Come ogni anno, la stagione tennistica termina con le ATP Finals. Dal 1970, quando il torneo è nato con il nome di Masters Grand Prix, nell’ultimo atto del calendario (escludendo le finali di Coppa Davis) si affrontano i migliori otto tennisti dell’anno solare per quello che, per punti assegnati e per prize money, è l’evento più importante dopo i quattro tornei del Grande Slam.
E per la terza volta consecutiva le Finals si disputano a Torino, che si è aggiudicata il diritto di organizzare l’evento fino al 2025, dopo che nel corso dei decenni si è tenuto per lunghi periodi a New York, a Shanghai e a Londra.
I criteri della classifica della race di tennis
Per assicurarsi il biglietto per le Finals bisogna terminare la ATP Race tra le prime sette posizioni. La Race, a differenza del ranking, parte da zero a ogni inizio di stagione e i punti si accumulano in 19 tornei: i 4 eventi del Grande Slam, gli 8 Masters 1000 obbligatori e poi i migliori risultati di altri 7 tornei tra quelli che assegnano i punti per il ranking ATP.
Ma se si gioca in 8, perché il posto assicurato ce l’hanno in 7? Semplice, perché se un vincitore di un torneo dello Slam stagionale non è tra i primi 7 della race ma si piazza tra l’ottavo e il ventesimo, l’ultimo posto a riservato a lui (con la posizione nella Race a fare da tiebreaker nel caso ci siano più tennisti in questa situazione).
Le Finals non sono un torneo ad eliminazione diretta
Una volta stabiliti gli otto partecipanti, si dividono in due gruppi da quattro, con i giocatori che affrontano gli altri tre per una volta in partite al meglio dei tre set. I migliori due di ogni gruppo vanno poi a giocarsi le semifinali ed eventualmente la finale.
Questa formula rende le ATP Finals, a quando si ragiona per la giusta puntata per le scommesse sportive, l’unico torneo stagionale non a eliminazione diretta, almeno nella sua fase iniziale.
Quanto si guadagna vincendo le ATP Finals
Si è già detto che per punti assegnati e per prize money, le Finals sono l’evento più importante esclusi gli Slam ed ecco qui i numeri che lo confermano. Ogni vittoria nel girone vale 200 punti, quella in semifinale 400 e quella in finale 500.
Il che significa che un giocatore che vince il torneo da imbattuto può arrivare a guadagnare 1500 punti nel ranking. Stesso discorso per i premi. Per l’edizione 2023 si guadagnano 325mila dollari già solo per la partecipazione ai gironi (ammesso che si giochino tutte e tre le partite), con 390mila dollari di premio per ogni match del girone vinto, 1,1 milioni per la vittoria in semifinale e 2,2 milioni per quella nell’ultimo atto.
Un giocatore che vince le Finals senza perdere neanche un match, come ha fatto Djokovic nel 2022 che in finale ha superato in due set, da favorito per le scommesse tennis, il norvegese Ruud, può arrivare a intascare 4,8 milioni di dollari.
Tutti i primati delle ATP Finals
A proposito di Djokovic, il serbo entra nelle Finals 2023 con l’obiettivo di portare a casa il primato di vittorie. Nell’albo d’oro infatti il nome del serbo è già iscritto per ben sei volte, la prima nel 2008 e l’ultima nel 2022, con anche due finali perse.
Al momento però Nole condivide il record di trionfi alla Finals con Roger Federer, visto che anche lo svizzero è a quota 6 vittorie, raccolte tra il 2003 e il 2011, a cui vanno aggiunte anche quattro finali perse.
King Roger detiene dunque il primato di finali giocate (10), ma anche di match vinti (59) e partecipazioni totali (17), con Djokovic che è secondo in entrambe le classifiche e che invece è il migliore in quanto a vittorie consecutive del torneo, 4 tra il 2012 e il 2015. Il serbo è anche il vincitore più “anziano”, con il trionfo nel 2022 ottenuto a 35 anni e 5 mesi, mentre il più giovane è John McEnroe, campione nel 1978 a 19 anni e 10 mesi.
E l’Italia in tutto questo come si colloca? Il primo a entrare negli otto delle Finals è stato Adriano Panatta, ma né lui né Corrado Barazzutti sono riusciti a vincere un match nei gironi.
Il primo a riuscirci è stato Matteo Berrettini con la vittoria su Dominic Thiem nel 2019. Berrettini è anche stato il primo azzurro a qualificarsi in due occasioni (2019 e 2021), anche se nella seconda occasione ha lasciato spazio a Jannik Sinner per infortunio dopo il primo match.
L’altoatesino ha vinto anche lui il suo primo match (contro Hubert Hurkacz) e ora punta a fare anche meglio, avendo ottenuto il pass per l’edizione 2023 come numero 4 del mondo e come quarto anche nella Race grazie ai quattro titoli stagionali vinti, un Masters 1000 (Toronto), due ATP 500 (Pechino e Vienna) e un ATP 250 (Montpellier).
Il gruppo verde delle Finals ed il gruppo rosso 2023
I sorteggi per i gironi dell’edizione 2023 hanno come sempre suddiviso gli otto partecipanti in due gruppi, detti rispettivamente gruppo verde e gruppo rosso.
Il gruppo verde vede in competizione il numero uno del seed, il serbo Novak Djokovic, il numero 4, il nostro Jannik Sinner, il numero 6, il greco Stefano Tsitsipas, e il numero 8, il danese Holger Rune.
A guidare il gruppo rosso c’è il numero 2, lo spagnolo Carlos Alcaraz, con a fargli compagnia il numero 3, il russo Daniil Medvedev, il numero 5, l’altro russo Andrey Rublev, e il numero 7, il tedesco Alexander Zverev.
Gli unici debuttanti sono Alcaraz, infortunato lo scorso anno, e Rune.
Gli orari delle sfide delle ATP Finals
A proposito di Sinner, di certo l’altoatesino gradirà la policy sugli orari dopo la polemica che lo ha coinvolto a Parigi-Bercy.
Difficile, se non impossibile, che all’azzurro capiti di iniziare a giocare alle 23:30 e finire a notte inoltrata come gli è successo in Francia, perché il programma dei primi tre giorni (quelli in cui si giocano i gironi) prevede una sessione pomeridiana con il singolare dalla 14:30 in poi e una serale, in cui i match singolari sono previsti dopo le 20:30, sempre a seconda della durata della partita di doppio precedente.
Le due semifinali, che si disputano il venerdì e il sabato, sono rispettivamente in programma dopo le 21 e dopo le 20:30, mentre l’ultimo atto partirà alle 18 di domenica 19 novembre. Orari decisamente “umani” dopo il caos del torneo transalpino!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 6 novembre 2023.