Quando una squadra punta alla promozione in una serie maggiore, ci sono tante cose che si possono fare sul mercato. Ma la mossa che può rappresentare la differenza tra una stagione trionfale e una deludente è certamente, come certifica l'esperienza del Direttore Corvino, l’acquisto di un centravanti di categoria. Ma cosa significa essere un attaccante di categoria?
Si definisce così un calciatore che a un determinato livello è in grado di spostare gli equilibri, segnando a ripetizione e trascinando la propria squadra verso gli obiettivi prefissati. La definizione “di categoria” segnala, però, anche un’accezione non proprio positiva: è quasi sottinteso che al momento di fare il grande salto, di solito quello tra la Serie B e la Serie A, la punta in questione non riesce a rendere come sa.
E quindi succede che in capo a poco tempo è lui stesso a tornare nella sua “zona di comfort”.
Massimo Coda Re dei Bomber in B
Uno degli esempi più recenti è quello di Massimo Coda. Il centravanti classe 1989 ha iniziato la sua carriera in Serie C2, ha giocato anche in Svizzera, per poi mettersi in mostra con la maglia della Cremonese in C1. Lo acquista il Bologna, che però non lo fa esordire e lo cede in prestito. Coda segna a ripetizione sia a San Marino che in Slovenia con il Gorica, quindi su di lui punta il Parma, in Serie A.
L’annata al Tardini (2014/15) è deludente, con appena 2 reti in 18 partite. E dunque il centravanti scende di categoria, accettando l’offerta della Salernitana. In due anni all’Archi, entrambi in B, il bomber di Cava de’ Tirreni segna 33 gol tra campionato e play-out, guadagnandosi un’altra opportunità in A, stavolta al neopromosso Benevento.
L’impatto con il massimo campionato è di nuovo complicato e la seconda stagione in Serie A (2017/18) termina con 4 gol in 24 partite e la retrocessione dei sanniti.
Il ritorno in B, sempre con i giallorossi, è però trionfale, perchè Coda segna 22 gol nella stagione successiva e 7 in quella 2019/20.
Ormai forse è lo stesso calciatore ad aver capito di essere un centravanti di categoria e quindi la scelta è quella di rimanere tra i cadetti. Nel 2020 si trasferisce al Lecce, dove segna 42 gol in due stagioni (vincendo in entrambi i casi la classifica dei cannonieri di B) ed è protagonista della promozione in A dei salentini.
Ma non sale di serie, preferendo vestire la maglia del Genoa e contribuendo con i suoi 10 gol al ritorno immediato del Grifone, da favorito per le quote calcio, tra i grandi. Ma anche la stagione 2023/24 vede Coda ai nastri di partenza tra i cadetti, perchè 12 anni dopo il centravanti ha deciso di tornare alla Cremonese appena retrocessa e a mettere la sua esperienza e i suoi gol a disposizione del club grigiorosso.
Stefan Schwoch miglior marcatore di sempre in Serie B
Coda è solo l’ultimo del lungo elenco degli attaccanti di categoria. Alcuni nomi sono entrati nella leggenda per i record Serie B, come quello di Stefan Schwoch. L’altoatesino ha giocato in diverse serie, partendo dall’Interregionale e finendo anche per una mezza stagione in A (con il Venezia), ma ha trovato la sua dimensione in B, di cui è il miglior marcatore di sempre con 135 reti.
Anche lui, come Coda, ha avuto difficoltà ad adattarsi al massimo campionato, ma tra i cadetti è sempre stato molto prolifico, contribuendo per ben tre volte alla vittoria del campionato e alla conseguente promozione della sua squadra (Venezia, Napoli e Torino).
Ad avvicinarsi di molto al suo primato è stato Daniele Cacia, che ha provato il grande salto con Fiorentina e Lecce, ma si è trovato molto più a suo agio nella seconda serie, soprattutto a Piacenza e a Verona, raggiungendo i 134 gol, a un passo da Schwoch, prima di chiudere tra C e Eccellenza senza riuscire a prendersi il record.
E che dire poi di Andrea Caracciolo? L’Airone ha legato la sua carriera a doppio filo con il Brescia, con cui ha segnato 132 gol in B dopo aver giocato più di qualche stagione in A, ma andando in doppia fila solo con la maglia delle Rondinelle e non con Perugia, Palermo, Sampdoria, Genova e Novara.
E che dire del principe degli attaccanti di C, Felice Evacuo? L’attaccante campano ha esordito in A con la Lazio e ha frequentato (con buon successo) la B in una serie di occasioni, ma il suo ambiente ideale era la Serie C, categoria di cui detiene il primato di reti segnate, 175.
La sua fama di bomber di categoria è talmente alta che nel 2016 il Parma, che stava cercando di tornare tra i grandi dopo il fallimento, lo acquista e lo mette sotto contratto per 250mila euro a stagione, una cifra abbastanza alta per la terza serie. Evacuo segna 5 gol e poi a metà stagione cambia squadra, passando all’Alessandria. Alla fine il Parma viene promosso attraverso i playoff, superando proprio i piemontesi in una spettacolare finale a Firenze.
Brunori pronto per la Serie A
Finora però si è parlato di calciatori che hanno tentato il grande salto e che alla fine hanno accettato di non essere abbastanza decisivi nella categoria superiore, decidendo dunque di diventare delle stelle di un determinato livello della piramide calcistica.
Diverso il caso di molti bomber di categoria a cui non è mai stata data la possibilità di provare a diventare grandi nelle serie maggiori; ad esempio Brunori, fortissimo centravanti del Palermo, meriterebbe una chance in Serie A. Le motivazioni per questa sorta di blocco sono molteplici.
La prima, che è ormai particolarmente endemica nel nostro calcio, è che ormai si preferisce quasi sempre puntare su un nome esotico o comunque su qualcuno che arriva dall’estero, piuttosto che affidare al suo attacco a un calciatore proveniente dalla Serie B.
Chi lo fa, solitamente, sono le neopromosse o comunque le squadre di medio-bassa classifica, in cui è più difficile emergere in un contesto più competitivo rispetto a quello precedente: i palloni buoni che arrivano lì davanti sono davvero pochi...
Dunque, è normale che le stagioni non siano soddisfacenti, che non fanno altro che confermare la nomea di bomber di categoria.
E poi c’è una ragione puramente economica. Gli attaccanti che in una determinata serie spostano gli equilibri a suon di gol spesso guadagnano di più rimanendo in quella categoria, piuttosto che salendo di livello. Dunque, in alcuni casi quella di legarsi a una particolare dimensione è una scelta molto ben calcolata, quasi chirurgica. E perchè no, anche remunerativa…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.