggio ha giocato 200 partite in bianconero
L’approdo alla Juventus dovrebbe rappresentare la consacrazione e in parte è così. Con i bianconeri Baggio vince uno Scudetto, una Coppa Italia e una Coppa UEFA, vivendo il suo periodo più prolifico in zona gol, ma l’esperienza a Torino è agrodolce.
Nella prima stagione arrivano ben 27 gol in 47 partite, seguiti da 22 marcature in 40 incontri nell’annata 1991/92. In quella successiva Baggio vive la sua stagione migliore, con 30 gol in 43 presenze, compresi i 21 in campionato e i 6 in Coppa UEFA, vinta dalla Juventus, numeri che gli valgono il Pallone d’Oro 1993.
Nel 1993/94 le reti sono 22 in 41 partite, mentre nel 1994/95 arriva il primo scudetto della carriera, ma da comprimario, perchè Lippi e la dirigenza decidono di punta sull’astro nascente Del Piero. Il Codino chiude la stagione con 14 gol in 29 presenze, che gli fanno terminare l’esperienza juventina con 200 partite e 115 gol.
Baggio al Milan per 18 miliardi di lire
La cessione al Milan per 18 milioni sembra dare una scossa alla carriera di Baggio, che però anche in rossonero ha problemi. A Milano vince lo Scudetto al primo anno con Fabio Capello, segnando 10 gol in 34 partite, ma nella stagione successiva in panchina (dopo l’esonero di Tabarez) si ritrova Arrigo Sacchi, con cui i rapporti si sono incrinati in nazionale.
La seconda annata al Milan termina con 9 gol in 33 partite, per un totale di 67 presenze e 19 reti in rossonero, perchè nonostante il ritorno di Capello, Baggio decide di lasciare Milanello.
Lo vorrebbe acquistare il Parma, se non fosse che Carlo Ancelotti pone un veto, non sapendo come inserire un trequartista nel suo 4-4-2.
Dunque nell’estate 1997 finisce al Bologna, dove segna 23 reti in 33 partite, guadagnandosi l’approdo all’Inter. Anche in nerazzurro però le cose non vanno benissimo e l’esperienza termina nell’estate 2000 dopo appena due stagioni da 10 e 7 gol in 35 e 24 presenze.
La seconda giovinezza di Baggio si chiama Brescia
A 33 anni la carriera di Baggio sembra terminata, ma la sua seconda giovinezza si chiama Brescia. Sotto la guida di Carlo Mazzone e circondato da altri talenti (Pirlo, Guardiola), il Divin Codino inventa calcio e delizia i tifosi ovunque, non solo quelli della sua squadra.
Con il Brescia gioca 101 partite segnando 46 gol, non andando mai al di sotto dei 10 in tutte e quattro le stagioni (una da 10 gol, le altre da 12), nonostante gli infortuni non gli permettano mai di giocare con troppa continuità.
I numeri di Baggio in Nazionale
Alla carriera di Baggio va aggiunta, ovviamente la Nazionale, con cui non riuscirà mai a coronare il sogno di un Mondiale vinto.
Per lui in azzurro 56 presenze e 27 gol, compreso quelli alla Nigeria che ci hanno evitato una clamorosa eliminazione per le quote calcio!
Questi numeri lo rendono il quarto miglior marcatore di sempre dell’Italia. Le sue prestazioni sia a Italia 90 che a USA 94 (con 5 reti tra ottavi e semifinale) lo spediscono nella leggenda, ma anche il rigore sbagliato nella finale con il Brasile resta un momento sportivo tanto sfortunato quanto indelebile.
Dimostrazione che nella sua vita da calciatore, Baggio è stato anche al posto giusto…ma nel momento sbagliato!
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