Una storia lunghissima, che parte dall’edizione 1956, con la vittoria di Stanley Matthews, all’epoca in forza al Blackpool. L’inglese, con i suoi 41 anni e 11 mesi, è tuttora il vincitore più anziano del trofeo, un primato che difficilmente qualcuno riuscirà a togliergli.
VINCITORI ANNI '60: DA SUAREZ A RIVERA
DECADE '70: CRUIJFF E BECKENBAUER
GLI ANNI '80: PLATINI E GLI OLANDESI
'90 - '94 -'98: I TRE MONDIALI
Nel 1957 il premio va invece…a un argentino, che però ha passaporto spagnolo ed è quindi eleggibile. Don Alfredo Di Stefano, stella del Real pigliatutto delle prime edizioni di Coppa dei Campioni, vince il primo dei suoi due Palloni d’Oro. Il secondo arriva nel 1959, mentre nell’anno dei mondiali di Svezia, vinti dal Brasile, viene premiato il capocannoniere del torneo, il francese Kopa, anche lui del Real.
VINCITORI ANNI '60: DA SUAREZ A RIVERA
Anche nel 1960 la fa da padrona la Spagna, con Luis Suarez, regista del Barcellona, che nella stagione successiva, dopo il passaggio all’Inter, arriva secondo: il Pallone d’Oro 1961 è infatti un italiano, Omar Sivori, il primo della lista dei vincitori azzurri.
Nel 1962 è ancora il mondiale a fare la differenza. La Cecoslovacchia arriva in finale contro il Brasile e quindi vince il premio Josef Masopust, la stella del Praga che nel match vinto dai verdeoro segna l’unico gol della sua nazionale.
Nel 1963 c’è un’altra prima e finora unica volta: a ricevere il premio è un portiere, il leggendario Lev Jašin, estremo difensore della Dinamo Mosca e ancora oggi unico nel suo ruolo a vincere il Pallone d’Oro. Nel 1964 la Spagna vince gli Europei, ma a sorpresa il miglior giocatore d’Europa è uno scozzese, Denis Law, del Manchester United, che per assurdo nella stagione 1963/64 non vince neanche la First Division!
Nel 1965, dopo il secondo posto del 1962, tocca al portoghese Eusebio portarsi a casa l’ambito premio, nonostante la Coppa dei Campioni il suo Benfica la perda in finale contro l’Inter. Nel 1966, come sempre, i Mondiali contano più del resto. E quindi il podio è formato dai protagonisti della rassegna: Eusebio arriva di nuovo secondo, Beckenbauer si prende il terzo posto, ma il Pallone d’Oro, come la Coppa Rimet, vola in Inghilterra a casa di Bobby Charlton, ancora del Manchester United.
Nel 1967 arriva un altro vincitore abbastanza inatteso. Florian Albert, ungherese del Ferencvaros, si aggiudica il Pallone d’Oro in un anno in cui non ci sono stelle troppo luminose. Al magiaro basta vincere il campionato e… far ricordare a tutti i tre assist nella vittoria contro il Brasile dell’anno prima ai Mondiali.
Nel 1968, genio e sregolatezza vanno al potere: il premio lo vince George Best, croce e delizia dei tifosi del Manchester United, che in quell’anno vince la sua prima Coppa dei Campioni.
Non può essere più diverso il vincitore dell’edizione successiva, quella del 1969. Forte del trionfo europeo contro l’Ajax, è il milanista Gianni Rivera a fregiarsi del titolo di secondo italiano vincitore del Pallone d’Oro.
DECADE '70: CRUIJFF E BECKENBAUER
Altro giro, altro Mondiale e nel 1970 il miglior calciatore europeo è Gerd Müller. Nonostante la sua Germania Ovest venga sconfitta all’Azteca dall’Italia, il Bomber Der Nation vince il titolo di capocannoniere con 10 reti e si porta a casa il trofeo.
Poi, per sei anni, non ce n’è per nessuno, o quasi. Nel 1971, nel 1973 e nel 1974 il Pallone d’Oro è Johan Cruijff. Il Profeta del Gol prima porta l’Ajax sul tetto d’Europa per tre volte di fila e poi, mentre è già del Barcellona, fa sfiorare la Coppa del Mondo alla nazionale olandese. Quanto basta per essere il primo a vincere il trofeo per tre volte.
Nel 1972 e nel 1976 tocca invece al suo grande rivale, Franz Beckenbauer del Bayern Monaco, portare a casa il premio, una volta dopo un Europeo vinto e un’altra dopo un Europeo…perso. Come intermezzo, nel 1975, vince a sorpresa il sovietico Blochin, bomber della Dinamo Kiev che porta a casa la Coppa delle Coppe e anche la Supercoppa europea contro il Bayern pigliatutto di Kaiser Franz.
Tra 1976, col secondo trionfo di Beckenbauer, e 1981, il Pallone d’Oro…prende la residenza in Germania Ovest. Nel 1977 se lo aggiudica Allan Simonsen, danese del Borussia Monchengladbach, che in quegli anni è una vera e propria potenza europea. Poi per due anni di fila (1978 e 1979) il migliore è un inglese emigrato ad Amburgo, Kevin Keegan, che nella prima vittoria approfitta di un mondiale in tono minore per le nazionali europee.
GLI ANNI '80: PLATINI E GLI OLANDESI
Il 1980 e il 1981 segnano invece il doppio trionfo di Karl-Heinz Rummenigge, che in quegli anni vince gli Europei da protagonista con la nazionale, ma che con il Bayern è anche capocannoniere della Coppa Campioni, pur senza vincerla.
