Se nella Formula 1 non ci sono dubbi su quale sia la scuderia italiana più importante, quando si passa al Motomondiale la domanda forse bisogna porsela. Perché è vero che il marchio Ducati è celebre in tutto il mondo, ma se si guarda ai risultati nel corso dei decenni, difficile ignorare la candidatura dell’Aprilia.
L’azienda di Noale ha esordito nel Circus nel 1985 e, esclusa una breve interruzione tra il 2012 e il 2015, è sempre stata grande protagonista della competizione, nonostante dimensioni e fatturato molto ridotte rispetto ai grandi colossi giapponesi. In particolare nelle categorie più basse, le moto griffate Aprilia hanno saputo primeggiare, spesso guidate da piloti destinati a diventare campioni e, perché no, leggende del motociclismo.
Aprilia specialista delle classi 125 e 250
Il ritorno di Aprilia nella MotoGP
Il budget di Aprilia nella stagione 2022
Aprilia specialista delle classi 125 e 250
I risultati maggiori della scuderia sono arrivati nella vecchia classe 125, con ben 10 titoli mondiali, a cominciare dal primo della storia dell’Aprilia, quello nel 1992 di Alessandro Gramigni. Tra i nomi nell’albo d’oro della 125 spunta ovviamente quello di Valentino Rossi, campione del mondo nel 1997 con la moto italiana, ma ci sono anche quelli di Roberto Locatelli e Alvaro Bautista.
Difficile però non identificare l’Aprilia con le sue moto 250 e in particolare con Max Biaggi. Il centauro romano ha conquistato tre dei nove mondiali di categoria dell’azienda veneta, ma è in ottima compagnia, visto che in lista ci sono anche Loris Capirossi, di nuovo Valentino, Marco Melandri, Manuel Poggiali e Jorge Lorenzo.
Le cose…meno buone l’Aprilia le ha invece mostrate nella classe regina. Il passaggio alla MotoGP nel 2002 non è per nulla stato soddisfacente e ha portato all’abbandono della categoria al termine della stagione 2004.
Il ritorno di Aprilia nella MotoGP
Nel 2015 però è arrivato il grande ritorno, prima con risultati non troppo dissimili a quelli ottenuti nella prima esperienza. A partire dalla stagione 2021, però, è cominciata una inesorabile crescita che ha portato le moto italiane ai primi piazzamenti della loro storia in MotoGP e anche alla prima tanto agognata vittoria. E ora si può sognare in grande a Noale, per merito della versione 2022 dell’Aprilia RS-GP e della coppia di piloti che l’azienda veneta ha deciso di schierare per la nuova stagione del Motomondiale.
La RS-GP 2022 è l’evoluzione di quella della stagione precedente, che già aveva fatto un salto di qualità rispetto al 2020, triplicando i punti mondiali raccolti e arrivando al podio. Avendo raggiunto un livello generale soddisfacente, il team si è quindi potuto dedicare a interventi forse non radicali, ma che hanno contribuito a un ulteriore miglioramento delle performance. Il motore è stato profondamente rinnovato e il quattro cilindri a V di 90 gradi progettato in Aprilia si è dimostrato non solo particolarmente competitivo, ma anche passibile di ulteriori migliorie nel corso della stagione.
Intanto, in Qatar, il propulsore della RS-GP 2022 ha permesso ai piloti di raggiungere in gara una velocità di punta di 354 km/h, a pochissima distanza dalla velocità massima che nel palinsesto delle scommesse sportive appartiene a Suzuki che ha superato i 357 km/h. Per quanto riguarda le altre aree di interesse, gli sviluppi sull’aerodinamica e sul software sono stati continui e hanno permesso di migliorare in fasi come la frenata o la partenza che risultavano essere il punto debole delle versioni precedenti della moto.
La coppia di piloti Aprilia
Alla guida dell’Aprilia ci sono due spagnoli, entrambi già con un passato dalle parti di Noale. Il nome più celebre è certamente quello di Maverick Viñales, classe 1995, campione del mondo Moto3 nel 2013.
Per lui quello a metà del 2021 è stato un ritorno in Aprilia, considerando che il suo esordio nel Circus (nella stagione 2011 con un ottimo terzo posto mondiale e quattro vittorie stagionali) è stato proprio in 125 su una moto tricolore. Dopo la rottura con la Yamaha, l’iberico ha deciso di accettare l’offerta dei veneti, anche se sembra ancora avere qualche difficoltà a trovare il feeling con una moto certamente dall’ottimo potenziale ma non semplicissima da gestire.
Chi non ha di questi problemi è invece il connazionale Aleix Espargaró. E non c’erano certamente dubbi al riguardo, anche considerando che quella 2022 è la sesta stagione consecutiva per lo spagnolo in MotoGP con la scuderia italiana. Il classe 1989 era già stato a Noale quindi anni fa, quando per quasi tre stagioni ha guidato un’Aprilia nella classe 250, prima di fare il grande salto nella classe regina. Espargaró è tornato nel 2017 con risultati non eccellenti, ma è stato fondamentale per la crescita della scuderia italiana.
Già nel 2021 ha regalato il primo podio della storia dell’Aprilia in MotoGP, il terzo posto di Silverstone.
E ora nella stagione in corso, molto competitiva e con diversi protagonisti, ha vinto il Gran Premio d’Argentina e conquistato due podi, candidandosi a possibile avversario di Fabio Quartararo per il campionato del mondo. Accanto ai due iberici, inoltre, c’è “in rosa” anche il romagnolo Lorenzo Salvadori, un vero e proprio…cuore Aprilia, considerando che tutte le sue partecipazioni al motomondiale, intervallate da diversi anni in altri campionati, sono arrivate con la moto di Noale.
Il budget di Aprilia nella stagione 2022
Il budget dell’Aprilia, come sempre, non può competere con quello delle big, il che significa anche contratti “normali” per i piloti. Come spiegano dalla Spagna, sia Viñales che Espargaró guadagnano circa 2 milioni di euro a stagione.
Per Viñales si tratta di un taglio importantissimo rispetto agli otto milioni che gli garantiva la Yamaha, ma l’Aprilia ha più volte spiegato che di fronte ai risultati, ci saranno ulteriori investimenti. Una situazione che però lascia la scuderia con il rischio che entrambi i piloti salutino a fine stagione: i contratti scadono infatti a fine 2022 e i primi contatti con i centauri per un rinnovo non sono stati troppo positivi.
Espargaró vorrebbe infatti un biennale, anche visto lo sviluppo della moto negli ultimi sei anni e il fatto che sia stato proprio lui a portare l’Aprilia a risultati mai raggiunti come testimoniano i referti delle scommesse MotoGP , con i podi e la vittoria.
Al contempo, Viñales ha accettato la riduzione dell’ingaggio, ma conta di ottenere di più con il prossimo contratto.
Un piccolo…bastone nelle ruote della scuderia, che però, attraverso la competitività in pista, può anche permettersi di spendere un po’ di più e puntare all’unico titolo che manca in bacheca: quello della classe regina…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.