Quante squadre ha una grande metropoli? Dipende, perché i casi sono molti e disparati. Basterebbe pensare a Londra, che solo in Premier League nella stagione 2021/2022 ha ben sei rappresentanti (Arsenal, Brentford, Chelsea, Crystal Palace, Tottenham, West Ham) e altre sette sparse tra Championship, League One e League Two.
La terza squadra di calcio di Milano
L'Alcione Calcio e la promozione in D
Pellegrini dall'Alcione... All'Inter
Che settore giovanile all'Alcione!
Alcione, un futuro importante!
Se poi si scende ancora più in basso nella piramide del pallone di Sua Maestà (evitando comunque i campionati locali!) si arriva addirittura a quarantanove.
La terza squadra di calcio di Milano
Ma ci sono tanti esempi opposti, con grandi città che spesso hanno avuto difficoltà a portare due squadre nello stesso campionato per periodi prolungati di tempo. In situazioni in cui non c’è il campanilismo calcistico locale che si riscontra nel Regno Unito e in cui ci sono grandi club pronti a fagocitare l’interesse, giocando costantemente le massime divisioni nazionali, è difficile che le piccole società possano emergere.
Ma la domanda, evidentemente, resta, soprattutto quando a competersi il primato in città ci sono due club: qual è la terza squadra di Roma, di Milano o di Torino?
Di parametri possono essercene anche troppi e non propriamente valutabili, quindi tanto vale prendere l’unico davvero incontrovertibile: la posizione nella gerarchia calcistica nazionale.
E guardando in particolare a Milano oggi protagonista con Inter e Milan tra le favorite per le quote scudetto, a prendersi l’ambito titolo è l’Alcione. Anzi, l’Associazione Sportiva Dilettantistica Alcione, nata nell’ormai lontano 1952 e che nel corso della sua storia non ha mai mancato di iscriversi ai campionati federali a livello provinciale e regionale.
L'Alcione Calcio e la promozione in D
Ed è proprio nell’Eccellenza lombarda 2020/21 che l’Alcione si è guadagnato il titolo di terza forza milanese, vincendo il girone B del campionato (che si è disputato in forma ridotta a causa delle restrizioni, sapientemente gestite dal Presidente Tavecchio) e prendendosi la promozione in Serie D.
A settembre 2021 la formazione meneghina è stata inserita nel girone D, che comprende squadre lombarde, toscane ed emiliano-romagnole. L’esordio non è stato positivo, una sconfitta in casa contro il Forlì, ma sono già arrivati i primi punti già nella seconda giornata, con la vittoria in casa del Prato.
Un altro evento storico per l’Alcione, che comunque ha già parecchio nei suoi annali di cui parlare.
Pellegrini dall'Alcione... All'Inter
Come per esempio due dei presidenti che si sono alternati alla guida della società. Diventare numero uno dell’Alcione è infatti stata l’esperienza che ha poi portato Ernesto Pellegrini ad acquisire la proprietà dell’Inter da Ivanoe Fraizzoli nel 1984. Pellegrini, come ricorda con un certo orgoglio il sito ufficiale del club, è stato uno dei presidenti che si sono succeduti alla guida della compagine sociale dopo che nel 1972 è terminata l’era di Ennio Di Ponzio, uno dei fondatori e primo presidente per i primi vent’anni di vita della squadra.
Un qualcosa che Pellegrini non manca mai di sottolineare come quando il leggendario Dino Viola ricordava dei suoi trascorsi a Palestrina, visto che ha spiegato in diverse interviste quanto quel periodo sia stato importante. In una società non certo di primo livello, in cui, parole sue, mancava tutto, ma con tantissima passione e soprattutto un vivaio importante.
Che settore giovanile all'Alcione!
Già, il vivaio, uno dei fiori all’occhiello dell’Alcione. Del resto, mica tutti possono vantare di aver fatto crescere nella propria squadra un campione del mondo. E invece Beppe Dossena, milanese purosangue, vincitore del Mondiale 1982 e con una carriera che lo ha visto giocare con le maglie di Torino e Sampdoria, è cresciuto proprio nella società meneghina.
Come lui, anche altri colleghi hanno cominciato a dare calci a un pallone con la maglia dell’Alcione per poi diventare giocatori di Serie A, addirittura con importanti esperienze all’estero. È il caso di Alessandro Pistone, che dal Vicenza dei miracoli è passato all’Inter e poi ha indossato il bianconero del Newcastle, o di Andrea Caracciolo, che al Brescia è diventato una delle leggende del club e che in Serie A si è meritato il soprannome di Airone.
Tra gli ex Alcione che giocano attualmente ad alto livello c’è Lorenzo Dickmann, che nella stagione 2018/19 ha esordito nella massima serie con la Spal e che ora è uno dei titolarissimi di Pep Clotet in B.
Ma non solo Ernesto Pellegrini è transitato attraverso la periferia ovest milanese nel suo percorso verso la fama. Tra i presidenti che si sono alternati alla guida dell’Alcione spuntano altri due nomi abbastanza celebri delle parti di Milano. Il primo è quello di Carlo Tognoli, che per dieci anni è stato sindaco della città e poi più volte parlamentare, ministro e deputato europeo.
Un legame con la squadra che è rimasto e che è stato confermato nel marzo 2021, quando l’ex Primo Cittadino è venuto a mancare e il club non ha mai mancato di ricordare uno dei suoi numeri uno del passato. E anche uno degli assessori milanesi degli anni Ottanta, Bruno Falconieri, ha avuto il suo periodo alla guida del club, dimostrando quanto l’Alcione sia profondamente radicato non solo nella sua porzione di città, ma anche tra i personaggi più in vista sotto la Madonnina.
Alcione, un futuro importante!
Cosa riserverà dunque il futuro a quella che ormai è a tutti gli effetti la terza squadra di Milano? Difficile a dirsi. Intanto sono arrivati riconoscimenti importanti, come un’amichevole precampionato contro il Milan di Mihajlovic nel 2015, con doppietta di Niang per le scommesse serie A.
Per quello che dirà il campo, però, impossibile fare previsioni perché la Serie D è complicata. Ma con programmazione e impegno, che dalle parti del campo Kennedy 2 non sono mai mancati, non è detto che l’Alcione non riesca a fare il grande salto e a raggiungere il professionismo. Sarebbe un traguardo storico, perché la Serie C non ha mai conosciuto una squadra puramente milanese, considerando che al massimo il Milan ha giocato due campionati di B e l’Inter nella sua storia non è mai retrocessa.
E una eventuale promozione permetterebbe anche all’Alcione di “liberarsi” della sua concorrente più pericolosa per il posto di terza forza cittadina, il Brera Football Club, che forte dell’impatto mediatico della sua nascita a inizio millennio (quando sulla panchina c’è stato anche l’ex Inter e Sampdoria Walter Zenga) per molti anni si è fregiata del titolo di terzo club milanese. Del resto, non potendo ancora rivaleggiare con Milan e Inter, un nemico giurato bisogna pur avercelo…
*Le tre immagini all'interno del contenuto sono distribuite da AP Photo.