Nel 1982 l’Italia riporta dalla Spagna la Coppa del Mondo, ma anche un bel Pallone d’Oro per lo juventino Paolo Rossi, che con i suoi sei gol tra Brasile, Polonia e Germania Ovest regala una buona fetta del Mundial agli Azzurri. I tre anni successivi invece regalano l’ennesima prima volta: il primo tris consecutivo nella storia del trofeo, ad opera di un altro bianconero, Michel Platini.
Le Roi trionfa nel 1983, nel 1984 (con un Europeo da capocannoniere) e nel 1985, anno della triste Coppa dei Campioni dell’Heysel.
A chiudere questo periodo c’è un altro vincitore non proprio annunciato: nel 1986 il Pallone d’Oro è il sovietico Igor Belanov, che ripete l’exploit di Blochin, anche lui vincendo (assieme al connazionale!) la Coppa delle Coppe con la Dinamo Kiev. Anche perché quell’anno, se avesse potuto vincerlo un non europeo, forse ci sarebbe stato da darlo a Maradona…
E dopo il periodo tedesco, arriva quello olandese (e milanese), inaugurato nel 1987 da Ruud Gullit, che a metà anno passa dal PSV al Milan e si aggiudica il trofeo da rossonero. Nel 1988 e nel 1989 irrompe il ciclone Van Basten. Il rossonero è protagonista agli Europei vinti dagli Oranje anche con il pazzesco gol all’URSS nella finale e poi l’anno dopo è tra gli eroi della Coppa dei Campioni vinta dagli Immortali di Sacchi. Che la vincono anche nel 1990, ma di mezzo c’è il solito mondiale.
'90 - '94 -'98: I TRE MONDIALI
A trionfare in Italia è la Germania e quindi il Pallone d’Oro è il tedesco Matthaus, all’epoca all’Inter. A interrompere l’idillio sotto la Madonnina è nel 1991 il francese Jean-Pierre Papin, in forza all’Olympique Marsiglia, che in una strana edizione batte tre avversari che arrivano tutti secondi.
Nel 1992 c’è ancora il tempo di festeggiare il terzo e ultimo Pallone d’Oro di Van Basten, che raggiunge così il suo maestro Cruijff e Platini, poi l’Italia può gioire e non solo per…interposta squadra. Nel 1993 arriva il terzo vincitore tricolore, lo juventino Roberto Baggio, che guida la Signora alla vittoria in Coppa UEFA. Baggio forse avrebbe vinto anche quello del 1994, se non avesse sbagliato il rigore contro il Brasile. Invece il premio va a sorpresa per le scommesse sportive al bulgaro del Barcellona Stoichkov, altro grande protagonista del mondiale made in USA.
Poi nel 1995 un’altra grande rivoluzione. Non si premia più il miglior calciatore europeo, ma il migliore che gioca in Europa. E il primo a cambiare tutto è un milanista, il liberiano George Weah, che quell’anno si prende il trofeo ed è il primo e finora unico africano ad averlo fatto.
Nel 1996 ennesima puntata delle assegnazioni discusse: l’Europeo lo vince la Germania e il Pallone d’Oro va a Sammer, stella del Borussia Dortmund, a scapito di un Del Piero eccezionale che però paga il flop a Euro 96. Nel 1997 arriva il primo sudamericano e non poteva essere altrimenti.
Ad appena 21 anni, Ronaldo diventa il più giovane vincitore di sempre, mantenendo il primato ancora oggi.
Nel 1998, pochi dubbi, perché Zidane porta la Francia al trionfo mondiale e con i due gol in finale lo juventino batte il Brasile favorito per le scommesse calcio e succede degnamente a Platini. Nel 1999 torna al potere la fantasia verdeoro, con il blaugrana Rivaldo.
L'ETERNO DUALISMO
Nel 2000 il primo premio del nuovo millennio rimarrebbe a Barcellona, se non fosse che a metà anno Figo scandalizza il mondo passando al Real Madrid e presentando il trofeo pochi mesi dopo al Bernabeu. Nel club dei vincitori discussi entra anche Michael Owen che nel 2001, forte di cinque trofei vinti dal Liverpool in stagione, si aggiudica il premio.
Nel 2002, grazie al Mondiale, c’è il bis di Ronaldo, che dopo aver sollevato la Coppa del Mondo come giocatore dell’Inter vola al Real Madrid, mentre il 2003 e il 2004 regalano una doppietta alle squadre italiane. Nel primo caso il Pallone d’Oro è lo juventino Nedved, mentre l’anno successivo ad aggiudicarsi il premio è il milanista Shevchenko.
Nel 2005 si torna in Brasile con Ronaldinho, funambolo del Barcellona, mentre nel 2006 fa di nuovo la differenza la Coppa del Mondo. E dunque torna a sorridere l’Italia, che alza il trofeo a Berlino e che permette a Cannavaro, che in estate dopo Calciopoli lascia la Juventus per il Real, di prendersi il trofeo. Ancora una conoscenza della Serie A nel 2007, perché grazie al Milan campione d’Europa il Pallone d’Oro lo vince Kakà.
E poi…dieci anni di dualismo. Nel 2008 Cristiano Ronaldo, all’epoca al Manchester United, vince il suo primo trofeo.
Si ripeterà altre quattro volte (2013, 2014, 2016 e 2017) con la maglia del Real Madrid. In mezzo arrivano cinque premi per Leo Messi, tutti con il Barcellona (2009, 2010, 2011, 2012, 2015). Nel 2018 la monotonia è spezzata: ci mette lo zampino il Mondiale e vince Modric, anche lui del Real Madrid, ma nel 2019 arriva il sesto trionfo di Messi. E poi l’edizione 2020, quella cancellata e la 2021 vince ancora Messi. Ecco perché il prossimo, in concomitanza con Qatar 2022 vale davvero... doppio!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 8 novembre 2021.