Una carriera gloriosa da 478 presenze in Serie A impreziosita, all’età di 36 anni, dalla Coppa del Mondo vinta nel 2006 da riserva di Gigi Buffon. Angelo Peruzzi per quasi 20 anni è stato uno dei portieri più forti del calcio mondiale. Cresciuto nel settore giovanile della Roma, fa il suo esordio in Serie A a soli 17 anni in un Milan, Roma prendendo il posto di Tancredi.
Dopo due stagioni da secondo, nel 1989 i giallorossi decidono di cederlo in prestito a Verona dove da titolare disputa 29 partite ma nonostante alcune ottime prestazioni non riesce ad evitare la retrocessione dei veneti. Tornato a Roma per fare il titolare nel 1990, dopo sole tre partite giocate viene squalificato per dodici mesi come il suo compagno Andrea Carnevale.
Scontata la squalifica, la Juventus nel 1991 decide di investire 4.5 miliardi di lire per portarlo a Torino dove il primo anno fa il vice all’esperto Tacconi. Dopo una stagione con sole 12 presenze tra Serie A e Coppa Italia, la Juve però decide di puntare con forza su Peruzzi, lasciando partire Tacconi, che va al Genoa e il portiere di Blera diventa il titolare dei bianconeri.
Protagonista in bianconero
Nella stagione 92/93 Peruzzi gioca 29 partite e subisce 44 reti. La Juve torna ai vertici della Serie A nell'anno successivo come dimostrano i numeri: il portiere bianconero incassa solamente 24 reti in 32 presenze, entrando nel giro della Nazionale. L’esordio però arriva solamente nel girone di ritorno del 94/95: la prima presenza in maglia Azzurra la trova nel marzo del ’95 nel match vinto 4-1 dall’Italia di Sacchi contro l’Estonia all’Arechi di Salerno.
In quelle settimane, vince anche il suo primo Scudetto e perde la finale della Coppa UEFA nel derby italiano contro il Parma e divide la porta Azzurra con Pagliuca; dal ’96 diventa il titolare e sarà il numero uno dell’Italia agli Europei inglesi del ’96. Sole tre partite giocate dagli Azzurri, che vengono eliminati nel girone, a sorpresa per le scommesse sportive, per la sconfitta contro la Repubblica Ceca di Pavel Nedved.
Pochi mesi prima Peruzzi è stato il protagonista della vittoria della Champions League della Juventus: nei quarti limita i danni contro gli attaccanti del Real a Madrid ed in finale, all’Olimpico di Roma contro l’Ajax, dopo il pareggio per 1-1 nei tempi regolamentari, è proprio il portiere bianconero a decidere la finale, parando ben due calci di rigore agli olandesi.
La maledizione del ’98
Dopo altri due anni da titolare della Nazionale sotto la nuova gestione tecnica di Cesare Maldini, Peruzzi si prepara a disputare il suo primo Mondiale in Francia nel ’98. A ventotto anni il numero uno bianconero è pronto ad essere protagonista difendendo i pali della Nazionale, ma nella preparazione a Coverciano subisce un brutto infortunio che lo costringe a dare forfait. Per Peruzzi era l’unica occasione per giocare da titolare un Mondiale, vista l’imminente esplosione di Gigi Buffon.
Dopo otto anni in bianconero, nell’estate del ’99 l’Inter, da favorita per il titolo per le scommesse calcio dopo un mercato faraonico, investe circa 38 miliardi di lire per strapparlo alla Juventus. Con i nerazzurri gioca solamente una stagione, collezionando 38 presenze e subendo 37 reti prima dell’arrivo a Roma. Dopo lo Scudetto del 2000, Sergio Cragnotti vuole rinforzare ulteriormente la Lazio e decide di puntare su Peruzzi per circa 40 miliardi.
In biancoceleste chiuderà la sua carriera ed inizierà, poi, la sua seconda vita sportiva, da dirigente sportivo apprezzato. Giocare da titolare a Roma e la sua enorme esperienza lo riportano nel giro della Nazionale, con Lippi che dopo averlo avuto alla Juve decide di convocarlo nuovamente da ct dell’Italia nel 2005. Peruzzi colleziona le ultime tre presenze in Nazionale per l’assenza di Buffon nelle Qualificazioni Mondiali contro Scozia, Bielorussia e Slovenia.
Da dodicesimo uomo in Germania e mental coach aggiunto, impreziosisce la sua carriera arricchendo ulteriormente il suo palmares con il titolo mondiale. Peruzzi appende i guantoni al chiodo a 37 anni nell’estate successiva, dopo aver conquistato una storica qualificazione ai preliminari della Champions con la Lazio di Delio Rossi, da outsider per le scommesse Serie A.
Attualmente il portiere di Blera occupa, con 478 partite disputate, il 19esimo posto nella classifica all-time delle presenze in Serie A con altre due leggende del calcio italiano come Giancarlo “Picchio” De Sisti e Alex Del Piero.
*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Enzo Giannotti e Massimo Sambucetti.